Care lettrici e cari lettori di Intercultura blog, dato che è da un po’ di tempo che non lo facciamo, oggi riprendiamo lo studio delle proposizioni subordinate e in particolare delle proposizioni causali.
Buona lettura!
Prof. Anna
Le proposizioni causali indicano la causa, la ragione di quanto avviene nella principale: sono scivolato perché il pavimento era bagnato.
Le causali esplicite possono essere introdotte dalle congiunzioni perché, poiché, giacché, siccome, che, ché, dato che, visto che, dal momento che, in quanto (che), per il fatto che, considerato che ecc.
Nelle causali esplicite il modo verbale può essere:
• l’indicativo (che è il più frequente): visto che non arriva, partirò da solo;
• il condizionale (per dare un valore di eventualità ipotetica, desiderativa o quando ci sono intenzioni attenuative): non andrei con lui perché mi annoierei;
• il congiuntivo (per dare valore potenziale o soggettivo): si sentiva felice del fatto che le avessero (avevano) ritrovato il cagnolino.
Le causali implicite possono avere:
• l’infinito, per lo più passato, preceduto da per, a, per il fatto di: è contento per aver ottenuto la promozione;
• il gerundio (presente o passato): avendo lavorato tutto il giorno, sono molto stanco;
• il participio passato: finiti i compiti (=poiché avevo finito i compiti), mi sentii soddisfatto.
Approfondiamo ora la funzione e l’uso degli elementi più ricorrenti che introducono le causali (poiché sono abbastanza numerosi, oggi ne vedremo solo alcuni, i restanti li studieremo nel prossimo articolo dedicato alle causali):
• perché è la congiunzione causale per eccellenza, introduce una causa con valore di spiegazione , che, generalmente, viene messa dopo la proposizione reggente: non sono andato in ufficio perché non mi sono sentito bene. Quando perché è a inizio periodo o è un avverbio interrogativo (che introduce una proposizione interrogativa) o è una risposta a una domanda: ti ho chiesto il libro perché io non ce l’ho (causale); “perché non hai il libro?” (interrogativa) “perché l’ho dimenticato” (risposta = non ho il libro perché… );
• poiché, dal momento che introducono più spesso una causale posta prima della proposizione reggente in quanto rispetto ai fatti della reggente sottolinea il senso di anteriorità della causa da cui tali fatti sono originati: poiché abbiamo finito, ce ne possiamo andare;
• giacché non è molto usato nella lingua corrente, anch’esso sottolinea l’anteriorità della causa rispetto al fatto espresso nella reggente a cui di solito si antepone: giacché ci siamo, divertiamoci!;
• ora che, adesso che conservano il loro valore temporale e lo aggiungono a quello causale, anche con essi la causale si antepone alla reggente: adesso che lo so, farò un po’ più di attenzione;
• visto che, dato che segnalano una causa come una constatazione, un dato di fatto. La causale che introducono è di preferenza prima della reggente: visto che pioveva, ho dovuto comprarmi l’ombrello;
• considerato che, posto che, visto e considerato che hanno il valore di visto che e dato che, ma sono più frequenti in linguaggi speciali, come quello amministrativo: posto che i fatti si sono svolti come il testimone ha dichiarato, l’accusato risulta non avere commesso alcuna infrazione alla legge;
• se introduce un costrutto il cui originario valore condizionale può essere la causa del fatto contenuto nella reggente: scusami se (=poiché) ti disturbo.
Grazie grazie.Un ottimo post nel buonissimo sito.
Grazie Kdela.
A presto
Prof. Anna
Dear Professor Anna:
Your explanation was very useful. Thank you very much. I have a problem
with Zanichelli’s daily vocabulary word. I find it difficult to memorize them
as they are on so many different subjects. It would be much more useful
if the words focused on one topic, say, for a week or two.
Caro Richard, grazie per il suggerimento, lo terremo in considerazione.
Se hai dubbi o domande, non esitare a scrivermi.
Un saluto e a presto
Prof. Anna
Buongiorno professoressa . Non ho capito perche la N° 5 e la N° 9 non sono lo stesso . grazie mille per la sua risposta .
Caro Antoine, i verbi che reggono l’infinito hanno preposizioni diverse, l’espressione “essere fortunato” regge la preposizione “a”, mentre l’espressione “essere soddisfatto” regge la preposizione “di”. Per approfondire l’uso delle preposizioni prima di un verbo all’infinito, ti consiglio questo articolo: https://int-aulalingue.scuola.zanichelli.it/benvenuti/2012/11/22/luso-delle-preposizioni-prima-di-un-verbo-allinfinito/.
A presto
Prof. Anna
Non ho capito per hé si usa la preposizione “a” nel numero 5 (“ad avere un amico) ma la preposizione di nel numero 9 (di aver partecipato). È perché nel numero 9 c’è un azione passato? Avrei usato “di” in entrambi le frasi.
Caro Charlie, i verbi che reggono l’infinito hanno preposizioni diverse, l’espressione “essere fortunato” regge la preposizione “a”, mentre l’espressione “essere soddisfatto” regge la preposizione “di”. Per approfondire l’uso delle preposizioni prima di un verbo all’infinito, ti consiglio questo articolo: https://int-aulalingue.scuola.zanichelli.it/benvenuti/2012/11/22/luso-delle-preposizioni-prima-di-un-verbo-allinfinito/.
A presto
Prof. Anna
10/10;
anche se l’ottava mi ha creato dei dubbi.
Penso di scrivere ad orecchio, come quando si suona uno strumento musicale, mah!
Un saluto Prof.
Bravo Rino!
Un saluto anche a te
Prof. Anna
Non è quello che vorrei fare, ma
Capire come studiare.
Grazie!
Mi piace molto leggere e partecipare
Cara Mariangiola, benvenuta su Intercultura blog.
Se hai dubbi o domande, non esitare a scrivermi.
A presto
Prof. Anna
10/10
Molto bene Francesco. Ottimo risultato!
A presto
Prof. Anna
Errore nella settima e nella nona, però Sono soddisfatta ad aver partecipato non mi pare poi così male.
Cara Loris, non è affatto male!
Un saluto e a presto
Prof. Anna
Ciao Prof. Anna
Grazie per l’explicazione di questa matéria
Buona settimana
Saluto
Ana
Cara Ana, buona settimana anche a te!
A presto
Prof. Anna
Cara Prof.ssa Anna,
Anche con questa lezione, non ho commesso un errore che mi piace veramente e mi accorgo che sia in una forma bellissima.
Con una gioia su di questo, Lei saluto cordialmento dalla Olanda
Anita
Brava Anita, complimenti!
A presto
Prof. Anna
Cara Prof.ssa Anna,
Questa lezione ho ancora benenella mia mente, come l’ho fatto in scorso Novembre: Tutte le frase mi sono venute in verde, che mi piace veramente bene. Non é mica male, vero, Prof.ssa Anna?
Con i miei saluti cordiali e i miei auguri bene per l’anno 2019 per Lei e i tutti studenti fatto dalla Olanda
Anita
Cara Anita, bravissima, ottimo risultato!
Buon 2019 anche a te
A presto
Prof. Anna
D’innanzi alla risposta n. 5 ho tentennato, meditato, concluso con la risposta esatta; Quindi 10/10.
La prossima volta andrò meglio.
Salutoni Prof.
Molto bene Rino!
A presto
Prof. Anna
Prof. Anna, ho fatto abbastanza bene, gli esercizi proposti. Tante grazie. Sra. Bardi
Cara Maria Cristina, complimenti!
Un saluto e a presto
Prof. Anna
Cara Professoressa Anna,
Le chiedo cortesemente di aiutarmi a specificare quale tipo di proposizione sia di sotto.
“ Ma da qui a pensare che li abbia rubati ce ne passa! “
Questa è una proposizione subordinata soggettiva ?,perche la prima parte della frase è impersonale o coordinata dichiarativa???
O forse qualcosa di completamente diverso.
La ringrazio molto per la sua l’attenzione!
Rajmund
Caro Rajmund, si tratta di una subordinata oggettiva poiché ha comunque la funzione di complemento oggetto rispetto al verbo “pensare” (pesare cosa? che li abbia rubati).
Un saluto e a presto
Prof. Anna
Cara Professoressa Anna,
grazie mille per la risposta molto istruttiva! Ora tutto ha un senso.
Se non le dispiace avrei un’altra domanda.
“Da qui a dire”
“Da qui a pensare”
Questo di sopra è una locuzione prepositiva o mi sbaglio totalmente?
Grazie per la sua attenzione.
Rajmund
Caro Rajmund, la tua ipotesi è corretta.
A presto
Prof. Anna
Prof, nella frase “Se sapevi che era un criminale, perché lo hai difeso?” il “se” introduce un proposizione con valore causativo (causale) “poiché”, “dal momento che”. Le volevo chiedere se poteva aiutarmi con l analisi del periodo di questa frase…
Caro Luigi, la congiunzione “se” può introdurre un costrutto il cui originario valore condizionale può essere la causa del fatto contenuto nella reggente.
Prof, temo di non aver capito… Forse analizzando il periodo potrei capire; scusi…
Caro Luigi, intendevo dire che la frase introdotta da “se” ha un valore causale sebbene abbia l’aspetto di una condizionale.
Quindi potrebbe essere così: “Se sapevi” proposizione ipotetica-causale; “che era un criminale” subordinata oggettiva esplicita; “perché lo hai difeso” principale?
Caro Luigi, esatto.
“Mi dispiace per la sua partenza”.
…in questo periodo il “mi” è complemento di termine (a me); e “per la sua partenza” è un complemento di causa.
Come proposizione soggettiva: “Mi dispiace che lui/lei sia partita.
Come proposizione causale:
Implicita: “Mi dispiace per essere (io, sottinteso) partito”
Esplicita: “Mi dispiace per il fatto che sei partita (“sia partita”, quindi al congiuntivo, per una maggiore partecipazione emotiva)”.
Corretto?
Caro Iacopo, è corretto.
bella 10/10
Complimenti Emiliano, ottimo risultato!
1)”Se sapeva (e cioè “Dal momento che..”)che sarebbe andato dal medico, mamma l’avrebbe chiamato”
…Il “se” introduce un proposizione con valore causativo (causale) e significa “poiché”, “dal momento che”, “visto che”. Analizzando il periodo, “Se sapeva” è una proposizione subordinata ipotetica-causale; “che sarebbe andato dal medico” è una subordinata oggettiva esplicita che esprime posteriorità rispetto alla reggente “Se sapeva’; mentre “mamma l’avrebbe chiamato” è la principale.
Suppongo sia corretto
Cara Fiorella, è corretto.