Care lettrici e cari lettori di Intercultura blog, cosa vi fa venire in mente la parola genere? Ognuno di voi potrebbe dare una risposta diversa vista la grande varietà di contesti in cui possiamo utilizzarla. Vediamo insieme quali sono.
Buona lettura!
Prof. Anna
La parola genere deriva dal latino gĕnus, genitivo gĕneris, dal verbo gĭgnere (generare).
Nel suo significato più ampio indica una classe di oggetti che hanno le stesse proprietà essenziali, mentre differiscono per altre non essenziali, in questo senso si avvicina al significato del termine categoria. Nella classificazione degli organismi il genere è la categoria sistematica, inferiore alla famiglia, che raggruppa più specie: animali, piante dello stesso genere, di generi diversi.
Per estensione indica insieme di persone o cose che hanno caratteristiche fondamentali comuni, è per lo più sinonimo di qualità, sorta, tipo, alcuni esempi: questo genere di vita mi ha stancato; mi piace frequentare persone di ogni genere.
Vediamo alcune espressioni legate a questi significati:
- in genere → generalmente, senza scendere nei particolari, di solito: in genere è puntuale;
- del genere → simile: un comportamento del genere (= un simile comportamento) non è accettabile;
- nel suo genere → nell’ambito, nella categoria di appartenenza: nel suo genere, è un bel film (= è un bel film, paragonato ad altri dello stesso genere);
- non è il mio genere → non è di mio gusto;
- genere umano → l’umanità, l’insieme degli uomini e delle donne.
In letteratura e in musica il genere indica ciascuna delle forme di espressione, o categorie di opere, definite da un insieme determinato di caratteri di forma o di contenuto (genere drammatico, genere strumentale):
- pittura, racconto di genere → che rappresenta scene di vita quotidiana.
Usato specialmente al plurale può aver il significato di merce, prodotto:
- generi alimentari → prodotti alimentari;
- generi di prima necessità → i prodotti indispensabili alla vita quotidiana e non sostituibili con altri prodotti diversi;
- generi di lusso → prodotti di lusso.
Abbiamo parlato tante volte del genere grammaticale, cioè la categoria grammaticale fondata sulla distinzione tra maschile, femminile e, in alcune lingue, neutro (genere maschile, genere femminile, genere neutro).
Con riferimento alla specie umana indica l’appartenenza all’uno o all’altro sesso, specialmente con riferimento al contesto culturale o professionale dell’individuo.
In questo senso si parla di:
- discriminazione di genere → restrizione dei diritti e delle libertà o in generale disparità di trattamento in base al sesso;
- identità di genere → genere con il quale un individuo si identifica, indipendentemente dal sesso biologico.
Negli ultimi anni sono entrate a far parte del nostro lessico parole che contengono il termine inglese gender, che ha il significato di genere in questa ultima accezione:
- gender studies (in italiano studi di genere) → termine comparso negli anni ’70 nel dibattito femminista statunitense per indicare lo studio interdisciplinare sulla problematica del genere (maschile o femminile), sottolineando l’aspetto sociale dell’identità sessuale (in contrapposizione al sex, cioè al dato biologico);
- cisgender → termine entrato nel vocabolario italiano proprio quest’anno (lo Zingarelli 2020), indica un individuo nel quale sesso biologico e identità di genere coincidono, anche in funzione di aggettivo (persona cisgender);
- transgender → chi si identifica con un genere diverso da quello biologico, anche aggettivo (identità transgender);
- gender fluid → si dice di persona che rifiuta di identificarsi stabilmente nel genere maschile o femminile;
- genderless → detto di ciò che non ha distinzione tra genere maschile e femminile, in riferimento specialmente al mondo della moda (abbigliamento, sfilata genderless);
- gender gap → differenza di retribuzione a parità di funzioni tra uomini e donne, in genere a vantaggio dei primi.
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