Care lettrici e cari lettori di Intercultura blog, questa settimana la dedichiamo al ripasso degli argomenti trattati di recente sul blog.
Cominciamo con un esercizio sull’uso delle forme di cortesia.
Per rileggere l’articolo dedicato a questo argomento: https://int-aulalingue.scuola.zanichelli.it/benvenuti/2017/03/30/forme-di-cortesia/
Buon test!
Prof. Anna
Seleziona la risposta corretta fra le opzioni disponibili. Al termine premi il pulsante "Correggi esercizio": vedrai le risposte giuste evidenziate in verde e quelle sbagliate in rosso.
Ok!
10/10
Molto bene Rino!
A presto
Prof. Anna
Le esercizi me aiutano molto!!
Amo la lingua italiana.
Grazie a tutti
Cara Mitian, benvenuta su Intercultura blog! Se hai dubbi o domande, non esitare a scrivermi.
A presto
Prof. Anna
Sono molto contenta con le sue lezioni d’italiano,
Grazie tante profesoressa Anna,
un saluto
Cara Mara, un saluto anche a te!
Prof. Anna
Nell’esercizio sull’uso delle forme di cortesia, la risposta data per la domanda #9 non e`corretta. Il verbo “ascoltare” e`transitivo e prende il complemento oggetto diretto, che e`, in questo caso, “il professore” (maschile singolare). Quindi, “ascoltato” e`la risposta giusta, anche se e`marcato rosso. “Ascoltata” sarebbe stato giusto se, invece di “professore”, il complemento oggetto diretto fosse stato “professoressa”.
Caro Antonio, certamente che il verbo “ascoltare” è transitivo, infatti il pronome atono usato è diretto (l’ho), ma quando ci si rivolge direttamente a qualcuno in maniera formale si utilizza il femminile “la” come oggetto diretto e in questi casi il participio può accordarsi al femminile anche se ci si riferisce a un maschio: “mi creda Professore, l’ho acoltata con molto piacere”.
Un saluto
Prof. Anna
Buonanotte Signor Franchi, spero di RIVEDERLA presto. Mi creda Professore, l’ho ASCOLTATA con molto piacere. Non capisco!
Caro Toni, 1: per quanto riguarda le forme atone utilizzate quando ci si rivolge direttamente a qualcuno in maniera formale, si userà “la” come oggetto diretto (rivederla); 2: per quanto riguarda l’accordo del participio passato, quando il pronome è atono (la), il participio può accordarsi al femminile anche se ci si riferisce a un maschio: “Professore, l’ho sentita parlare alla conferenza di ieri”. Per approfondire questo argomento ti consiglio il seguente articolo: https://int-aulalingue.scuola.zanichelli.it/benvenuti/2017/03/30/forme-di-cortesia/.
A presto
Prof. Anna
Cara Prof. Anna,
come mai si dice “Signor Bianchi, lei è arrivato in ritardo” (maschile) e “Mi creda Professore, l’ho ascoltata con molto piacere” (femminile). Pensavo il femminile fosse utilizzato in contesti molto formali (Presidente della Repubblica, ecc.). A meno che si consideri che rivolgersi al Professore sia un contesto molto formale, ma in questo caso, è una questione di interpretazione, o sbaglio?
Grazie mille.
Gaetan
Caro Gaetan, l’accordo con aggettivi o participi passati di solito si fa a seconda del sesso dell’interlocutore: “Lei, signor Rossi, è molto buono”; “Signor Rossi, lei è invitato alla cena”; “Signora Rossi, lei è invitata alla cena”. Se però l’allocutivo è in forma di pronome atono, il participio può accordarsi al femminile anche se ci si riferisce a un maschio: “Professore, l’ho sentita parlare alla conferenza di ieri”, “mi creda Professore, l’ho ascoltata con molto piacere” (https://int-aulalingue.scuola.zanichelli.it/benvenuti/2017/03/30/forme-di-cortesia/).
A presto
Prof. Anna
Quindi entrambe le risposte sono giuste ?
Caro Timeo, a cosa ti riferisci esattamente?
1)”Signora, non si fida di me?”
2)”Signora, non si fidi di me!”
Quando ci si rivolge a persone di riguardo o con le quali non si ha particolare familiarità, possiamo usare, come nell’esempio, la terza persona singolare di un verbo (in questo caso “fidare” nella frase numero 1). Mentre se vogliamo impartire un ordine (sempre rivolgendosi a persone di riguardo o con le quali non si ha particolare familiarità) useremo il congiuntivo esortativo, e quindi il congiuntivo (frase numero 2) alla terza persona singolare (“fidi”).
Penso sia corretto…
Dimenticavo questi altri due esempi (ovviamente è valido per tutti i verbi): 1)”Perché mi manca di rispetto, signore?”; 2)”Non mi manchi di rispetto, signore!”.
Ora è completo.
Giusto.
Caro Luca, è corretto.
1)”Signora, non si fida di me?”
2)”Signora, non si fidi di me!”
3)”Mi scusi (o “mi perdoni”) un attimo!”
4)”Mi scusa (o “mi perdona”) un attimo?”
5)”Signora, lo mangia?”
6)”Signora, lo mangi!”
7)”Vede, signor Rossi, sono questioni teologiche…”
8)”Veda, signor Rossi, sono questioni teologiche…”
Quando ci si rivolge a persone di riguardo o con le quali non si ha particolare familiarità, possiamo usare, come nell’esempio, la terza persona singolare del indicativo presente di un verbo (in questo caso “fida” nella frase numero 1 e “scusa” della frase numero 4). Mentre se vogliamo impartire un ordine (sempre rivolgendosi a persone di riguardo o con le quali non si ha particolare familiarità) useremo il congiuntivo esortativo, e quindi il congiuntivo presente (“fidi” della frase numero 2 e “scusi” della frase numero 3) alla terza persona singolare. Comunque tutte le frasi esprimono una richiesta formale e quindi vanno bene entrambe per il contesto comunicativo che ci interessa. Per quanto riguarda la frase numero 5, abbiamo un’interrogativa diretta nella quale ci rivolgiamo in maniera formale a qualcuno, quindi è necessario usare la terza persona singolare dell’indicativo (“Signore, lo mangia?”= e cioè “Signore, lei mangia questa cosa?”). Nella frase numero 6 invece abbiamo un invito, un’esortazione e quindi sarebbe necessario l’imperativo, ma l’imperativo ha due sole persone (la seconda persona singolare e plurale), per le rimanenti persone (esclusa la prima persona singolare che non esiste) l’imperativo prende a prestito le forme del congiuntivo presente, in questo caso abbiamo una terza persona singolare (Lei) e di conseguenza un congiuntivo esortativo. Per quanto riguarda la frase numero 7 e 8, è possibile sostenere che sia “vede” sia “veda” rientrino a pieno titolo col valore di segnali discorsivi nella norma standard dell’italiano: la prima forma (“vede”) è più generalmente d’uso medio, mentre la seconda (“veda”) è soprattutto di carattere letterario e aulicizzante, e dunque lievemente marcata in senso “alto”.
Penso sia corretto
Caro Filippo Maria, è corretto.
Anche questa frase “Non ci provi, sa!” (nel senso di non permettersi a fare una cosa) quando ci si rivolge a persone di riguardo o con le quali non si ha particolare familiarità, possiamo usare, come nell’esempio, la terza persona singolare del indicativo presente di un verbo (“sa”, del verbo “sapere”).
Penso sia corretto
Caro Filippo Maria, è corretto.