Care lettrici e cari lettori di Intercultura blog, questa settimana approfondiremo un tipo di subordinata molto frequente che nella maggior parte dei casi richiede l’uso del congiuntivo: la proposizione finale. Vediamone insieme le caratteristiche.
Buona lettura!
Prof. Anna
Le proposizioni finali indicano con quale fine viene compiuta o verso quale obiettivo tende l’azione espressa dalla reggente: te lo dico perché tu lo sappia (= te lo dico con l’obiettivo di fartelo sapere).
Le proposizioni finali possono essere esplicite o implicite.
• Le finali esplicite possono essere introdotte dalle congiunzioni perché e affinché e hanno il verbo al congiuntivo:
→ perché è la congiunzione più frequente e usuale, la differenza rispetto al perché causale è affidata al diverso modo verbale: il perché causale è seguito da indicativo: non esco perché sono stanco, mentre il perché finale è seguito da congiuntivo: ti aiuto perché tu possa migliorare;
→ affinché ha esclusivamente valore finale: te lo spiego affinché tu capisca.
Le proposizioni finali esplicite possono essere introdotte anche dalle congiunzioni accioché e onde, ma sono di uso letterario o burocratico: si prega di rispettare la fila, onde evitare spiacevoli discussioni. Anche la congiunzione che può introdurre una finale, ma è propria della lingua parlata: telefonami, che parliamo un po’.
Il modo verbale usato nelle finali esplicite è il congiuntivo, la scelta del tempo dipende da quello della reggente:
→ il congiuntivo presente si usa se nella reggente c’è un presente o un futuro o, in certi casi, un passato prossimo: Marta ti chiama (ti chiamerà, ti ha chiamato) perché tu vada con lei; si usa anche in dipendenza da un passato se la relazione del fine si riferisce al presente o al futuro: mi chiamò l’anno scorso perché lo vada a trovare l’anno prossimo;
→ il congiuntivo imperfetto si usa se nella reggente c’è un passato (anche prossimo): Marta ti chiamava (ti ha chiamato, ti chiamò) affinché tu andassi con lei. Il passato prossimo indica un punto nel tempo più o meno prossimo al presente e per questo possono esserci oscillazioni nella concordanza.
• La forma implicita è la soluzione più frequente quando il soggetto della reggente e quello della subordinata coincidono: nuoto (io) per tenermi allenato (io). Il costrutto implicito si usa anche se l’infinito ha un soggetto generico: questo è un posto ideale per fare carriera e, a differenza della maggior parte delle subordinate, le finali possono avere forma implicita anche quando il soggetto della reggente è diverso da quello della subordinata: ho invitato gli ospiti a prendere posto a tavola.
Sono introdotte da:
→ infinito preceduto da per, a, di, che si scelgono a seconda del verbo reggente, in alcuni casi è possibile l’uso indistinto di a o di per: sono andato in biblioteca a (per) prendere il libro, in altri casi non è possibile: ti prego di scusarmi;
→ le locuzioni al fine di, allo scopo di, in modo di + infinito: sto studiando al fine di superare l’esame.
Oltre che da un verbo, le finali possono dipendere da un nome o da un aggettivo: i miei consigli per aiutarti sono stati inutili; un periodo di riposo è indispensabile per guarire.
Seleziona la risposta corretta fra le opzioni disponibili. Al termine premi il pulsante "Correggi esercizio": vedrai le risposte giuste evidenziate in verde e quelle sbagliate in rosso.
gracie!
Sono venuto a controllare la situazione. 2- Consegno l’esercizio alla professoressa perché me lo corregga . 3- Passavo sempre sotto casa tua affinché tu potessi vedermi. 4- Sono uscito presto per comprare il pane fresco. 5- Il nostro governo farà di tutto al fine di superare questa crisi. 6- Ieri ti ho invitato a casa mia perché tu mi tenessi compagnia. 7- Vi consiglio di affrettarvi. 8- Provo ad abbracciarlo affinché smetta di piangere. 9- Lavoro per pagarmi l’università. 10- Si diede molto da fare affinché tutto riuscisse al meglio.
Ecco 10/10:-)
Moto bene Rino!
A presto
Prof. Anna
Quali casi, Prof?
Uso indistinto di o, per.
Prof, non m’interroghi sulla lezione per favore, Qualcosina la so, ma…
Caro Rino, alcuni verbi possono reggere entrambe le preposizioni (vengo da te per-a chiederti una cosa; andiamo a casa per-a riposarci un po’).
Un saluto
Prof. Anna
Come potrei distinguere codesti verbi;
Chiedo troppo?
Grazie mille!
Caro Rino, questo articolo può esserti d’aiuto: https://int-aulalingue.scuola.zanichelli.it/benvenuti/2012/11/22/luso-delle-preposizioni-prima-di-un-verbo-allinfinito/.
A presto
Prof. Anna
Cara prof,
Mi e` piaciuto l`esrcizio e la spiegazione che ha fatto per l`uso del congiuntivo.
Grazie.
Cara Lita, benvenuta su Intercultura blog!
Un saluto e a presto
Prof. Anna
sono contento, ho fatto soltanto un errore
Molto bene Giulio!
A presto
Prof. Anna
Una domanda per la professoressa. La partita inizia o si inizia? grazie
Caro Antonio, è corretto dire “la partita inizia”.
Un saluto
Prof. Anna
Gentile prof Anna
“la partita si inizia” una forma passiva indefinita retta dal “si”, riferisce solamente al soggetto “la partita”.
in teoria, è corretta?
grazie mille
Caro Luca, è corretta.
10/10 prop.fin.
Che bomba!
Ottimo risultato Rino, complimenti!
Un saluto
Prof. Anna
Una domanda per favore: acciocché si scrive con 4 o con 3 ‘c’?
I vostri corsi mi sono molto d’aiuto. L’italiano è una bella lingua anche se a volte difficile.
Grazie per il vostro aiuto, per la vostra correzione e informazione.
Anna Maria
Cara Anna Maria, si scrive: “acciocché”.
A presto
Prof. Anna
Ancora 10/10.
Buona domenica Prof.
Buongiorno, ho tre frasi da sottoporle:
Ho tolto i soldi dalla cassa per evitare che li rubassero
Ho tolto i soldi dalla cassa per evitare che li rubino
Tolgo i soldi dalla cassa per evitare che li rubino.
Allora intanto ci troviamo di fronte a delle proposizioni finali esplicite, che indicano con quale fine viene compiuta l’azione espressa dalla reggente. In secondo luogo, le tre frasi sono entrambe corrette: le prime due hanno nella reggente un passato, precisamente il passato prossimo, il quale, come ho letto in un suo articolo, indica un punto nel tempo più o meno prossimo al presente e per questo possono esserci oscillazioni nella concordanza o congiuntivo imperfetto o congiuntivo presente, come nelle nostre prima due frasi). Personalmente se nella reggente c’è un passato prossimo, chiaramente in questi casi, preferisco utilizzare il congiuntivo imperfetto nella finale esplicita (ma non sarebbe sbagliato l uso del congiuntivo presente nella finale rispetto al discorso predetto). Per quanto riguarda l ultima frase, il problema non si pone: il congiuntivo presente si usa se nella reggente c’è un presente (come nel mio caso) o un futuro o, in certi casi, un passato prossimo (come nei primi due casi da me elencati).
Giusto?
Caro Romeo, i periodi che mi sottoponi contengono tre proposizioni: la principale (ho tolto i soldi dalla cassa), la subordinata di primo grado finale implicita (per evitare) e una subordinata di secondo grado oggettiva esplicita (che li rubino / che li rubassero); per quanto riguarda la concordanza ciò che scrivi è corretto.
Un saluto
Ok, ho capito;
la principale “ho tolto i soldi dalla cassa”; la subordinata di primo grado (una proposizione subordinata si dice di 1° grado quando dipende direttamente da una proposizione principale) finale implicita (la proposizione finale implicita è introdotta da “per”, e ha il verbo all’infinito) “per evitare”; e una subordinata di secondo grado (una proposizione subordinata si dice di 2° grado quando dipende da una proposizione subordinata di 1° grado) oggettiva esplicita (in forma esplicita, l oggettiva è introdotta dalla congiunzione “che” e ha il verbo all’indicativo, al congiuntivo o al condizionale) “che li rubino” / “che li rubassero”.
Esatto Romeo.
Caro Romeo, tutto corretto.
Un saluto
Prof, nel periodo “vorrei che tu fossi qui per confortarmi”, “per confortarmi” è una proposizione dipendente finale implicita?
Caro Pierluigi, è esatto.
“Ha insistito perché andassi con loro”
“Insiste perché vada con loro”
…”Insistere” regge il congiuntivo come valore finale (nell’analisi del periodo le proposizioni finali sono proposizioni subordinate che esprimono il fine, lo scopo, l’obiettivo di quanto viene detto nella proposizione principale), come da esempio: “…perché/affinché/ché andassi/vada”; altrimenti, in una subordinata oggettiva, può reggere l indicativo: “Insiste che il torto è mio”/ “Ha insistito che il torto era mio”.
Corretto?
Caro Michele, è corretto.
“Cosicché” (sinonimo “affinché”) introduce una frase consecutiva-finale con il verbo al congiuntivo:
“Ti dico queste cose, cosicché tu possa comprenderle”
“Ti ho detto queste cose, cosicché tu potessi comprenderle”
Corretto?
Caro Carlo, esatto.
bella 10/10