19 Maggio 2016
Cari lettori e lettrici, il prossimo esercizio è sui pronomi relativi doppi, per ripassare questo argomento potete leggere il seguente articolo: https://int-aulalingue.scuola.zanichelli.it/benvenuti/2015/02/19/i-pronomi-doppi/
Buon test!
Completa il testo inserendo le parole mancanti negli spazi vuoti. Al termine premi il pulsante "Correggi esercizio" per controllare se hai risposto correttamente.
Questi esercizi sono assolutamente necesessari per me. Capisco bene il senzo purtroppo non riesco a farne uso.
Tante grazie. Prof. Anna
Disastro!
Devo studiare i pronomi doppi. Promesso
Grazie Prof.
Scusi prof. Anna,
nella frase nr. due “tu non immagini quanto…” non sarebbe meglio usare il congiuntivo?
“Tu non immagini quanto mi sia costato lavorare per tanti anni etc etc…”
Perchè usare l’indicativo nonostante il verbo “immaginare” non esprima certezza? Questo verbo fa eccezione?
La ringrazio per la Sua risposta.
Un saluto da Bochum
Gertin
Caro L., le interrogative indirette (quanto mi è costato) possono avere sia l’indicativo sia il congiuntivo.
A presto
Prof. Anna
Grazie infinite!
Potrebbe citarmi una fonte che sostiene la sua teoria? Dovendo sostenere un esame ed avendo trovato un articolo dell’ Accademia della Crusca a riguanrdo, su Internet, che non mi chiarisce il dubbio, anzi… vorrei avere un appiglio sicuro che difenda questa tesi.
La mia docente ha anche Internet 🙂
Le invio il link e la ringrazio ancora.
Gertin
http://www.accademiadellacrusca.it/it/lingua-italiana/consulenza-linguistica/domande-risposte/uso-congiuntivo
Cara Lella, Luca Serianni in Grammatica Italiana: “si distinguono le interrogative indirette esplicite (con verbo di modo finito: indicativo, congiuntivo, condizionale) e le implicite (con l’infinito presente). L’alternanza dei modi che si ha nel costrutto esplicito ricorda da vicino quella già descritta per le completive. Anche in questo caso i due modi fondamentali, indicativo e congiuntivo, non corrispondono in genere a un diverso grado di certezza ma, semmai, a un livello stilistico piùo meno formale o a semplici variazioni libere”. Per approfondire questo argomento: https://int-aulalingue.scuola.zanichelli.it/benvenuti/2015/11/05/la-frase-complessa-le-interrogative-indirette-seconda-parte/.
A presto
Prof. Anna
Mille grazie 🙂
Espressione “Per chi non…”:
Nell’espressione “Per chi non…”, il “chi” funge da pronome relativo, e insieme da indefinito, con valore ipotetico e con il significato di “se uno, se qualcuno”: “Chi volesse Salir di notte, fora elli impedito …? (Dante)”. E quando ha valore ipotetico, e con il significato appunto di “se uno, se qualcuno”, il “chi” pronome relativo ammette il congiuntivo imperfetto (e non il congiuntivo presente) nella relativa: “C’è ancora del vino, per chi (e cioè “se qualcuno”) ne volesse”, “Avviso per chi (e cioè “se qualcuno”) non lo sapesse che domani c’è sciopero”.
Corretto?
RETTIFICO: il pronome relativo “chi”, quando ha valore ipotetico, e con il significato di “uno che” o “qualcuno che”, ammette il congiuntivo imperfetto (e non il congiuntivo presente) nella relativa: “C’è ancora del vino, per chi (e cioè “per uno che”; il “che” introduce la relativa) ne volesse”, “Avviso per chi (e cioè “per qualcuno che”; il “che introduce la relativa) non lo sapesse che domani c’è sciopero”. Ovviamente, il “chi” può signficare anche “se uno” o “se qualcuno” ma quando ha valore, invece, condizionale (come se introducesse la protasi di un periodo ipotetico): “Chi (e cioè “se qualcuno volesse…”) volesse partecipare alla cena, potrà telefonarmi”.
Ora mi sembra giusto. Lei non crede?
Caro Francesco, è corretto.
Con i verbi modali dovere, volere e potere possiamo scegliere la posizione del pronome: Infatti possiamo decidere di mettere il pronome o prima del verbo servile oppure attaccato all’infinito:
1)”Volevate avvertirci” (attaccato all’infinito)
2)”Ci volevate avvertire” (prima del servile “volere”)
Esatto mi sembra
Caro Filippo Maria, è esatto.
1)”Benedetti voi e chi vi segue”
Professoressa, il “chi” della frase credo che possa avere almeno un paio di interpretazioni… Nel prima interpretazione, con valore dimostrativo-relativo, avrebbe il significato di “colui il quale, colei la quale, quello che, quella che”, chiaramente coniugato al singolare, ma che potrebbe avere, o meno, anche un senso di pluralità, in riferimento cioè a più individui: e quindi “Benedetti voi, e quello che/colui che vi segue”, il cui significato, se ci riferissimo appunto ad una pluralità, potrebbe equivalere a “Benedetti voi e tutte quelle persone che [chi vi segue] vi seguono/seguiranno”. Certamente, il “chi” può anche non avere quel senso di pluralità di cui ho parlato, nel senso che la scelta dipenderà anche dal contesto. Se dicessi “Chi è incinta, avrà un bonus gravidanza”, mi riferirei naturalmente ad una persona di genere femminile, e quindi “Colei che/quella che (chi) è incinta, avrà un bonus gravidanza”. Ovviamente, questo pronome presenta alcune particolarità nell’uso: può essere usato solo al singolare, e quindi “Chi (colui che) ha sbagliato, pagherà”; ma, se ci riferissimo esclusivamente ad una pluralità di individui, diremmo, sostituendo il “chi”, “Coloro i quali hanno sbagliato, pagheranno” e non “Chi hanno sbagliato, pagheranno”. Tuttavia, in antichità, il “chi” aveva il senso di “coloro i quali”: “Beati chi (e cioè “coloro i quali”) non vedranno e crederanno (Fra Giordano)”. Ciononostante, nella seconda interpretazione il “chi” potrebbe avere valore sempre di pronome relativo, ma anche di indefinito, e col significato di “chiunque”: e cioè “Benedetti voi e chiunque (chi vi segue) vi segue”, quindi “Benedetti voi e qualunque persona che vi segue”, anche qui in riferimento, o meno, ad una pluralità di individui.
Penso sia giusto
Caro Filippo Maria, è corretto.
buongiorno prof Tiziana , devo studiare tanto ancora, ma ho fatto del mio meglio
distinti saluti
Mostafa Balouz
grazie prof Anna