Care lettrici e cari lettori di Intercultura blog, oggi vedremo come si formano e cosa esprimono le proposizioni aggiuntive e le proposizioni esclusive.
Buona lettura!
Prof. Anna
Prima dell’estate abbiamo studiato le proposizioni eccettuative, che introducono una limitazione al significato della reggente (https://int-aulalingue.scuola.zanichelli.it/benvenuti/2022/04/28/proposizioni-eccettuative/ ); oggi invece analizziamo la struttura e il significato delle proposizioni aggiuntive e delle proposizioni esclusive.
LE PROPOSIZIONI AGGIUNTIVE
Questo tipo di proposizioni aggiungono un fatto non particolarmente rilevante (o perché già noto o perché scontato o per altre ragioni) a quanto si dice nella reggente.
Le aggiuntive sono per lo più implicite con il verbo all’infinito introdotto da oltre a e oltre che e oppure dai più letterari di là da, non che, nonché:
- oltre che arrivare in ritardo, ci avete fatto perdere il treno → tra le due frasi il contenuto più rilevante si trova nella principale (ci avete fatto perdere il treno), è questo il fatto che a chi parla interessa sottolineare, mentre l’informazione contenuta nella subordinata aggiuntiva è meno rilevante e comunque secondaria rispetto all’altra.
Più raramente, almeno nell’italiano contemporaneo, le aggiuntive hanno un verbo finito, in questo caso, quando cioè sono esplicite, richiedono l’indicativo o il condizionale introdotto da oltre che:
- oltre che siete arrivati in ritardo, ci avete fatto perdere il treno.
Il concetto di aggiunzione viene molto spesso rafforzato nella proposizione reggente con: anche, pure, neanche, neppure, nemmeno: mia madre, oltre che lavorare tutto il giorno, fa anche tanti lavoretti in casa.
Il costrutto introdotto da oltre che, non che, nonché può avere anche il verbo essere sottinteso, in questo caso il predicato è costituito da un participio passato, da un aggettivo o da un sostantivo, questo costrutto si colloca più comunemente prima della reggente:
- oltre che psicologo, è anche laureato in lettere;
- è un appartamento spazioso, oltre che arredato con molto buon gusto;
- nonché stanco, era anche assonnato.
PROPOSIZIONI ESCLUSIVE
Le proposizioni esclusive esprimono una circostanza che viene esclusa e perciò ha valore oppositivo rispetto alla reggente. Possono trovarsi prima o dopo la reggente oppure collocarsi al suo interno.
Le esplicite richiedono il congiuntivo preceduto da senza che, più che non, piuttosto che non:
- senza che nessuno l’avesse visto, andò a dormire;
- escludono più che non ammettano.
Le implicite possono avere:
→ l’infinito preceduto da senza, pur senza, anche senza, per non, piuttosto che, più che:
- lo avevamo offeso senza rendercene conto;
- piuttosto che studiare esce.
→ il gerundio o talvolta il participio passato costruiti in forma negativa:
- mi ha aspettata in strada per ore, non spostandosi neanche di un millimetro;
- non visto da nessuno, andò a letto.
Le proposizioni esclusive hanno spesso il valore di una vera e propria concessiva: andò a quella festa senza che lo avessero invitato = benché non lo avessero invitato.
Che disastro! 5 errori su 10.
Ma proprio malissimo!
Forza Rino! Prova a rifarlo, vedrai che andrà meglio.
Gentile professoressa,
grazie per questa lezione che mi ha fatto ripassare quella sul complemento eccettuativo o di esclusione.
Avevo sbagliato il no 6 . Claro che la locuzione “per non” indichi grammaticalmente un’ esclusione,
pero al margine del testo ci dà un’informazione “aggiuntiva” sul palazzo, quella mi ha fatto ingannare.
Cari saluti
Andree
Cara Andree, complimenti, ottimo risultato!
A presto
5^ e 10^ errate, ma delle altre non sono molto convito, insomma sarei andato per intutito.
Bingo!!!
Ma ho dovuto riguardare Le sue lezioni.
Mi devo ancora convincere.
10/10.
Bravo Rino, ottimo risultato!
Va meglio sto ripassando la lezione.
“Non vi sto dicendo che (quindi “Non dire che”)” e “Non è che”, come ho scritto in altri post, reggono il congiuntivo:
“Non vi sto dicendo che dobbiate aiutarli per forza” e “Non è che dobbiate farlo per forza”. Certo, “Non dire che”, rispetto al senso che vogliamo dare alla frase, può reggere anche l indicativo (se vogliamo dare maggior perentorietà e oggettività alla subordinata): “Non vi sto dicendo che dovete aiutarli per forza”.
Esatto?
Caro Livio, è esatto.
Gentile Prof.ssa Anna,
la frase seguente è corretta?
“Vicino al parco giochi c’è un bar in cui i genitori vanno nel mentre i loro bambini stanno giocando”.
Grazie mille.
Cara Ombretta, nell’italiano attuale la locuzione “nel mentre” viene considerata propria dell’uso popolare o comunque di impiego raro, e, nella frase che proponi dovrebbe essere eseguita da “che”: “vicino al parco giochi c’è un bar in cui i genitori vanno nel mentre che i loro bambini giocano”.
Grazie mille.
Quindi, invece di “nel mentre che”, che cosa suggerisce di scrivere?
Cara Ombretta, semplicemente “mentre”: ““Vicino al parco giochi c’è un bar in cui i genitori vanno mentre i loro bambini stanno giocando”.
A presto
“fare in modo che” regge il congiuntivo?
Cara Luna, sì, regge il congiuntivo.
Se una subordinata e’ introdotta con: piuttosto che / più che, come si puo’ dire se si tratti di una comparativa, o di una avversativa, oppure anche di una esclusiva?
Caro Frittellino, lo si capisce dal significato: le avversative esprimono un fatto che risulta l’esatto contrario di quanto si dice nella reggente: “preferisco sacrificarmi io piuttosto che lo facesse lui”; nelle comparative di maggioranza con “piuttosto che” il confronto è tra due costrutti infinitivi e si fa per mezzo dei correlativi “meglio…(piuttosto che)”: “è meglio partire (piuttosto) che restare”; le esclusive invece esprimono una circostanza che viene esclusa e che perciò ha valore oppositivo rispetto alla reggente: “piuttosto che studiare gioca”.
Un saluto
Ben chiarito. Grazie!!
Gentile Professoressa Anna, è corretto scrivere in periodi diversi più congiunzioni dello stesso tipo, dato che non si possono ripetere in una stessa frase?
Invece di dire “ma però” si può scrivere così:
” Sono andata al supermercato, ma era chiuso, però ho aspettato che aprisse”.
Grazie in anticipo per la risposta.
Cara Simona, sì è corretto, in quanto si tratta di frase diverse.
Un saluto e a presto
Gentile Professoressa Anna, è corretto scrivere in periodi diversi più congiunzioni dello stesso tipo, dato che non si possono ripetere in una stessa frase?
Invece di dire “ma però” si può scrivere così:
” Sono andata al supermercato, ma era chiuso, però ho aspettato che aprisse”.
Grazie in anticipo per la risposta.