Care lettrici e care lettori di Intercultura blog, attraverso il processo di suffissazione si possono formare anche nomi che derivano da altri nomi. Quali sono i suffissi che hanno questa funzione?
Buona lettura!
Prof. Anna
Di solito ogni suffisso ha un utilizzo specifico, ovvero serve a formare parole che hanno un determinato significato.
Vediamo insieme quali sono i suffissi che servono a formare nomi da altri nomi e qual è il loro uso specifico.
• –aio ⇒ per lo più serve a formare nomi di persone che esercitano un dato mestiere: benzina→benzinaio, fiore→fioraio; o di luoghi con una determinata destinazione o caratterizzazione: pollo→pollaio, ghiaccio→ghiacciaio, grano→granaio;
• –ario⇒ forma nomi che indicano una persona: banca→bancario, missione→missionario, proprietà→proprietario, oppure uno strumento, un utensile: lampada→lampadario, vocabolo→vocabolario;
• –ata⇒ questo suffisso:
-aggiunto a nomi indicanti parti del corpo può indicare azioni svolte tramite queste ultime: mano→manata, occhio→occhiata;
-aggiunto a nomi di oggetti può indicare colpo o offesa inferti tramite questi ultimi: coltello→coltellata, piccone→picconata;
-può formare nomi che indicano il contenuto di qualcosa: cucchiaio→cucchiaiata, secchio→secchiata, forchetta→forchettata. A volte un nome in –ata può assumere sia quest’ultimo significato sia un colpo inferto con qualcosa, ad esempio cucchiaiata può significare, a seconda dei contesti, sia il colpo inferto con un cucchiaio (mi hai dato una cucchiaiata sul braccio) sia il contenuto di un cucchiaio (a metà cottura aggiungere una cucchiaiata di farina), lo stesso vale per palata, forchettata, secchiata ecc;
– serve a formare nomi che indicano un insieme di qualcosa: fiaccola→fiaccolata;
– serve a formare nomi che indicano un atto proprio di qualcuno: pagliaccio→pagliacciata, canaglia→canagliata;
– può avere valore intensivo: onda→ondata, fiamma→fiammata;
– può avere valore temporale: anno→annata, mattina→mattinata, giorno→giornata;
• –aiolo⇒ serve a formare alcuni nomi che indicano un mestiere, un’occupazione, una tendenza: barca→barcaiolo, bosco→boscaiolo;
• –iere⇒ serve a formare nomi che indicano in genere arti o mestieri (femminile -iera): giardino→giardiniere, banca→banchiere, infermo→infermiere, oppure indica uno strumento, un apparecchio: bilancia→bilanciere, candela→candeliere, pallottola→pallottoliere;
•-ista⇒ serve a formare nomi che indicano aderenza a un atteggiamento dottrinale o una professione: animale→animalista, razzismo→razzista, giornale→giornalista, dente→dentista;
•-erìa⇒ serve a formare nomi di luoghi dove si produce o si vende qualcosa; acciao→acciaieria, falegname→falegnameria;
•-ificio⇒ serve a formare nomi indicanti lavorazione, fabbricazione di qualcosa: zucchero→zuccherificio, maglia→maglificio, calzature→calzaturificio;
•-ile⇒serve a formare nomi che indicano spesso una destinazione: fieno→fienile, campana→campanile;
•-iera⇒ serve a formare nomi che indicano strumenti o recipienti zuppa→zuppiera, insalata→insalatiera, o luoghi destinati a qualche specifica funzione: coniglio→conigliera, scoglio→scogliera;
• –eto, –eta⇒ serve a formare nomi che indicano un luogo dove si trovano alcune colture o piante spontanee: agrume→agrumeto, frutto→frutteto;
• –aglia⇒ serve a formare alcuni nomi con valore collettivo: bosco→boscaglia, muro→muraglia. Talvolta ha valore spregiativo: gente→gentaglia (=gente spregevole e volgare), brodo→brodaglia (minestra poco saporita o disgustosa);
•-ame⇒serve a formare nomi con valore collettivo: bestia→bestiame, scatola→scatolame.
Seleziona la risposta corretta fra le opzioni disponibili. Al termine premi il pulsante "Correggi esercizio": vedrai le risposte giuste evidenziate in verde e quelle sbagliate in rosso.
Facile!
Se alla domanda “cosa hai fatto oggi” ti viene data questa risposta “nulla che non vorresti sapere”, significa che vuoi sapere tutto o non vuoi sapere niente?
Grazie
Cara Rosa, solitamente la risposta (di questo genere) è: “nulla che vorresti sapere”, che significa “ciò che ho fatto tu non lo vorresti sapere” (perché non ti interesserebbe o perché potrebbe non piacerti).
Un saluto
Prof. Anna
Ho avuto tre errori
Brava Nilda, hai fatto solo tre errori (“fare errori” e non “avere errori”)!
A presto
Prof. Anna
Grazie mille prof. Anna! Come sempre , ben presentato.
Ho provato a svolgere l’esercizio senza farmi mostrare le risposte.
Capire i meccanismi secondo i quali le parole italiane vengono formate
è la chiave per arrichire il nostro vocabolario.
Questo capitolo è vastissimo. Spero ci saranno molte oltre lezioni su quest’argomento.
Sinceri saluti.
Caro Andree, un saluto anche a te.
Prof. Anna
tutto ok, troppo facile..forse ?
Buongiorno Prof. Anna
Molto interessante questi essercizi
Grazie e buon mercoledì
Ana
Cara Ana, sono cotenta che questo esercizio ti piaccia.
Un saluto e a presto
Prof. Anna
Cara Prof.ssa Anna,
Tutte le domande ho risposte giusta con questa lesione che mi piace veramente. Ho preso il tempo per impararla, ma nonostante ne trovo utile, se imparerò ripetutamente ed anche risponderò tutti testi, perché li trovano un po’ difficile ed al solito molto interessante.
Oggi vado a comprare un albero di Natale artificiale ed anche il accesario per dare il atmosferico per cambiare il sorgono in questa sfera. Sará un shopping grande n’è una cosa più festiva che abbia avuto nelle scorse mese. So che goderò il bel viso nel queste aviorimesse; si sono specializzate e l’atmosfera è anche Natale laggiù che mi fa un piacere anche. I alberi artificiali vedono laggiù anche come i reali, dunque mi trovo sul indirizzo giusto laggiù.
Mi piace raccontrarLei finalmente una storia così festiva e positiva ed anche dopo un periodo grillo, il sole blenderà anche una volta e mi piace in antipicipio. Con questo Lei saluto dal mio cuore dalla Olanda, dove tutti è luminati festivi
Anita
Ottimo questo programma,grazie!
Mi piacciono molto questi esercizi
Salve Prof. Anna. Ho dei dubbi riguardo a certo «mistero» grammaticale. Ad esempio, delle volte vedo questo tipo di frase: «Ricongiuntosi di nuovo a Roma…» Perché s’usa il participio passato del verbo ed il si pronominale, e non il gerundio e il si pronominale e cioè: «Ricongiungendosi di nuovo a Roma…». Saluto.
Caro Gabriele, il participio passato indica anteriorità rispetto al verbo della principale e può avere valore temporale, causale, concessivo a seconda del contesto (https://int-aulalingue.scuola.zanichelli.it/benvenuti/2013/04/11/le-forme-implicite-il-participio-presente-e-passato/), quindi la frase esplicita potrebbe essere: “dopo che si era ricongiunto a Roma”, mentre il gerundio presente esprime un rapporto di contemporaneità rispetto all’azione del verbo della frase principale e può avere valore temporale, causale, modale, ipotetico a seconda del contesto (https://int-aulalingue.scuola.zanichelli.it/benvenuti/2013/02/14/le-forme-implicite-il-gerundio-semplice-e-composto/), ad esempio: “poiché si ricongiunge a Roma”. La scelta tra i due modi dipende quindi da cosa si vuole esprimere e dal rapporto temporale tra subordinata e principale.
Un saluto
Prof. Anna
Grazie infinite d’aver dissipato le mie dubbie Prof. Anna. Saluti.
Caro Gabriele, sono contenta di aver dissipato i tuoi dubbi.
A presto
Prof. Anna
molto grazie per il chiarimento
Caro Martin, molte grazie a te.
A presto
Prof. Anna
Complimenti. Tutto interessante.Non c’è niente difacile o di difficile, le cose o si sanno o non si sanno.Grammatica e sintassi non fanno mai male.Seguire le “lezioni” della prof.Anna mi fanno sentire un ragazzo.Grazie.
Caro Salvatore, grazie per il gentile commento. Attenzione, è corretto dire: “seguire le “lezioni” della prof. Anna mi fa sentire un ragazzo”.
Un saluto e a presto
Prof. Anna
Grazie Prof. Anna
Buone Feste a Lei e família
Ana
Cara Ana, grazie e altrettanto a te!
A presto
Prof. Anna
Per favore trattare il suffisso -ana
Caro Reno, “ana” è un prefisso che in parole composte dotte significa “all’insù”, “sopra” o indica elevazione: anagogia, anagrafe; in parole composte dotte significa “indietro”, “contro”, “al contrario”: anabiosi, anagramma; in qualche parola (per es. anacloridria, anastatico), è usato erroneamente col valore di a- o an- privativo.
Un saluto