Care lettrici e cari lettori di Intercultura blog, quali sono gli errori grammaticali più comuni commessi dagli italiani?
Scopriamolo insieme leggendo questo interessante articolo frutto di un’ indagine su un campione di circa 8.000 persone di età compresa tra i 18 e i 65 anni condotta in occasione della XVII Settimana della lingua italiana nel mondo (16-22 ottobre 2017).
Buona lettura!
Prof. Anna
In occasione della XVII Settimana della lingua italiana nel mondo, il sito Libreriamo.it ha condotto un’indagine per capire quali sono i principali errori grammaticali che commettono gli italiani su un campione di circa 8.000 persone di età compresa tra i 18 e i 65 anni. L’indagine è stata realizzata con la metodologia WOA (Web Opinion Analysis), cioè attraverso un monitoraggio online sulle principali testate di settore, social network, blog, forum e community dedicate al mondo della cultura e su un panel di 30 esperti tra sociologi e letterati . Ecco i principali inciampi rilevati:
Il congiuntivo questo sconosciuto
«L’importante è che ho superato l’esame». Siamo sicuri? Chi parla infatti non supera l’esame di grammatica perché avrebbe dovuto usare il congiuntivo: «L’importante è che io abbia superato l’esame». L’uso dell’indicativo al posto del congiuntivo è un errore molto diffuso: lo fanno il 69 per cento degli intervistati.
Gli o le?
«Gli ho detto che era molto bella». Ahi ahi, era meglio tacere in questo caso: non perché la signora non meritasse un complimento alla sua femminilità ma perché avrebbe richiesto l’uso del pronome «le». I pronomi tradiscono (e vengono traditi) dal 65 per cento degli intervistati.
Evaquiamo l’edificio.
«Bisogna evaquare l’edificio»: se è così, meglio correre. Salvare delle vite umane è più importante che salvare la grammatica. Poi però magari, quando l’allarme sarà rientrato, rimettiamo la c al posto della q, per favore. In questo modo avremo reso un servizio profiquo (no, no no: proficuo con la C!) alla lingua italiana. L’uso della C al posto della Q e viceversa è un altro errore molto diffuso (58 per cento).
Qual’è o qual e?
Qual’è l’errore più comune? Questo. Lo commettono tre italiani su quattro fra quelli intervistati (il 76 per cento). «Qual è» infatti si scrive senza l’apostrofo.
Ne o né
«Non né ho parlato con nessuno». E meno male! Perché la grafia giusta è: non ne ho parlato con nessuno. L’accento si usa solo quando si tratta di una congiunzione negativa mentre in questa frase ha valore pronominale (sta per : di ciò, di questo).
Un po’ o un pò?
La grafia più diffusa è un pò con l’accento purtroppo (39 per cento). Mentre quella corretta è con l’apostrofo in quanto po’ è il risultato di un troncamento (sta per «poco»).
Daccordo o d’accordo?
La seconda che hai detto (ma un italiano su tre – il 31 per cento – purtroppo non è d’accordo (e lo scrive senza l’apostrofo!).
Ceretta al linguine
Il 13 per cento degli intervistati poi scrive: «Ho fatto la ceretta al linguine». Ah, sì? Speriamo che non ti abbia fatto male come all’ortografia. La grafia corretta infatti è «all’inguine». Perché di quello si tratta: della «parte anteriore del corpo, corrispondente alla giunzione tra il tronco e gli arti» (dizionario Sabatini Collettini). Mentre le linguìne, plurale di linguìna, sono – come noto – una «pasta alimentare piatta e lunga».
Avvolte si arrabbia
Il 27 per cento degli intervista scrive: «Avvolte si arrabbia». E fa bene, la povera lingua italiana, ad arrabbiarsi, perché a volte, anzi sempre, sarebbe meglio usarle un po’ (con l’apostrofo) più di riguardo.
Pultroppo o purtroppo?
Quasi un intervistato su quattro (l 23 per cento) scrive «pultroppo» con la elle, purtroppo.
Proprio o propio?
«Ti voglio propio bene». Io di più, perché ci metto anche la «erre». Due italiani su dieci (il 19 per cento) invece lo scrivono così.
Salsiccia o salciccia?
Per quanto possa suonare più gustosa con la c, la salsiccia si scrive con la esse: anche se in questo caso c’è un margine di tolleranza, visto che nei dizionari figura anche la versione popolare «salciccia» (usata dal 17 per cento degli intervistati).
Il cortello dalla parte del manico
Se volete avere il coltello dalla parte del manico meglio che non usiate la «erre». «Cortello» è un altro degli errori in cui incorrono più di frequente gli italiani intervistati (15 per cento).
Articolo tratto da: http://www.corriere.it/scuola/universita/cards/ceretta-linguine-cortelli-affilatigli-errori-grammatica-piu-comuni/congiuntivo-questo-sconosciuto.shtml
Vediamo alcuni di questi errori nello specifico:
• quando abbiamo un’espressione impersonale costituita da una voce del verbo essere unita a un sostantivo o a un aggettivo (è ora, è tempo, è bene, è male ecc.) il congiuntivo è necessario come nella frase l’importante è che abbia superato l’esame;
• l’uso di gli al posto di le è da evitare, mentre è sempre più diffuso (e accettato) anche nello scritto, l’impiego di gli al posto di loro (a loro);
• la grafia corretta è “evacuare” e “proficuo”;
• è corretto scrivere qual è senza apostrofo perché qual è il risultato di un troncamento vocalico e non di un’elisione; così come po’ è il risultato di un troncamento sillabico.
E voi? Avete mai commesso questi errori? Mettetevi alla prova con questo esercizio.
Seleziona la risposta corretta fra le opzioni disponibili. Al termine premi il pulsante "Correggi esercizio": vedrai le risposte giuste evidenziate in verde e quelle sbagliate in rosso.
Bello sono errori che io non faccio!
Dunque ho un buon insegnante!
L’italiano è una lingua davvero tosta!
Spettabile prof. Anna!
Semplicemente adoro leggere i suoi articoli! Sto imprarando la lingua italiana gia’ da anni, e sempre quando penso di aver imparato quasi tutto, ci sono i nuovi dubbi! E’ interessante vedere dove sbagliano gli italiani. Dalla parte mia, tutto chiaro, tranne qual e’…da oggi in poi scrivo senza l’apostrofo!
Cordiali saluti dalla Croatia
Katarina
Cara Katarina, sono contenta che ti piaccia leggere gli articoli del blog, se hai dubbi o domande non esitare a scrivermi.
Un saluto e a presto
Prof. Anna
Buona notte Prof. Anna
Grazie per l’esercizio. Molto interessante e ho errate in due.
Satuto
Ana
Cara Anna, meglio dire: “ne ho sbagliate due”.
Un saluto
Prof. Anna
Sono Laura di BUENOS AIRES,RCA.ARGENTINA,ti ringrazio ANNA perche¨imparo molti temi fondamentali.
Il mio grande problema sono i CONNETTIVI.
Cara Laura, benvenuta su Intercultura blog! Se hai dubbi o domande non esitare a scrivermi.
A presto
Prof. Anna
Congiuntivo questo sconosciuto e casco su qual’è (pure il correttore del pc non me lo segnala come errore). Fino a pochi anni fa mi sbagliavo anche con pò e con propio.
8/10
E te pareva!
Vado a sbagliare il “proprio”; l’ho considerato come termine non attribuibile alla stessa persona, ovvero alla propria persona, per non sbagliare, mentre eccola là!
Sicuramente non sarò stato chiaro proprio come la mia non propria interpretazione.
Insomma non mi è sembrato un aggettivo.
-Evacuato che dire?…
Studiaaaaaaaaaaaaa!!! ma come?:-)
Cara Prof.ssa Anna,
Tutte le risposte sono venute in verde questa volta, mentre solo ho guardato il lessico circa 10 minuti, che mi piaccia. Prossimo martedì ho lesame occhiali finale dopo l’intervento chirurgico, ma forse sto sotto controlle laggiù, perché ho avuto l’intervento e sono una diabetica del 2º tipo. Al solito ne fa laboratorio per diabetici, ma sempre leggo l’avviso che devo informar loro, dunque non lo so ancora. Preferisco subirla in ospedale, perché ne ha una terrazza dove il caffè e gelato etc. Sono giustosi.
Ieri ho visto bei occhiali da sole, ma li costano un capitale putroppo, ma se non ho bisogno occhiali per la distanza, ne prenderò, perciò risparmio anche un bel somma.
Ma prima devo aspettere ancora due mese per far abituare i miei occhi alla situazione nuove.
Con questo Lei saluto dal mio cuore con un abbraccio
Anita dal Olanda
Cara Anita, complimenti per l’ottimo risultato!
In bocca al lupo per il tuo esame.
Un saluto e a presto
Prof. Anna
Buona notte Prof. Anna!
Commettevo um errore molto comune: di scrivere qual è con l’apostrofo. Pensavo quale + è si fa’ qual’è.
Tanti ringraziamenti!
Cara Elena, anche “fa” si scrive senza apostrofo quando è terza persona singolare del presente indicativo, si scrive invece con l’apostrofo (fa’) l’imperativo in quanto troncamento di “fai” (tu fa’), si tratta di uno dei casi di troncamento con apostrofo.
Un saluto
Prof. Anna
Buongiorno,
ho un dubbio sull’espressione non so se…
Quale frase è corretta?
(IO) non so se viene. Non so se venga.
(Lui/Lei) non sa se viene. Non sa se venga (questa frase mi sembra strana).
Grazie
Cara Maria, in questo caso è corretto sia l’uso dell’indicativo sia l’uso del congiuntivo. Ti consiglio di leggere questo articolo sulla scelta del modo verbale nelle interrogative indirette: https://int-aulalingue.scuola.zanichelli.it/benvenuti/2015/11/05/la-frase-complessa-le-interrogative-indirette-seconda-parte/.
A presto
Prof. Anna
Come tedesco che impera italiano mi sento consolato che anche Italiani fanno errori nella sua lingua. Miu da un colpo a imperare di più. Grazie
Ho fatto tutto giusto !
Che gioa !
Grazie mille !!
Molto bene Flo, ottimo risultato!
A presto
Prof. Anna
carini questi esercizi ma semplici,bella la spiegazione con gli esempi ,io non ho capito pero’ la spiegaxione del siperlativo assoluto
Cara Emanuela, se mi spieghi esattamente cosa non hai capito del superlativo assoluto, posso aiutarti.
Un saluto
Prof. Anna
Buongiorno Prof.Anna,
vorrei sapere se le espressioni “si avrebbe potuto dire” e “si sarebbe potuto dire” sono tutte e due corrette.
Grazie
Cara Maria, nelle costruzioni impersonali l’ausiliare dei tempi composti è sempre “essere” (si sarebbe potuto dire).
A presto
Prof. Anna
La seconda che hai detto (ma un italiano su tre – il 31 per cento – purtroppo non è d’accordo (e lo scrive senza l’apostrofo!).
Ma sinceramente mi stupisce sapere che non si scrive con l’ apostrofo. Su tutti i libri viene scritta con anziché senza. Ma dobbiamo ritenere che sia un errore??
Grazie profa.
Caro Marcos, è corretto scrivere “d’accordo”, mentre non è corretto scrivere “daccordo”.
A presto
Prof. Anna
Gentile Professoressa, ci tenevo a porle questo quesito. Si conosce il motivo del così comune errore del congiuntivo? Perché è più complesso? Una volta ho letto che l’imperfetto spesso viene preferito a un verbo che magari esprime comando, per addolcire l’espressione. Nel caso del congiuntivo, cosa avviene? È solo mancanza di padronanza della lingua, o c’è dell’altro.
Grazie mille.
Cara Alba, forse perché si assiste a un fenomeno di semplificazione della lingua e usare il congiuntivo richiede sicuramente uno sforzo in più. Resta il fatto che il congiuntivo è necessario per esprimere certe sfumature di significato.
Un saluto
Prof. Anna
Gentile Prof.ssa,
vorrei sapere se la frase : “se l’avessi messo lì ci sarebbe ancora” è da considerare un periodo ipotetico della realtà/possibilità o della irrealtà.
Grazie
Cara Maria, si tratta di un periodo ipotetico dell’irrealtà con un’ipotesi non realizzata nel passato (se l’avessi messo lì) e una conseguenza non realizzata nel presente (ci sarebbe ancora). Per ripassare questo argomento: https://int-aulalingue.scuola.zanichelli.it/benvenuti/2012/03/29/il-periodo-ipotetico-dellirrealta/.
A presto
Prof. Anna
Stimolante
Anche davanti scritto con l’ apostrofo é un errore piuttosto comune. Per non parlare di un davanti a nomi maschili inizianti x vocale con l’apostrofo, errori davvero molto frequenti. Grazie x la vs interessante lezione. Vi saluto.
Caro Mario, un saluto anche a te.
A presto
Prof. Anna
Prima di tutto grazie. Sono lezioni molto importanti che fanno bene a tutti. Anche a chi crede di scrivere in modo corretto. Purtroppo c’è spesso la possibilità di cadere.
Cara Iolanda, grazie a te per il tuo intervento. Se hai dubbi o domande, non esitare a scrivermi.
A presto
Prof. Anna
Carissima Prof.ssa
Che bello che avete ripreso a scrivere gli articoli e le lezioni! Io sono italiana, ma imparo sempre qualche cosa che non sapevo o avevo dimenticato.
Mi piacciono molto gli articoli e gli esercizi. Grazie di tutto cuore!
Bello articolo, ho imparato tanto e non ho sbagliato nessuna degli opzioni…purtroppo ho ancora tanto da capire ed imparare.
Ad esempio il uso di “ed”, talvolta la regola della vocale non si applica e non capisco perché 🙂
Cara Bianca, benvenuta e complimenti per l’ottimo risultato! Per quanto riguarda ‘aggiunta della “d” è consigliabile ricorrere alle forme “ed” e “ad” solo quando la parola successiva comincia con la stessa vocale: ed eccoci, ed era, ed Enrico, ad avere, ad Ancona, ad altro; fanno eccezione, perché ormai consolidate dall’uso, sequenze fisse come tu / lui / lei ed io, ad esempio, ad eccezione, fino ad ora, dare ad intendere. Se hai altri dubbi, non esitare a scrivermi.
A presto
Eccellente questo tipo di compiti.