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Aula di Lingue

Approfondimento: la scelta dell’ausiliare nei tempi composti (seconda parte)

Prof. Anna
Grammatica,   La lingua italiana,   Verbi

Cari lettori e care lettrici di Intercultura blog, completiamo questa settimana il nostro approfondimento sulla scelta del verbo ausiliare nella formazione dei tempi composti.

Buona lettura!

Prof. Anna

La scorsa settimana abbiamo visto quali tipi di verbi vogliono essere come verbo ausiliare nella formazione dei tempi composti e quali invece vogliono avere (https://int-aulalingue.scuola.zanichelli.it/benvenuti/2016/04/21/approfondimento-la-scelta-dellausiliare-nei-tempi-composti-prima-parte/). Oggi vedremo quali verbi possono avere sia essere sia avere.

VERBI CHE RICHIEDONO ESSERE O AVERE

Ci sono verbi che richiedono talvolta essere e talvolta avere in base a variazione di significato o di costrutto grammaticale.

Vediamo insime quali sono e come si comportano:

alcuni verbi di moto: alcuni verbi di moto (correre, volare, navigare, emigrare ecc.) che vogliono essere come ausiliare se è espresso il luogo di direzione o di partenza: sono corso in giardino = sono andato correndo in giardino; altrimenti vogliono avere: ho corso in giardino = ero in giardino e mi sono messo a correre. Come si sarà notato il significato delle due frasi, quella con essere e qualla con avere, è diverso, la scelta tra l’uno o l’altro verbo ausiliare dipenderà quindi da cosa vogliamo esprimere;

i verbi impersonali tipici: i verbi tipicamente impersonali come piovere, nevicare, grandinare, tuonare ecc. preferiscono essere nei registri linguistici più formali, mentre avere è più frequente nei parlati regionali dell’Italia centrale e meridionale. L’uso di uno o dell’altro non comporta nessun mutamento di significato: è piovuto = ha piovuto.

Questi stessi verbi (piovere, nevicare, grandinare, balenare) però richiedono sempre essere nei costrutti figurati: questa occasione mi è piovuta addosso;

i verbi servili: i verbi servili solitamente prendono l’ausiliare del verbo che li segue, che può essere avere: non ho bevuto → non ho potuto bere, oppure essere: sono parito →sono dovuto partire.

Nella lingua parlata di oggi è sempre più accentuata la tendenza a costruire con avere questi verbi: non ho potuto venire equivale a non sono potuto venire; forse questa tendenza è dovuta al fatto che i verbi servili hanno avere come ausiliare quando sono usati da soli: “perché non sei venuto?” “non ho potuto”, è consigliabile però seguire la regola.

In presenza di un verbo riflessivo i verbi servili prendono come ausiliare essere se essi stessi assumono la forma riflessiva: ci siamo alzati presto → ci siamo dovuti alzare presto; se invece è l’infinito a rimanere riflessivo, il verbo servile mantiene il suo ausiliare avere: ci siamo alzati presto → abbiamo dovuto alzarci presto.

L’ausiliare è avere quando i verbi servili sono seguiti dal verbo essere o da un infinito passivo (non ho potuto essere presente, non ha voluto essere rieletto);

verbi che possono essere costruiti sia transitivamente sia intransitivamente: ci sono alcuni verbi che possono essere costruiti sia transitivamente sia intransitivamente (finire, cominciare, crescere, migliorare, peggiorare ecc.). Questi verbi se sono costruiti transitivamente vogliono come ausiliare avere: quando hai cominciato la scuola?, se invece sono costruiti intransitivamente vogliono essere: quando è cominciata la scuola?.

Seleziona la risposta corretta fra le opzioni disponibili. Al termine premi il pulsante "Correggi esercizio": vedrai le risposte giuste evidenziate in verde e quelle sbagliate in rosso.

1- Appena mi hai chiamato subito da te. 2- In questo periodo mi tantissimi problemi. 3- Perché non voluto cenare con noi? 4- Mi in testa un'idea. 5- Ci incontrare di nascosto.6- incontrarci di nascosto. 7- Con il nostro intervento la situazione. 8- La riunione in anticipo. 9- La salute di mia madre ultimamente molto. 10- Non nemmeno salutare.

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Commenti [22]

  1. Rino scrive:

    10/10
    Senza studiare; se mi rimanesse più impressa nella memoria la lezione, sarei un mostro.
    Sono svogliato non studio.

  2. Eccellente spiegazione! Grazie mille, molto utile!

  3. kdela scrive:

    Ciao La Prof. Anna
    prima di tutto, buona vacanza,
    seconda, la frase “ci siamo alzati presto”- capisco il significato- anche con
    l’ausiliare “essere” anche “avere”, ma Lei dice che quando “l’infinito a rimanere riflessivo”- sara’ l’Avere”; allora non e’ molto chiaro per me;

    La ringrazio se potrebbe chiarire

    Grazie, kdela

    • Zanichelli Avatar

      Cara Kdela, nella frase “abbiamo dovuto alzarci presto” è l’infinito “alzarci” a mantenere la forma riflessiva (alzare+ci=alzarci), in questi casi l’ausiliare del verbo sevile è “avere”, mentre nella frase “ci siamo dovuti alzare presto” non è l’infinito a mantenere la forma riflessima ma il verbo servile “dovere” (ci siamo dovuti), in questi casi l’ausiliare è “essere”. Spero di aver chiarito il tuo dubbio.
      A presto
      Prof. Anna

      • kdela scrive:

        Certo, grazie e a presto ( :

        adesso capisco meglio
        pero’ e’ come una spiegazione “tecnica”- cioe’ si deve ricordare (imparare) che quando il verbo servile e’ nella forma riflessiva- si deve essere “essere”- come ausiliare; invece sara’ “avere” quando l’infinitivo mantiene la forma riflessivo.

        Grazie (come sempre) e A presto ( :

        kdela

        • kdela scrive:

          “La forma riflessiva”- un errore della tastiera..

  4. marion scrive:

    Finalmente ho capito questo soggetto! Grazie mille Prof Anna

  5. virginia scrive:

    Cara Anna , eccelente !!! É possibile approfondire con piú esercizie di questo tipo? Saluti

    • Zanichelli Avatar

      Cara Virginia, vedrai che ci saranno altri esercizi su questo argomento. Attenzione, si scrive: eccellente.
      A presto
      Prof. Anna

  6. Abbastanza benne, un errore imperdonabile nella casella n. 1
    È una revisione necessaria
    Grazie Prof. Anna

  7. Mi e’piaciuta la lezione. Ho risolto qualche dubbio che mi portavo dalle elementari anche se credo di parlare alquanto bene la lingua italiana.Grazie

    • Zanichelli Avatar

      Caro Guido, benvenuto su Intercultura blog. Se hai dubbi o domande, non esitare a scrivermi.
      A presto
      Prof. Anna

  8. Alessia scrive:

    Salve, i periodi ipotetici “Se avessi vissuto a Roma, sarei stato felice” e “Se fossi vissuto a Roma, sarei stato felice” credo siano entrambi corretti, in quanto nei tempi composti (il congiuntivo trapassato è un tempo composto) il verbo “vivere” può essere usato, sia con l’ausiliare ”essere”, sia con l’ausiliare “avere”, che sembra essere quello più usato nell’italiano contemporaneo. Ciononostante, l’ausiliare “essere”, più regolare e preferito in letteratura, è più formale e va scelto in situazioni che richiedono una lingua più sorvegliata (ma in realtà va bene sempre); “avere” è accettabile in contesti di formalità media e bassa (nel parlato probabilmente anche in contesti più formali).

    È esatto professoressa?

    • Zanichelli Avatar

      Cara Alessia, è esatto.

  9. Salve, nella frase “Ti avrebbe potuto dire male” credo sia corretto l’ausiliare “avere” perché i verbi servili solitamente prendono l’ausiliare del verbo che li segue: “Non ho detto”→”Non ho potuto dire”. In questo caso anche se dovessi posporre il pronome atono “ti” manterrei l’ausiliare “avere”: “Avrebbe potuto dirti male”. Oltretutto, se questi verbi, come “dire”, sono costruiti transitivamente (“dire” è transitivo) vogliono, e possono avere, come ausiliare “avere”, come nel nostro caso.

    Corretto?

    • Zanichelli Avatar

      Caro Filippo Maria, è corretto.

  10. Umberto scrive:

    “Quando avrebbe dovuto rientrare a casa?” ma anche “Quando sarebbe dovuto rientrare a casa?”

    ….Se il verbo che segue il servile (dovuto) è intransitivo (rientrare), si può usare sia “essere” che “avere” (come gli esempi).

    Suppongo sia corretto…

    • Zanichelli Avatar

      Caro Umberto, è corretto.

  11. Luca scrive:

    Gentile prof.Anna

    quando verbi ausiliari combinano con aggettivo o sostantivo,con “essere” forma predicativo nominale(sono stanco,sono confuso…)che rappresenta la condizione psicologicamente, invece con”avere” forma l’espressione combinata da nome (ho sonno.ho fame…..)che rappresenta la condizione fisicamente.

    sono curioso di sapere qual è “libro” o blog viene spiegato questa situazione.

    grazie mille

    • Zanichelli Avatar

      Caro Luca, non ho capito bene la tua domanda. Puoi provare a spiegarmi meglio?

      • Luca scrive:

        Gentile, prof Anna
        perché si dice “ho fame” invece “sono fame”,”sono confuso” invece “ho confuso”?

        la scelta di verbo ausiliare dipende d’azione che è venuto psicologicamente o fisicamente?
        “sono confuso—essere+confuso (perché confuso è un dubbio che è venuto sulla mente,ecco perché si sceglie”essere”)

        grazie mille

        • Zanichelli Avatar

          Caro Luca, preciso che non si tratta di verbi ausiliari (si chiamano così quando formano i tempi composti), nei casi che mi proponi c’è una differenza importante: “fame” è un sostantivo e quindi è preceduto dal verbo “avere”, così come “ho freddo”, “ho sonno”, “ho caldo”, ho sete”; mentre “confuso” è un aggettivo ed è quindi preceduto dal verbo “essere”, così come “sono stanco”, “sono felice”, “sono preoccupato” ecc. Spero di aver chiarito il tuo dubbio.
          A presto

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