Cari lettori e care lettrici di Intercultura blog, come sapete il verbo può avere varie forme: attiva, riflessiva, pronominale e passiva. Oggi vedremo come si costruisce e cosa esprime la forma passiva.
Buona lettura!
Prof. Anna
La forma passiva si usa per esprimere un’azione subita dal soggetto.
Vediamo un esempio di trasformazione da una forma attiva a una forma passiva:
– Paolo (soggetto) legge (verbo attivo) un libro (complemento oggetto) ⇒ un libro (soggetto) è letto (verbo passivo) da Paolo (complemento d’agente).
Come si vede, nel passaggio dalla frase attiva a quella passiva cambiano i ruoli sintattici degli elementi che formano la frase:
il soggetto ⇒ diventa complemento d’agente;
il complemento oggetto ⇒ diventa soggetto;
ma non cambiano i ruoli semantici e quindi il significato delle due frasi è lo stesso.
LA FORMAZIONE DEL PASSIVO
→ Hanno la forma passiva soltanto i verbi transitivi con il complemento oggetto espresso.
→ Il passivo si forma con l’ausiliare essere coniugato nel tempo del corrispondente verbo attivo, seguito dal participio passato del verbo. Il participio passato si accorda nel genere e nel numero con il soggetto.
→ Il soggetto della frase attiva corrispondente, preceduto dalla preposizione da, diventa complemento d’agente se è animato (una persona, un animale) o complemento di causa efficiente se è inanimato.
→ Il complemento oggetto diventa soggetto.
Vediamo qualche esempio:
• presente: lui (soggetto) mangia (verbo attivo) la pizza (complemento oggetto) ⇒ la pizza (soggetto) è mangiata (verbo passivo) da lui (complemento d’agente);
• passato prossimo: le acque (soggetto) hanno sommerso (verbo attivo) il villaggio (complemento oggetto) ⇒ il villaggio (soggetto) è stato sommerso (verbo passivo) dalle acque (complemento di causa efficiente);
• imperfetto: Maria preparava la cena ⇒ la cena era praparata da Maria;
• passato remoto: il pittore dipinse il quadro ⇒ il quadro fu dipinto dal pittore;
• futuro: Natalia correggerà i compiti ⇒ i compiti saranno corretti da Natalia.
Ora vediamo la coniugazione passiva del verbo amare:
INDICATIVO
– presente: io sono amato; imperfetto: io ero amato; passato remoto: io fui amato; futuro semplice: io sarò amato; passato prossimo: io sono stato amato; trapassato prossimo: io ero stato amato; trapassato remoto: io fui stato amato; futuro anteriore: io sarò stato amato.
CONGIUNTIVO
– presente: che io sia amato; passato: che io sia stato amato; imperfetto: che io fossi amato; trapassato: che io fossi stato amato.
CONDIZIONALE
– presente: io sarei amato; passato: io sarei stato amato.
IMPERATIVO
– presente: sii amato tu.
INFINITO
– presente: essere amato; passato: essere stato amato.
GERUNDIO
– presente: essendo amato; passato: essendo stato amato.
Cara prof.ssa Anna,
Anche questo esercizio ho fatto direttamente completo corretto, o questo esercizio fu fatto completo corretto da me? Spero ho scritto corettamente.
Grazie per questa lessione; la guarderò ancore più bene e mi esecizerò sulle tutte forme , perchè trovo interessante e piacevole di scribberne e forse scriverò ancora un commento con piacere.
Con salutti cordiali da (un nevicata) Ollanda
Anita
E chiaro e solo un errore è stato fatto da me!
Grazie Prof. Anna
Buon fine settimana
Maria
Anch’io ho fatto un sbaglio, ma… 🙂 . Comunque mando salutti e anch’io ringrazio Prof. Anna.
Monia
Prof. Anna come sempre riuscite a spiegare in modo semplice e corretto la nostra grammatica, in tutte le sue regole, eccezioni e complessità!
come sempre l’esercizio che ha preparato per noi mi è stato utilissimo e come sempre non ho commesso nessun errore!
Grazie e buona giornata!
Grazie per l’aiuto Prof. Anna,
mi è stata molto d’aiuto, ho fatto 6 su 10 a questo test. Ne sono veramente felice, grazie ancora per il suo agliuto
Boris
un errore non era facile.
è stato facilissimo nessun errore. giuro
…delle errori ne ho fatti due.
bellissimo per qualcuno che deve ancora imparare
Cara Prof,
E’ coretta la frase: “La lettera ha dovuto essere scritta da Pietro”? L’ho trovata in un repetitorio. Non dovrebbe essere “La lettere e’ dovuta essere scritta …” Grazie:)
Cara Agata, la regola dice che si usa l’ausiliare “avere” quando i verbi modali sono seguiti dal verbo essere o da un infinito passivo; ti consiglio di leggere questo articolo sulla scelta dell’ausiliare con i verbi modali: http://www.zanichellibenvenuti.it/wordpress/?p=4610
Un saluto
Prof. Anna
Cara Prof,
Grazie mille, lette le regole adesso tutto e’ chiaro:):):) Se dopo il verbo modale abbiamo “essere” dobbiamo usare come ausiliare “avere”. Conoscevo solo tre di queste quattro regole. Tanti saluti dalla Polonia:):):)
Cara Agata, un saluto anche a te!
Prof. Anna
Grazie mille … 😀
Cara Ana, devo fare un compito ho un dubbio , con un articolo del giornale che devo fare una frase alla forma passiva
Frase attiva
Cindy J americana dell’ Ohio trapiantata a Londra.
Frase passiva
Dell ‘ Ohio era trapiantata a Londra da Cindy J americana
Oppure può essere Dell ‘ Ohio viene trapiantata a Londra da Cindy J americana
Per favore , ho bisogno della sua risposta.
Grazie
Fabiana
Cara Fabiana, nella frase che mi proponi non c’è un verbo finito, ma uno indefinito (trapiantata-participio passato) e non c’è complemento oggetto espresso, in questo caso non è possibile formare una frase passiva.
Un saluto
Prof. Anna
Pof Ana , c’ è un’ altra frase attiva
I ragazzi del baby boom ormai coi capelli grigi inseguono il mito Dell’ eterna giovinezza .
Frase passiva
Il mito Dell’ eterna giovinezza erano inseguiti dai ragazzi del baby boom ormai coi capelli grigi
Grazie aspetto la sua risposta
Fabiana
Cara Fabiana, in questo caso invece è possibile formare il passivo: il mito dell’eterna giovinezza è inseguito dai ragazzi del baby boom ormai coi capelli grigi.
A presto
Prof. Anna
10 su dieci 🙂
Molto bene Mattia!
A presto
Prof. Anna
alcuni erano facili altri ho dovuto pensarci un po comunque ho fatto 2 errori devo migliorare, è un ottimo esercizio grazie ciaooo
La maglietta di Nicoletta é grigia ,come diventa???
Cara Florinda, non è possibile rendere la frase che mi scrivi passiva, solo le frasi con verbo transitivo e complemento oggetto espresso posso essere rese passive.
Un saluto
Prof. Anna
Grazie del vostro materiale!!!! È molto importanti per chi vuol imparare la lingua del Bel Paese!!!!!!
Nell’esercizio non ho fatto nessun errore!
ho fatto solamente un errore! <3
Molto bene Sarah!
A presto
Prof. Anna
CIAO E STATO BELLISSIMO IL TESTO DI SARAH
ciao questo test é stato di aiuto
io ho fatto solo 2 errori la quarta e la 3
Molto bene Beatrice!
A presto
Prof. Anna
grazie anna, con questo esercizio ho capito meglio
Bello e carino… Un po’ troppo facile xò bello
Grazie per gli esercizi domani ho la verifica e non trovavo il modo di esercitarmi
Prof. Anna, vorrei sapere quale sarebbe la forma passiva della costruzione (stare+ gerundio) come nelle frase seguente?
Mia madre sta preparendo una torta.
È corretta questa trasformazione o no?
Una torta sta essendo preparata da mia madre.
La ringrazio infinitamente.
Cordiali saluti.
Mira.
Cara Mira, la trasformazione non è corretta, non è possibile trasformare la forma “stare+gerundio” al passivo.
A presto
Prof. Anna
io sono younes sono marocchino ti voglio ringraziare sacco per tutti queste lezioni fatte per noi gli stranieri sopprattutto quelle di grammatica, baccione
Caro Youes, benvenuto su Intercultura blog.
Un saluto e a presto
Prof. Anna
Grazie prof.Anna, mi è stato molto d’aiuto.p.s.10 su 10
A presto
Gazie dell’aiuto prof.Anna, sono riuscito a fare 10 su 10.
A presto
Ho considerato la spiegazione del uso del congiuntivo oppure del indicativo molto buono.
Prof. Anna ciao ho un problema con questa frase spero in un tuo aiuto da passiva ad attiva….. In poesia la lunghezza di un versi è determinata dal numero delle sillabe in cui può essere diviso.
Caro Flavio: “in poesia il numero delle sillabe in cui può essere diviso determina la lunghezza di un verso”.
Un saluto
Prof. Anna
Ciao Prof. Anna! le forme passive dei tempi composti vengono formate solo con il verbo essere + il participio passato del verbo attivo e non possono essere usati quelle forme passive con i verbi “andare” o “venire”. È corretto?
Cara Laura, la tua ipotesi è corretta: http://www.zanichellibenvenuti.it/wordpress/?p=4671
Un saluto
Prof. Anna
Grazieeeee!!!
“Lui è/ha collassato; la montagna ha collassato”. La prima frase è usata in maniera transitiva (con il verbo essere); mentre la seconda in maniera intransitiva. Come fare a capire quando ci vuole l’ausiliare essere e avere in queste frasi, senza verbi servili? L’ausiliare essere e avere vengono utilizzati sia per i verbi transitivi e sia per quelli intransitivi, o sbaglio?
Distinti saluti
Rico
Caro Rico, la regola è che con i verbi intransitivi ci vuole l’ausiliare “essere”, con i transitivi l’ausiliare “avere”, nel caso del verbo “collassare” però sono possibili entrambi gli ausiliari, per sapere quale ausiliare vuole un verbo basta consultare il dizionario.
Un saluto
Prof. Anna
mi potete aiutare in queste frasi perfavore??????
A:
1.i miei amici visiteranno il museo delle cere
2.il fiume in piena ha invaso la pianura.
3.la zia ha preparato i biscotti per la festa
4.i nonni regalarono a gianni un libro sugli animali.
5.la televisione mercoledì sera trasmetterà la partita del napoli.
6.mauro fotografa la cascata di lillaz.
7.una moto investì un pedone distratto.
8.tutti accolsero con molto interesse il programma.
9.la folla applaudiva i corridoi.
10.i miei compagni hanno visto il documentario sulla vita dei delfini.
B:
1.quel giornale è stato acquistato dall’insegnante.
2.il cielo fu improvvisamente coperto dalle nuvole.
3.questo libro è stato stampato da un editore di roma.
4.la superfici del tavolo è stato ricoperto da una lastra di vetro.
5.l’america fu scoperta veramente da cristoforo colombo?
6.le scogliere della bretagna sono battute da un vento umido.
7.il denaro per il pagamento sarà versato dal cliente al ricevimento della merce.
8.queste sedie sono state foderate dal tappezziere.
9.quella canzone fu composta dai beatles molti anni sa.
10.il tetto della basilica fu completato successivamente da un famoso architetto.
C:
1.la nostra squadra anche quest’anno ha conquistato lo scudetto.
2.mio fratello dipinge quadri astratti dal significato enigmatico.
3.la nostra insegnante di spagnolo è vissuta diversi anni in argentina.
4.questa tua idea mi ha proprio convinto.
5.non torneremo prima di una settimana.
6.il pediatra ha vaccinato il mio fratellino contro il morbillo.
7.apprezzo sempre il buon gusto.
8.i sequestratori liberarono l’ostaggio senza il pagamento di alcun riscatto.
9.matteo odia le canzoni meleodiche
10.le autorità cittadine hanno conferito la cittadinanza onoraria al noto regista.
Caro Yo, aiutare in che modo?
Prof. Anna
Solo tre errori
Con il verbo “telefonare”, lei mi insegna, non ci vuole l’ausiliare essere, perché è un intransitivo… per questo, non sempre tutti gli intransitivi possono formarsi con il verbo essere, o no?
Caro Rico, la regola è che con i verbi intransitivi ci vuole l’ausiliare “essere”, con i transitivi l’ausiliare “avere”…
Distinti saluti
Rico
Caro Rico, ci sono delle eccezioni, quindi, in caso di dubbi, è sempre bene controllare sul dizionario, comunque puoi leggere questo articolo sulla scelta dell’ausiliare:http://www.zanichellibenvenuti.it/wordpress/?p=153
A presto
Prof. Anna
Il verbo “invitare” è transitivo, quindi “c’era Francesca…, l’ho invitata”= “ho invitato lei”, ma non “ho invitato a lei”; “c’erano Francesco e Pasquale= “li ho invitati” = ho invitato loro, ma non “ho invitato a loro”. Giusto?
Visto che “invitare” è un tempo transitivo può aversi la forma passiva “sono stata invitata”.
I verbi riflessivi si possono formare solo con l’ausiliare “essere”; mentre i verbi pronominali sia con l’ausiliare “avere” e sia con l’ausiliare “essere”, quindi possono costruire sia la forma attiva che quella passiva. Giusto?
La ringrazio, professoressa…
Distinti saluti
Rico
Caro Rico, le tue ipotesi sono corrette, am anche le forme pronominali vogliono l’ausiliare “avere”.
Un saluto
Prof. Anna
Il verbo “togliere” è un transitivo-riflessivo, quindi dovrebbe essere seguito dall’ausiliare “avere” (se è transitivo), essere (se riflessivo). La frase “penso di essermi tolto molti dubbi” è corretta, perché il verbo “tolto”, in quanto riflessivo, deve essere preceduto dall’ausiliare essere. Anche se è corretta la forma transitiva “ho tolto molti miei dubbi” come quella riflessiva “mi sono tolto molti miei dubbi”, ma è sbagliata “penso di avermi tolto molti miei dubbi”, perché, in questo caso, “tolto” indica una forma riflessiva.
Le mie analisi sono corrette?
Distinti saluti
Rico
Caro Rico, la tua analisi è corretta, ma non si dice “ho tolto molti miei dubbi” ma si preferisce la forma “mi sono tolto molti dubbi”.
Un saluto
Prof. Anna
“Come ti è nato/è nata (a una donna) in mente di mettere il pallone in quella stanza…?!” Il pallone (soggetto), quindi è corretto “è nato”; giusto?
Distinti saluti
Rico
Caro Rico, la frase corretta sarebbe “come ti è venuto in mente di mettere il pallone….”, “il pallone” non è il soggette ma il complemento oggetto di “mettere”.
Un saluto
Prof. Anna
bella la grammatica
Il cane attraversa la strada
Cara Fabiana, non capisco la tua domanda.
Un saluto
Prof. Anna
questa frase mi servirebbe alla forma passiva:
a scacchi ho sconfitto avversari molto validi.
Cara Erika, “avversari molto validi sono stati sconfitti da me a scacchi”.
Un saluto
Prof. Anna
Cara prof.vorrei chiederti se questa frase è passiva o attiva I giocatori furono applauditi dal pubblico
Cara sara, è una frase passiva.
A presto
Prof. Anna
Mi potresti dire prof.Anna se queste frasi sono attive o passive
????
1 Ogni giorno il fornaio fa il pane
2 Stefano ha seguito l’esercizio con velocità
3Gli esercizi sono stati eseguiti da tutti .
4Lo spettacolo fu apprezzato da tutta la classe
5 Spesso la maestra legge una storia
6 Stamani mio fratello è stato sgridato dalla mamma .
Spero che mi risponderai
Cara Sara, le frasi 3, 4, 6 sono passive, le altre sono attive.
Un saluto
Prof. Anna
Prof.Anna potresti per favore rispondere alla mia domanda perfavore????
Cara prof.Anna,
Mi può fare una forma riflessiva con questo verbo:Lavare e una non riflessiva!
Cara Sara, rifelssiva: io mi lavo ogni mattina; non riflessiva: io lavo i piatti tutte le sere.
Un saluto
Prof. Anna
Prof.Anna le faccio un elenco di frasi e lei mi può dire
se sono riflessive:
1) Si possono assaggiare quei biscotti?
2) Ogni giorno la mamma si trucca.
3) Ti offro volentieri una caramella.
4) Il cane si immerse nel fiume.
5) Domani dovrò alzarmi presto.
Per favore Prof.Anna mi può rispondere è importante
Cara Sara, sono riflessivi i verbi della frase 2; 4; 5, ti consiglio di leggere questo articolo: http://www.zanichellibenvenuti.it/wordpress/?p=585.
Un saluto
Prof. Anna
Cara prof.Anna per favore può rispondere alla mia domanda
Grazie ,
Da Sara
Grazie
Cara prof.Anna mi potresti rispondere alla mia domanda di ieri!
prof anna ho fatto tutto giusto
Caro Bla Bla, ottimo risultato!
A presto
Prof. Anna
vorrei dire che non ho fatto nemmeno uno sbaglio , e i miei dubbi sono svaniti COMPLETAMENTE
Caro Ciro, ottimo risultato!
A presto
Prof. Anna
vorrei dire che non ho sbagliato nulla , e i miei dubbi sono svaniti COMPLETAMENTE
Non mi ha aiitat i molto||||||||
Molto bello ma troppo facile
ho sbagliato solo una la terza
Caro Pablo, ottimo risultato!
A presto
Prof. Anna
Sono stato bravissimo sulla forma attiva e passiva ve
Allora ho fatto bene le frasi
Attiva e passiva professoressa
Va bene ciao prof
tutto bene ! :)sono contenta
Ottimo risultato Janet!
A presto
Prof. Anna
Grazie prof.Anna ho fatto 3 errori, ma gli ho imparati ieri sicché per me va più che bene…????????????
cara prof anna
grazie alle tue lezione ho capito i verbi e ho preso un bel 10 nella verifica però ho fatto solo un errore in questo esercizio la terza
Cara Sara, complimenti per l’ottimo risultato!
Un saluto
Prof. Anna
Buonasera.
Se un participio ha il valore di aggettivo come lo si rende alla forma attiva?
Ad esempio ”L’attrice amata dal pubblico partecipò ai provini’?Come si rende attivo ‘amata’?
Cara Dolores, la frase non è passiva, perché “amata” è un aggettivo e non un predicato, comunque il participio presente (e quindi attivo) di “amare” è “amante”; ma la frase cambierebbe totalmente di significato.
Un saluto
Prof. Anna
prof anna grazie a lei mi sono esercitata nella grammatica e ho risposto bene a tutte le domande cmq mi potrebbe dire l forma attiva della frase “andando a casa vidi un gabbiano ”
buona sera e continui a mettere nuovi test con piùfrasi (e solo un consiglio) alla prossima !!
Cara Elena, la frase che mi scrivi è già attiva.
Un saluto
Prof. Anna
Giusto che se sarebbe stata passiva NON sarebbe giusta perchè è intranstiva? Se ho sbagliato mi può corregggere? Grazie e arrivederci.
Cara Camelia, non ho capito la tua domanda, prova a riscrivermela per favore.
A presto
Prof. Anna
nn mi è stato utile
Cara Francy, quali sono i tuoi dubbi?
A presto
Prof. Anna
Prof Anna ho un esercizio che mi dice scrivi 2 frasi alla forma passiva dei seguenti verbi in funzione di ausiliare:venire,andare,rimanere,finire e restare. Ho bisogno d’aiuto subitoo x favore grazie
Cara Aurora, per gli ausiliari -venire- e – andare- ti consiglio questo articolo: http://www.zanichellibenvenuti.it/wordpress/?p=4671
A presto
Prof. Anna
Buona sera, mi sono imbattuto in questo sito alla ricerca di fare un po’ di chiarezza sul uso del verbo venire come ausiliare. So che questo verbo “si usa per esprimere chiaramente la costruzione passiva quando il participio passato del verbo portante ha anche valore di aggettivo e quindi con l’uso di essere il significato passivo non risulterebbe evidente” (dal sito dell’Accademia del Crusca), ma so anche che come dice lei, Prof.Anna, i passivi si formano solo con i verbi transitivi e quindi “venire” (che per fare da ausiliare deve essere usato solo coniugato nei tempi semplici e quindi, secondo me, diventa il verbo portante – magari ho detto una cavolata, ma ho comunque bisogno di chiarimenti)essendo intransitivo non potrebbe formare una forma passiva. Mi aiuti Lei per favore…
Caro Dario, nel caso di una forma passiva formata dal verbo “venire” è necessario che il verbo principale sia transitivo (cioè il verbo che segue “venire” e che identifica l’azione), “venire” in questo caso è solo funzionale alla formazione del passivo.
Un saluto
Prof. Anna
Ahahahah daiii
molto carino e ben impostato questo esercizio,
complimenti
Cara Giulia, benvenuta su Intercultura blog!
Un saluto e a presto
Prof. Anna
CIAO PROF.SSA HO FATTO TUTTO GIUSTO TRANNE 2.MA IL TUO CONSIGLIO É STATO DI GRANDE AIUTO…..
Ottimo risultato Sara!
A presto
Prof. Anna
TROPPO FACILI
P.S sono OP
Ti aiuta molto a ricordare e non dimenticare la grammatica italiana
Grazie prof.ssa Ana per El suo aiuto. Avevo un dubbio con la concordanza ma la lezione è stata troppo chiara. Continuerò a esercitarne.
Cara Maria Albina, benvenuta su Intercultura blog!
Un saluto e a presto
Prof. Anna
Questa testi mi Ha aiutata di molto
Cara Capo, sono contenta che questo testo ti abbia aiutato molto.
Un saluto e a presto
Prof. Anna
nessun errore ! :))
Molto bene!
A presto
Prof. Anna
mi sono molto piaciuti questi esercizi online.
Grazie mille prof.ssa. Anna…
Bello mi è piaciuto molto grazie ho fatto solo un errore alla 8
Molto bene Veronica, ottimo risultato!
A presto
Prof. Anna
Salve. gli spiegazioni erano braviiiiii ma io non so e non ho capito che quando si usa i verbi essere o venire per la forma passiva quando si usa essere per passiva e quando si usa venire per passiva molti gentile se rispondermi grazie tanto . Tanti saluti
Caro Faranak, in questo articolo troverai tutte le informazioni che riguardano la tua domanda: https://int-aulalingue.scuola.zanichelli.it/benvenuti/2013/01/24/la-forma-passiva-2/.
A presto
Prof. Anna
10 su 10! Grazie mille! Le do un consiglio per altri esercizi sulla forma attiva, passiva ecc., in alcuni esercizi bisogna completare con il verbo giusto, bene io consiglierei di farne un’ altro uguale identico, ma dato che quelli che fanno questi esercizi di sicuro avranno già studiato, consiglio di lasciar completare il verbo mancante al lettore e non dare suggerimenti.
Spero di averle dato un’ idea per migliorare li esercizi (anche se vanno già bene così). Grazie mille per il tempo che ha dedicato a leggere il commento, arrivederci.
Camelia.
Cara Camelia, grazie per il tuo suggerimento. Attenzione, si scrive: “un altro” senza apostrofo.
Un saluto
Prof. Anna
9/10
Molto bene Mattia, ottimo risultato!
A presto
Prof. Anna
Cara prof.ssa Anna
tutto bene :)gracie tanto
con saluti cordiali da Grecia!!!
Caro Giorgio, un saluto anche a te!
Prof. Anna
Salve professoressa devo fare l’analisi grammaticale e logica della frase “La partecipazione al seminario è riservata ai soli iscritti al corso di informatica” . “È riservata” è voce verbo riservare forma passiva ( anche se non c’è un complemento d’agente ) o si analizza separatamente verbo essere e aggettivo? E quindi è predicato verbale o nominale ? Grazie in anticipo
Cara Sara, è necessario analizzare i due elementi insieme.
Un saluto
Prof. Anna
Io ho fatto tutto bene
Caro Filippo, complimenti per l’ottimo risultato!
A presto
Prof. Anna
E bellissimo e serve a imparare di più
Caro Arbio, benvenuto su Intercultura blog. Se hai dubbi o domande, non esitare a scrivermi.
A presto
Prof. Anna
Il professore dice che la forma passiva ha molti usi sopratutto quando dice il fiume di nilo è legato a molte credenze . In questo caso non dice che ć è soggetto per questa forma ma , dice che la forma passiva ha molti usi può spiegare per favore
Cara Rasha, non ho capito bene la tua domanda, generalmente la forma passiva si usa per esprimere un’azione subita dal soggetto. La forma passiva si può formare in diversi modi, ti consiglio anche questo articolo su altri modi per formare il passivo: https://int-aulalingue.scuola.zanichelli.it/benvenuti/2013/01/24/la-forma-passiva-2/. Prova, se vuoi, a farmi altri esempi o a formulare di nuovo la tua domanda in modo che possa capire esattamente quali sono i tuoi dubbi.
A presto
Prof. Anna
buongiorno!!vorrei sapere se possiamo dire queste frasi! 1)spero che la lettera sia stata arrivata 2)spero che ti abbia aiutato (per esempio risolvere l esercizio)!!ho un dubbio ancora che riguarda il congiuntivo!quando abbiamo una proposta con (affinche) e vogliamo dire qualcosa per il futuro quale è il tempo che usiamo dopo l affinche??per esempio voglio dare dei soldi ai ragazzi affinchè (comprare domani qualcosa)grazie mille!!!
Caro Cristos, la prima frase non è corretta, ma è corretto dire: “spero che la lettera sia arrivata”, se vuoi una forma passiva, devi cambiare verbo, per esempio: “spero la la lettera sia stata consegnata”; la seconda frase invece è corretta: “spero che ti abbia aiutato a risolvere l’esercizio”. Per esprimere il futuro puoi usare comunque il presente (congiuntivo): “voglio dare dei soldi ai ragazzi affinché domani comprino un po’ di pane”, “ti aiuto a riparare la macchina affinché domani tu possa partire tranquillo”.
Un saluto
Prof. Anna
grzazie mille per le risposte!!!
buonasera!!potrebbe dirmi se le proposte sono giuste?
1)sono contento che il premio debba essere dato a mio figlio (da qualcuno)
2)non e possibile essere confrontate due cose inuguali
3)sono sicuro che il regalo sia stato comprato da mia sorella
4)non e probabile che due cose inuguali saranno state paragonate
5)la casa sarà stata comprata entro 2 settimane
6)la macchina sarebbe stata comprata da maria ma finalmente non ne ha bisogno
7)non era possibile che il premio fosse stato assegnato a te!!GRAZIE!!!
Caro Cristos: 2- “non è possibile che due cose diverse vengano confrontate”, 3- “sono sicuro che il regalo è stato comprato da mia sorella”, 4- “non è probabile che due cose diverse vengano paragonate”, 5- “la casa sarà comprata entro due settimane”, le altre frasi sono corrette.
A presto
Prof. Anna
Cara professoressa Anna , grazie per questa lezione è stata molto utile.
Cercavo di capire quando si usa il verbo ausiliare “venire” nvece di “essere” per formare la voce passiva.
Cara Harriet, la costruzione passiva col verbo “venire” è possibile solo se nella corrispondente frase attiva c’è un verbo in un tempo semplice. Per approfondire questo argomento ti consiglio il seguente articolo: https://int-aulalingue.scuola.zanichelli.it/benvenuti/2013/01/24/la-forma-passiva-2/.
A presto
Prof. Anna
Mi puo dire la forma passiva di: la carne cruda è ha rischio di batteri.
Grazie
Caro Domenico, non è possibile rendere passiva questa frase. Attenzione: si scrive “è a rischio”.
Un saluto
Prof. Anna
Prof Anna, grazie tanto per il Suo sforzo, per favore vorrei che Lei ci spiegasse la forma passiva con i verbi modali ai tempi composti!
Grazie in anticipo!
Cara Dina, prenderò in considerazione la tua indicazione.
A presto
Prof. Anna
1)per essere risolto questo esercizio da te corettamente, devi fare delle modifiche
2)per essere realizata questa gita da noi dobbiamo esserci almeno cinque!
sono giuste i periodi?grazie mille!!
Caro Giorgio, è meglio: “questo esercizio, per essere risolto correttamente da te, deve essere modificato” e “questa gita, per essere realizzata, necessita di almento cinque partecipanti”.
Un saluto
Prof. Anna
buonasera!vorrei sapere se è possibile se queste frase sono giuste
1)sei stato informato da maria che domani è il compleano di giorgio?Si, maria mi ci ha informato (su questa cosa)? se vogliamo dare una risposta con la forma passiva usando il ci come sara la risposta?? si,ci sono stato informado da maria??
Caro Cristos, con il verbo “informare” è corretto usare la particella “ne”, ma in questo caso è sufficiente dire “sì, sono stato informato da Maria”.
Un saluto
Prof. Anna
quando abbiamo su qualcosa, non usiamo la particela ci? quando vogliamo sostituire una frase su ecc non mettiamo la particella ci ?perche con il verbo informare dobbiamo usare necessariamente la particela ne!non mi riferisco in questa frase?chiedo generalmente!possiamo dire mi sono informato su qualcosa e mi sono informato della tua partenza (per esempio)potrebbe chiarirmi questa regola?sapevo che mettiamo il ne quando in una frase ci sono le preposizioni (di o da) grazie in anticipo!!
Caro Cristos, è vero, la particella “ci” può sostituire “su ciò, su questa cosa, su questa persona”, il verbo “informarsi” regge sia “di qualcosa” sia “su qualcosa”, ma ammette solo l’uso della particella “ne”.
Un saluto
Prof. Anna
grazie mille!!posso trovare una lista per quanto riguarda i verbi che reggono sia la particella ci che la particella ne!!
Caro Cristos, troverai molte informazioni in questo aticolo: https://int-aulalingue.scuola.zanichelli.it/benvenuti/2015/11/19/ripasso-comparato-di-ci-e-ne/.
A presto
Prof. Anna
Tutti i verbi possono avere la voce passiva?
Caro Giovanni, soltanto i verbi transitivi con complemento oggetto espresso possono avere la forma passiva.
Un saluto
Prof. Anna
Saluto dalla Croatia, di una studentessa che finalmente è riuscita di capire il passivo. Grazie 🙂
Cara Ia, benvenuta su Intercultura blog! Sono contenta che tu abbia capito la forma passiva. Se ti interessano altri articoli ed esercizi su questo argomento, puoi leggere qui: https://int-aulalingue.scuola.zanichelli.it/benvenuti/2013/01/24/la-forma-passiva-2/; https://int-aulalingue.scuola.zanichelli.it/benvenuti/2013/02/21/test-20-la-forma-passiva/.
A presto
Prof. Anna
Tante grazie per questo luogo. Sono sicuro che impareró qui questa bella lingua
Caro Mauro, benvenuto su Intercultura blog! Se hai dubbi o domande, non esitare a scrivermi.
A presto
Prof. Anna
buona serra!questa frase e giusta? (le persone possono essere salvati solo con l aiuto di Dio)
Caro Giorgio, la frase corretta è: “le persone possono essere salvate solo con l’aiuto di Dio”.
A presto
Prof. Anna
Errori non ne sono stati fatti: ma sono fiorentino!
Caro Giancarlo, ottimo risultato!
A presto
Prof. Anna
Ciao! Sonó Argentina, anoto a La Plata (Buenos Aires) ce stata moltó útiles la spiegazione della goce passiva. Tante grazie!
Cara Susana, benvenuta su Intercultura blog! Se hai dubbi o domande, non esitare a scrivermi.
A presto
Prof. Anna
Vorrei chiedere diciamo: il paese si è colpito o è stato colpito;
Caro Giorgio, è corretto dire “il paese è stato colpito”.
A presto
Prof. Anna
Salve , cosa si intende per ” complemento oggetto espresso ” (forma passiva , verbo transitivo ) … Potrebbe farmi un esempio?
Caro Giuseppe, è possibile trasformare una frase da attiva in passiva solo se nella frase attiva c’è un verbo transitivo con il suo complemento oggetto, la frase: “lui (soggetto) mangia (verbo transitivo forma attiva) la pizza (complemento oggetto espresso)” diventa “la pizza (soggetto) è mangiata (verbo forma passiva) da lui (complemento d’agente)”.
Un saluto
Prof. Anna
Prof. Anna
devo analizzare una frase al tempo passivo ma non riesco a capire quale sia il soggetto… Mi puoi aiutare?? La frase è “Gli fu risposto da una vecchia // che lei era sempre stata in quei posti, // e non era mai stata vista una villa né da lei né da altri. la divisione con le barrette è la divisione in frasi che ho fatto io personalmente. non comprendo quale è il soggetto della frase “gli fu risposto da una vecchia”. ho provato a trasformarla in frase attiva ma mi è venuta “una vecchia gli rispose” che però non ha il complemento oggetto… mi aiuteresti, Grazie.
P.S.:son molto felice di aver fatto 10/10 nel test!!
Cara Maddalena, il complemento oggetto della frase attiva è la proposizione oggettiva che segue: “una vecchia (soggetto) gli rispose (verbo attivo) che lei era sempre stata in quei posti (proposizione oggettiva)” e che nella trasformazione passiva diventa soggetto.
Un saluto
Prof. Anna
grazie molto Anna!!
è possibile che mi dica che ho duplicato un commento?? sto cercando di mandarne uno ma non ci riesco… è sul verbo rispondere…
Cara Maddalena, prova a ricaricare la pagina.
A presto
Prof. Anna
È giusto dire :siccome le cose non possono essere mandate in tempo verrò a prenderle io più presto
Caro Giorgio, il periodo che mi scrivi è corretto.
A presto
Prof. Anna
il re
bellissimo per qualcuno che deve ancora imparare
Dobbiamo dire il paziente si è sottoposto a un intervento chirurgico oppure il paziente è stato sottoposto a un intervento chirurgico; grazie
Caro Giorgio, sono corretti entrambi i periodi.
Un saluto
Prof. Anna
C è qualche differenza per quanto riguarda il significato quando segliamo una Delle due scelte;
Caro Giorgio, le due frasi hanno lo stesso significato, entrambi i verbi sono passivi, ma con costrutti diversi.
Un saluto
Prof. Anna
Grazie mille per questa lezioni. Sono brasiliana i ho cominciato a prendere italiano!
Cara Sheila, benvenuta su Intercultura blog! Se hai dubbi o domande, non esitare a scrivermi.
A presto
Prof. Anna
Io sono straniera e studio l’italiano nella facultad in Argentina. Questo blog mi ha servito molto ma e un po’ difficile questo unita. Non ho avuto molti errori ma devo practicare di piu e studiare molto. Grazie prof.ssa Anna
Cara Sabina, benvenuta su Intercultura blog. Se hai dubbi o domande, non esitare a scrivermi.
A presto
Prof. Anna
Gentilissima Professoressa,
la frase “Una donna ha avuto un figlio” può essere trasformata al passivo : “Un figlio è stato avuto da una donna”.
Il verbo avere ammette in alcuni casi la forma passiva?
Ringrazio anticipatamente per la cortese risposta
Cara Federica, il passivo del verbo “avere” non si usa, in questo caso ti consiglio sostituire il verbo “avere” con il verbo “partorire”: “un figlio stato partorito da una donna”.
A presto
Prof. Anna
Salute, per quanto riguarda questo periodo ”Le polemiche scatenatesi a corte intorno alle singole responsabilità nell’esito sfortunato della guerra contribuirono anzi a dividere ferocemente gli animi e a incrinare la compattezza della classe dominante…”, volevo soffermarmi sulla parola ”scatenatesi”. Nella parola ”scatenatesi”, participio del verbo pronominale intransitivo ”scatenarsi”, è presente il pronome ”si”, la cui collocazione è enclitica nella forma non finita del verbo stesso (infatti il participio ”scatenatesi” è un modo verbale non finito). Se avessimo scritto, invece, ”Le polemiche che si scatenarono a corte intorno alle singole responsabilità nell’esito sfortunato della guerra contribuirono anzi a dividere ferocemente gli animi e a incrinare la compattezza della classe dominante…”, avremmo avuto la collocazione del ”si” in posizione proclitica nella forma finita del verbo ”scatenarsi” (infatti il passato remoto ”si scatenarono” è un modo verbale finito).
Tutto corretto, prof.?
Caro Aristide, tutto corretto.
Salute, nella frase ”L’anno 1708 trova il B. impegnato in difficili compromessi per evitare che i concittadini venissero schiacciati da imposizioni fiscali gravose…”, ”venissero schiacciati” sostituirebbe ”fossero schiacciati”, in quanto il verbo ”venire” può essere usato al posto di ”essere” in funzione di ausiliare solamente al passivo e nei tempi semplici, come nel nostro caso (d’altronde il congiuntivo, retto oltretutto dall espressione ”per evitare che”, ha quattro tempi, 2 semplici, tra cui il presente e l imperfetto, etc.). Difatti, ”venissero schiacciati” è scritto al congiuntivo imperfetto, e al passivo…
Corretto?
Caro Carlo, è corretto.
“Per chi se lo fosse perso”
nella frase il “si” è passivante?
Caro Lucio, non è un “si” passivante, ma appartiene alla forma transitiva pronominale “perdersi”.
Quindi “perdersi”, con il significato di “lasciarsi sfuggire qualcosa”, “non parteciparvi”, in questo caso dobbiamo considerarlo come un verbo riflessivo apparente (o indiretto, o transitivo pronominale), in cui il pronome riflessivo, nel caso in cui si voglia esprimere una maggiore partecipazione del soggetto all’azione, è complemento di termine:
“Per chi se lo fosse perso”
(“lo ha perso a sé stesso”, “chi perde quello, questo a sé”)
È giusto?
Caro Lucio, giusto.
“Si consiglia alla dimissione (nel momento della dimissione) la visita ortopedica”
…Se abbiamo il si seguito da un verbo transitivo con il suo complemento oggetto avremo una costruzione con il si passivante:
“Tutti consigliano la visita ortopedica alla dimissione (Forma attiva; “la visita ortopedica” è il complemento oggetto)”;
“Si consiglia alla dimissione la visita ortopedica (costruzione con il si passivante)”;
“La visita ortopedica (soggetto) viene (è) consigliata alla dimissione (Forma passiva)”.
Esatto?
Caro Gianluca, è esatto.
“Papà è stato chiamato (ma anche “contattato”) da Tizio”. “è stato chiamato/contattato” è il passivo dei suddetti verbi, corretto? La forma passiva si usa per esprimere un’azione subita dal soggetto; e in presenza di un verbo in forma passiva, la persona o l’animale che compie l’azione indicata dal verbo, cioè l’agente (nella sintassi della frase semplice), è il complemento d’agente; il quale risponde alle domande “da chi?”, “ad opera di chi?”, e appartiene alla categoria dei complementi indiretti.
Caro Paolo, ciò che scrivi è corretto.
Mi sono venute tutte giuste
Bene Sofia, ottimo risultato! Se hai dubbi o domande, non esitare a scrivermi.
A presto
ho fatto 2 errori.
sofia
buona giornata
Bene Sofia, è un buon risultato!
A presto
Difficili
Caro Kevin, se hai dubbi o domande, non esitare a scrivermi.
A presto
Prof, il verbo “improntare”, nella sua forma attiva (la quale si ha quando il soggetto svolge l’azione espressa nel verbo, e si può avere con verbi sia transitivi [“improntare”], sia intransitivi; in aggiunta, i verbi transitivi di forma attiva, cioè i verbi che possono avere un complemento oggetto, hanno tutti e sempre l’ausiliare “avere” [come il verbo “improntare”], perché l’ausiliare “essere”, al contrario, serve a formare la loro coniugazione passiva [come nell’esempio che le scriverò]), ha l’ausiliare “avere”; mentre nella sua forma passiva (la quale si ha quando il soggetto subisce l’azione espressa nel verbo, e si può avere solo con verbi transitivi [“improntare”]) ha l’ausiliare “essere”. Bene, nell’esempio, che le riporto, abbiamo la forma passiva: “Il mio curriculum è improntato al mondo animale/sul mondo animale”. Ora, nel mio esempio, “improntato” vale “caratterizzato”; e quindi, se non erro, può essere seguito, di volta in volta, o dalla preposizione “a”, o dalla preposizione “di” (anche se, rispetto al mio esempio, eviterei questa preposizione) o dalla preposizione “su”, quella, secondo me, più appropriata: per cui potremmo scrivere “Il mio curriculum è improntato al mondo animale/sul mondo animale”.
Crede sia corretto il mio ragionamento e il mio esempio?
Caro Iacopo, sì, sono corretti.
“Affascinare”, forma attiva e forma passiva:
il verbo “affascinare”, nell’esempio che le scriverò, è al passivo ed è “essere affascinante”:
Forma attiva:
1)”Quella parete colorata affascina me (o “mi affascina”)”;
Forma passiva:
1) “Io sono affascinato da quella parete colorata”;
…Nel passaggio dalla frase attiva a quella passiva cambiano i ruoli sintattici degli elementi che formano la frase: il soggetto della frase attiva (quella parete colorata) diventa complemento di causa (introdotto dalla preposizione “da”; “quella parete colorata” infatti è un essere inanimato) e il complemento oggetto (che era “me”, o “mi” nella frase attiva) diventa soggetto (che, per forza di cose, diventa “Io”)
Corretto il ragionamento e le frasi d’esempio?
Caro Filippo, è corretto.
1) Mi sei apparso nel sonno
“Sei apparso” è un passivo; il “mi” è un complemento di termine e significa “a me”: e cioè “Sei apparso nel sonno a me”.
Penso sia corretto
Caro Filippo Maria, non è una forma passiva, il verbo “apparire” ha l’ausiliare “essere” per formare i tempi composti, quindi si tratta di un passato prossimo.
È vero, professoressa, mi sono confuso… Per il resto il “mi” è un complemento di termine con il significato di “a me”, corretto?
Esatto.
bellissimi esercizi x il ripasso
consiglio questo sito
Caro Nicolo, benvenuto! Se hai dubbi o domande, non esitare a scrivermi.
A presto
stupendo
risposte corrette
Prof, una conferma…
Credo sia corretto dire che hanno la forma passiva soltanto i verbi transitivi con il complemento oggetto espresso; e quindi il verbo “essere”, che è sempre intransitivo, non ha la sua forma passiva. Al contrario, il verbo “essere” quando funge da ausiliare di un verbo prende parte alla forma passiva del verbo cui si lega, e cioè si lega al partito passato di quel determinato verbo
Penso sia corretto…
*participio passato
Sì, è corretto.
1)”C’era scritta una cosa”
In questa frase “era scritta” è l’indicativo imperfetto del verbo “scrivere” alla forma passiva. A tal proposito, il passivo si forma con l’ausiliare essere (“era” nel nostro esempio) coniugato nel tempo del corrispondente verbo attivo, seguito dal participio passato del verbo (“scritta”). Cosa importante, il participio passato si accorda nel genere e nel numero con il soggetto che nella nostra frase è “una cosa”; quindi scriveremmo “C’era scritta una cosa” e non “C’era SCRITTO una cosa”. Insomma, siccome il participio passato compare in tutta la coniugazione passiva (sono amato, era scritta, ecc.), il participio passato concorda sempre in genere e numero con il soggetto quando ha per ausiliare il verbo “essere”, e a riprova di ciò nei verbi composti con l’ausiliare essere (dunque verbi intransitivi, PASSIVI, riflessivi e intransitivi pronominali ecc.), il participio concorda con il soggetto (frase numero 1). Altri esempi: “Le bambine sono andate a letto presto”; “I campeggiatori sono stati vampirizzati dalle zanzare”; “Arianna si è guardata intorno, si è divorata le ultime tre meringhe e si è vergognata come una ladra quando sua zia le ha chiesto se erano buone, dato che lei non era riuscita ad assaggiarne nemmeno una”.
Penso sia corretto
Di nuovo, volevo completare dicendo che se il soggetto nell’attivo (quindi nella forma attiva) è indeterminato, e cioè non è precisato, e quindi non espresso, ma al limite sottointeso, e quindi individuabile dal contesto (Es. loro, qualcuno, Marco, Lucia, ecc.), al passivo non si esprime il complemento d’agente, che al massimo, anche qui, è individuabile dal contesto, quindi sottinteso (Es. da loro, da qualcuno, da Marco, da Lucia, ecc.): “(loro, qualcuno, ecc.) Hanno scritto/scrivevano/ ha scritto/ scriveva una cosa” (forma attiva); “C’era scritta/è stata scritta una cosa (da loro, da qualcuno, ecc.)” (forma passiva). Altro esempio: “(loro, qualcuno, ecc.) Hanno perso un mazzo di chiavi”, “È stato perso un mazzo di chiavi (da loro, da qualcuno, ecc.)”. A tal proposito, a volte, come abbiamo visto, il passivo è usato, nella forma senza il complemento d’agente, per non dire chi è l’autore dell’evento rappresentato dal verbo: affermare «le tasse sono state aumentate» permette di stendere un velo su chi ha aumentato le tasse (il governo nazionale, quello regionale, il destino avverso?). In sintesi, nelle frasi passive l’agente non è sempre presente! può non esserci se: non lo si conosce, non è rilevante, è sottinteso o se si tratta di una moltitudine generica (le persone, la gente, molte persone…). In conclusione, quando trasformiamo una frase dalla forma attiva alla forma passiva dobbiamo prestare attenzione a due cose: 1 – Il complemento oggetto deve essere espresso, in caso contrario non è possibile perché non disponiamo dell’elemento che diventa soggetto; e 2 – Il participio del verbo deve concordare in genere e in numero con il nuovo soggetto. Ah, il complemento oggetto della forma, frase attiva (Es. “Una cosa” della frase iniziale) diventa il soggetto della forma, frase passiva (“Una cosa” quindi diventa soggetto); e il soggetto, che come abbiamo visto può essere anche sottinteso e indeterminato, della frase attiva (Es. “Loro, lui, lei, qualcuno, Marco, Lucia, quella cosa, ecc.) diventa il complemento d’agente (se è un essere animato) o di causa efficiente (se è un essere inanimato, una cosa, ecc.) della frase passiva (Es. “da Loro, da lui, da lei, da qualcuno, da Marco, da Lucia, da quella cosa, ecc.) Ovviamente, il soggetto della frase attiva è spesso espresso e quindi alla frase passiva sarà espresso anche il complemento d’agente: “Il cane mangia i biscotti (“Il cane” è il soggetto della frase attiva)” = “I biscotti sono mangiati dal cane (“dal cane”, ex soggetto della forma attiva, è il complemento d’agente nella frase passiva)”. Come abbiamo notato, “il cane”, ad esempio, conserva il ruolo di agente, ma perde invece il ruolo di soggetto grammaticale per diventare un complemento, che come tale, per quello che ho scritto precedentemente, non dovrà neanche necessariamente essere specificato (“I biscotti sono mangiati” – dal cane è sottinteso-).
Penso sia completo.
Caro Filippo Maria, è corretto.
Caro Filippo Maria, è corretto.
Quindi sono corretti tutti e due gli interventi sia quello del 15 Febbraio 2024 alle 21:37 che quello del 17 Febbraio 2024 alle 8:57?
Sì.
Ausiliare con i verbi transitivi e intransitivi e non solo:
In molti casi ci sono regole precise; ad esempio con i verbi transitivi di forma attiva (cioè i verbi che possono avere un complemento oggetto) hanno tutti e sempre l’ausiliare avere, perché l’ausiliare essere serve a formare la loro coniugazione passiva:”Io ho letto un libro” (verbo transitivo, forma attiva, ausiliare avere), ma “Il libro è stato letto (da me)” (verbo transitivo, forma passiva, ausiliare essere). Per quanto riguarda quelli intransitivi (cioè quelli che non hanno l’oggetto diretto), non si comportano tutti allo stesso modo: alcuni vogliono solo l’ausiliare essere, altri solo l’ausiliare avere, altri possono avere entrambi, con o senza differenze nell’uso e nel significato: “siamo andati, avete camminato”, ma “hanno corso o sono corsi” (in generale, con correre si usa l’ausiliare essere quando si indica una meta -“sono corso a casa”- e avere per riferirsi all’azione in sé o alla partecipazione a una corsa o alla sua durata -“ho corso per due ore”-); e “è piovuto o ha piovuto” (con i verbi impersonali meteorologici -piovere, nevicare, grandinare, diluviare, tuonare, lampeggiare…- ammettono entrambi gli ausiliari; in generale, l’ausiliare avere è sempre più diffuso, e dunque l’ausiliare essere risulta più raffinato). Attenzione però: quando questi verbi non sono impersonali, la scelta dell’ausiliare non è più libera: “Sono piovute dal cielo decine di nuove norme (non si può dire *hanno piovuto; in quanto il soggetto è “decine di nuove norme” che si accorda in genere e numero con il verbo)” e “Erano grandinate multe (non *hanno grandinato; in quanto “multe” si accorda in genere e numero con il verbo)”. Sul versante dei verbi pronominali (quelli che si combinano con i pronomi atoni: i verbi riflessivi diretti e indiretti, i riflessivi reciproci, gli intransitivi pronominali, i transitivi pronominali…) hanno oggi nei tempi composti e in italiano standard, l’ausiliare essere: “Mi sono guardato allo specchio”, “Il tuo gatto si è affilato le unghie sulla dormeuse stile Impero”, “Ci eravamo visti tre anni fa”, “Si sono spente tutte le luci”. Si comportano allo stesso modo (sempre con l’ausiliare essere) anche i verbi retti dal si passivante e dal si impersonale: “Nell’esperimento si sono seguite le procedure standard (si passivante)” e “L’altra sera si è mangiato benissimo (si impersonale)”. Comunque, visto che i tempi composti si formano unendo una voce dei verbi ausiliari essere e avere con il participio passato dei verbi stessi (passato prossimo, trapassato prossimo, trapassato remoto, futuro anteriore), ecco tutti gli accordi del participio passato (discorso che si collega a ciò che ho detto precedentemente)…Il participio passato dei tempi composti dei verbi transitivi può essere invariabile in -o aldilà del genere (maschile o femminile) di chi parla; quindi “lei” e lui” diranno: “Ho stretto la mano della regina”; oppure concordare con il complemento oggetto: “Ho stretta la mano della regina” (in cui “la mano” è femminile). Tuttavia, la variante concordata è oggi rara ed è percepita come arcaica o letteraria. Se però, come si legge in un suo articolo, il complemento oggetto è costruito con una particella pronominale (che precede il verbo), l’accordo con il participio passato diviene obbligatorio: “C’è Lucia, l’hai vista?” (e cioè “… la hai vistA”, in cui “la” è complemento oggetto e significa “essa”) e “Se non li hai mai incontrati, ti presento i miei fratelli” (e cioè “…li hai mai incontratI”, in cui “li” è il complemento oggetto e significa “essi”) e simili. Con i verbi intransitivi la concordanza del participio passato con il complemento oggetto non è possibile, semplicemente perché questi verbi non reggono il complemento oggetto. Bisogna, però, distinguere tra i verbi intransitivi che hanno l’ausiliare essere e quelli che hanno l’ausiliare avere: i primi prevedono la concordanza del participio passato con il soggetto: “I miei fratelli sono arrivati ieri” (e non “I miei fratelli sono arrivato ieri” e simili); i secondi hanno sempre il participio passato invariabile “in -o” e anche qui aldilà del genere (maschile o femminile) di chi parla; quindi “lei”, o “lui” dirà: “Ho creduto alle tue parole“; ma anche, per aggiungere un ulteriore esempio, “I miei fratelli hanno lavorato (e non “lavorati/lavorate”) tutta la vita”; e “Le mie sorelle hanno lavorato (e non “lavorate”) tutta la vita”. Nel caso di un verbo che ammetta la doppia costruzione, transitiva e intransitiva, il participio sarà invariabile (in -o), o concordato con il soggetto, nella costruzione intransitiva; è il caso proprio di credere: perciò lui, o lei, dirà: “Non ho creduto alle sue parole“ (invariabile in -o, valido per il maschile come il femminile) e “Non hanno creduto alle sue parole” (invariabile in-o, valido anche per il singolare come per il plurale, in cui il participio è sempre invariato in -o, però dove l’ausiliare sarà plurale in “hanno”, e non in “ha”, rispetto al soggetto di terza persona plurale sottinteso “loro”: “Loro [ad esempio “i ragazzi”, “le ragazze” o “entrambi”] non hanno creduto alle sue parole”, e non “*Loro non ha creduto alle sue parole”). Nella costruzione intransitiva con il soggetto concordato è il caso proprio, sul versante dei verbi con ausiliare “essere”, di “correre”: “I miei fratelli sono corsi ad aiutarmi” (“correre” usato intransitivamente ma concordato con il soggetto “I fratelli sono corsi ad aiutarmi” e non *”I fratelli sono corsO ad aiutarmi”), ma, transitivamente, “I miei fratelli hanno corso / corsi molti rischi“. In questi casi, comunque, la forma concordata con il complemento oggetto (“Hanno corsi molti rischi”), possibile in astratto, è ancora meno comune e da considerare obsoleta. E invariabile (-in o) o concordato con il complemento oggetto nella costruzione transitiva: “Ho creduto fin da subito vere le sue parole“ (invariato in-o, in cui “io” può essere maschile- io Filippo- o femminile- io Francesca-) ma “Ho credute fin da subito vere le sue parole“ (concordato con il complemento oggetto “le sue parole” al femminile plurale). Chiaramente, nel dubbio sulla scelta dell’ausiliare di un verbo, bisognerebbe consultare il vocabolario.
Penso sia tutto giusto
Caro Filippo Maria, è tutto corretto.
“Participio passato maschile o femminile?”:
…In aggiunta, e per completezza a quello che ho scritto nell’intervento precedente, vorrei aggiungere che il participio passato rimane invariato (cioè alla forma maschile singolare “sovraestesa”, “omnicomprensiva”, “non marcata”, valida cioè per il maschile come per il femminile) quando l’ausiliare è “avere” (sia con i verbi transitivi sia con quelli intransitivi): “La gatta ha mangiato (e non *mangiata) il topo”, “I topi hanno spaventato (e non *spaventati) l’elefante” e “I cani hanno continuato (e non *continuati) a russare”. Quindi quando il verbo ausiliare è “avere” bisogna distinguere per casi; se il complemento oggetto non è espresso, allora non c’è concordanza e il participio passato è sempre maschile singolare (“non marcato” e valido per il maschile singolare quanto per il femminile singolare): “Maria ha dormito 2 ore” (e non *”Maria ha dormitA 2 ore”). Al contrario, se il complemento oggetto è espresso, ma non con un pronome, solitamente non c’è concordanza (la concordanza con il complemento oggetto è più rara): “Maria ha visto il film e ha scritto la lettera” (ma anche “…ha scritta la lettera”). In sintesi, quando l’ausiliare è il verbo “avere” in presenza di un participio passato seguito da un complemento oggetto, il participio è di solito al maschile singolare (come dicevo “non marcato”, valido per il maschile come per il femminile), indipendentemente dal genere e dal numero del complemento oggetto: “Ti ho scritto numerose lettere”, frase in cui a parlare potrebbe essere un uomo oppure una donna. Mentre al plurale, come accennato in precedenza, cambierebbe solamente il numero dell’ausiliare: “Ti ABBIAMO scritto numerose lettere”; ma il participio rimarrebbe comunque invariato in -o, al di là del numero del soggetto (“scritto”). Per converso, è sempre più rara, anche se non sbagliata, la concordanza con il complemento oggetto: “Ti ho/abbiamo scritte numerose lettere”. Tornando all’accordo del participio passato, il participio passato coniugato con l’ausiliare “avere” è solitamente invariabile in -o e nella maggior parte dei casi il participio passato, se l’ausiliare è “avere”, non si accorda con il soggetto (cosa che avverrebbe invece con l’ausiliare “essere”: infatti il participio passato si accorda con il soggetto della frase quando si utilizza l’ausiliare “essere”. Mettiamo la desinenza -o per il maschile oppure -a per il femminile al singolare: “Fabio è partito”, “Marta è partita”, “Luigi è caduto”, “Sandra è caduta”; e mettiamo la desinenza -i per il maschile oppure -e per il femminile al plurale: “Fabio e Luca sono partiti”; “Marta e Elena sono partite”, “Luigi e Mario sono caduti”, “Sandra e Luisa sono cadute”):”Lui ha mangiato”, “lei ha mangiato”, “loro hanno mangiato”, “lui ha fatto”, “lei ha fatto”; “loro hanno fatto”. Come si può notare il participio è invariato in -o anche se a parlare è una donna oppure se a parlare sono più persone o di solo genere femminile oppure di genere maschile e femminile assieme; cambia, come accennato, il numero dell’ausiliare, se è al plurale, ma comunque il participio rimane sempre invariato in -o: quindi “Lui ha mangiato”, “lei ha mangiato (e non “mangiata”)”, “loro hanno fatto (e non “fatti” o, se solo femminile, “fatte”)”.
Penso sia completo e corretto
Ah, dimenticavo di aggiungere, visto che parlavo di ausiliare “avere” (sia con i verbi transitivi sia con quelli intransitivi), che i verbi transitivi come “mangiare (Es. “Lui/lei ha mangiato”, “Loro hanno mangiato”), bere, scrivere, leggere, fare (“Es. “Loro hanno fatto”), studiare, ecc.”, possono essere utilizzati anche in senso assoluto, e quindi che hanno bisogno, per avere senso compiuto, di un solo argomento: e cioè il soggetto, mentre l’oggetto sarebbe sottinteso; infatti sono detti “assoluti” o anche “verbi transitivi con complemento oggetto sottinteso”. Chiaramente, anche in senso assoluto (e quindi con il complemento oggetto sottinteso), il discorso sul participio passato è lo stesso: e quindi il participio è invariato in -o anche se a parlare è una donna oppure se a parlare sono più persone o di solo genere femminile oppure di genere maschile e femminile assieme; cambia, come accennato, il numero dell’ausiliare (se è al plurale) ma comunque il participio rimane sempre invariato in -o: “Lui/ lei ha mangiatO (sottointeso “la pasta”, “il pranzo” e simili)” e “Loro hanno mangiatO (sottointeso “la pasta” e simili)”; “Loro hanno fattO (sottinteso “i compiti” e simili)”. E ancora “Silvia, perché hai bevutO (e non “bevuta” per il discorso soprascritto, e quindi “…il participio è invariato in -o anche se a parlare è una donna”) così tanto? (sottinteso, ad esempio, “il vino” e simili)”.
Ora mi pare completo e giusto.
Anche nel prossimo esempio… e quindi lui e lei possono dire “Gliel’ho detto”, in cui il participio è invariato in -o a prescindere se a parlare è una donna od un uomo (stessa cosa al plurale, in cui è solo l’ausiliare a cambiare: “Gliel’abbiamo detto”). Negli esempi, in più, “dare” è transitivo, ma non usato in senso assoluto, in quanto il complemento oggetto c’è ed è “lo”: e cioè sarebbe “Io ho detto a lui/a loro ciò, quello (lo)”. In chiusura, il discorso fatto sull’invariabilità del participio, preceduto dall’ausiliare “avere” e quindi nei verbi transitivi (qualsiasi tipo di verbo transitivo), ma anche in quelli intransitivi che abbiano l’ausiliare “avere” (qualsiasi tipo di verbo intransitivo), è identico: quindi nel caso di un verbo che ammetta la doppia costruzione, transitiva e intransitiva con l’ausiliare “avere”, il participio sarà invariabile in -o nella costruzione intransitiva (con cui la concordanza del participio passato con il complemento oggetto non è possibile, semplicemente perché questi verbi non reggono il complemento oggetto), indipendentemente se a parlare fosse un uomo o una donna: quindi lui o lei diranno “Non ho credutO (e non “creduta” se a parlare fosse una donna) alle sue parole (o, al plurale, “Non abbiamo credutO alle sue parole” e non “credute”)”; mentre nella costruzione transitiva il participio sarà invariabile in -o (al di là del genere di chi parla) oppure concordato con il complemento oggetto (più raro): quindi lui o lei possono dire “Ho creduto / credute fin da subito vere le sue parole (ma certamente, qualora a parlare fosse una donna, non *”Ho creduta…”)”; e al plurale “Hanno (l’ausiliare è ovviamente al plurale) creduto/credute fin da subito vere le sue parole (e non “creduti”, ecc.)”.
Ora è ok
Caro Filippo Maria, è ok.
Caro Filippo Maria, è giusto.
Caro Filippo Maria, è corretto.
Quindi riportando alcuni esempi in chiusura definitiva:
1) Lui dice “Io ho fatto i compiti” (frase in cui l’invariabilità del participio in -o coincide con il genere maschile singolare del soggetto con cui concorda; quindi le due forme coincidono: “fatto”)
2) Lei dice “Io ho fatto i compiti” (Al contrario, in questa, il participio non concorda col soggetto, nel senso che non scriveremmo mai *”…ho fattA i compiti”, ma rimane invariato in -o, “non marcato”, quindi “onnicomprensivo” e “sovraesteso”, e valido perciò anche per il femminile singolare: “fatto”)
3) Noi diciamo “Abbiamo fatto i compiti” (come dicevo l’ausiliare va al plurale, perché il soggetto “noi” è plurale, ma il participio rimane sempre invariato in-o: “fatto” -non scriveremmo mai *”fatti”- e valido quindi anche per il plurale)
4) Loro dicono “Loro hanno fatto i compiti” (…l’ausiliare è al plurale, perché i soggetti sono plurimi, ma il participio rimane invariato in -o: “fatto” -e non *”fatti”- e valido quindi anche per il plurale, indipendentemente se a parlare fossero, discorso valido anche per la terza, due o più persone di genere maschile, due o più persone di genere femminile oppure due o più persone di genere sia maschile e femminile assieme. Il discorso quindi è valido anche per la frase numero 3: “-noi- abbiamo fatto i compiti”, frase in cui a parlare potrebbero essere, stesso discorso per la frase 4, ad esempio, “Mario e Maria” oppure “Marco e Francesco” o “Luisa e Giada”)
5) … “Voi avete fatto i compiti” (stesso discorso delle frasi 3 e 4, e quindi l’ausiliare “avere” va al plurale, ma il participio rimane invariato in -o)
…Certamente, in tutti questi esempi è presente il complemento oggetto “i compiti” con cui l’accordo è possibile, ma sempre più raro e quindi non di uso comune: “Io ho fatti i compiti”, “Noi/voi/loro abbiamo/avete/ hanno fatti i compiti”. A maggior ragione, se non ci fosse un complemento oggetto, il participio passato, per i discorsi fatti in precedenza, rimarrebbe comunque invariato in -o, qualora l’ausiliare fosse “avere”: lui o lei dirà “Io ho bevuto molto”; noi, voi o loro (due o più persone di genere maschile, due o più persone di genere femminile oppure due o più persone di genere sia maschile e femminile assieme) diranno “Noi/voi/loro abbiamo/avete/hanno bevuto (non *”bevuti”) molto”. Altri esempi “Io (Martina o Fabio) ho creduto (e non *”creduta” qualora il soggetto fosse femminile) alle sue parole” e “Noi/voi/loro abbiamo/avete/hanno creduto (e non *”creduti/e”) alle sue parole (anche qui a parlare, a seconda del contesto, potrebbero essere due o più persone di genere solo maschile, due o più persone di genere femminile oppure due o più persone di genere maschile e femminile assieme)”.
Con questo chiudo…
Penso sia ok…
Caro Filippo Maria, è giusto.
Forma attiva e passiva:
1)”I malviventi (soggetto) hanno rapinato il famoso cantante” (complemento oggetto) – (forma attiva)
1)”Il famoso cantante (soggetto) è stato rapinato dai malviventi” (complemento d’agente) – (forma passiva)
…Come si vede, nel passaggio dalla frase attiva a quella passiva cambiano i ruoli sintattici degli elementi che formano la frase (ma non cambiano i ruoli semantici e quindi il significato delle due frasi è lo stesso): il soggetto diventa complemento d’agente; e il complemento oggetto diventa soggetto. Ah, hanno la forma passiva soltanto i verbi transitivi con il complemento oggetto espresso (infatti il verbo “rapinare” è transitivo e il complemento oggetto è espresso ed è “il famoso cantante” nella sua forma attiva). In più si può avere la forma passiva anche senza che il complemento d’agente sia specificato: affermare quindi “Il famoso cantante è stato rapinato (non dicendo “da chi”)”, permette di stendere un velo (e cioè di non parlare di qualcosa che si desidera dimenticare o far dimenticare; difatti noi sappiamo, anche per logica, chi ha rapinato il famoso cantante, ma magari non ne vogliamo parlare) su chi ha rapinato il famoso cantante (i malviventi, i ladri, ecc.?). In sintesi, nelle frasi passive l’agente non è sempre presente, e può non esserci se non lo si conosce, se non è rilevante, o se è sottinteso; oppure se si tratta di una moltitudine generica (le persone, la gente, molte persone…). Nel nostro caso l’agente (“dai malviventi”) è espresso nella forma passiva perché nella frase attiva lo stesso riveste il ruolo, espresso, di soggetto (“I malviventi”). In finale, volevo completare dicendo che se il soggetto nell’attivo (quindi nella forma attiva) è indeterminato (e non è il caso del nostro esempio iniziale), e cioè non è precisato, e quindi non espresso, ma al limite sottointeso, e quindi individuabile dal contesto (Es. loro, qualcuno, Marco, Lucia, ecc.), al passivo non si esprime il complemento d’agente, che al massimo, anche qui, è individuabile dal contesto, quindi sottinteso (Es. da loro, da qualcuno, da Marco, da Lucia, ecc.): “(loro, qualcuno, ecc.) Hanno scritto una cosa”- (forma attiva) = “È stata scritta una cosa (da loro, da qualcuno, ecc.)”- (forma passiva). Altro esempio: “(loro, qualcuno, ecc.) Hanno perso un mazzo di chiavi” = “È stato perso un mazzo di chiavi (da loro, da qualcuno, ecc.)”.
Penso sia corretto
Volevo aggiungere un’altra cosa…
…Nella frase passiva “È stato bocciato all’esame”, in primo luogo l’agente non è espresso perché è sottinteso dal contesto (Es. “dal professore” = “È stato bocciato all’esame dal professore”); in secondo luogo, il soggetto della frase passiva è “lui” che è sottointeso (“-Lui- è stato bocciato all’esame -dal professore-“). Ora, vediamo il processo di trasformazione dalla forma attiva alla forma passiva rispetto alla stessa frase. In forma attiva: “Il professore (che in questo caso non può essere omesso) ha bocciato lui all’esame” che alla forma passiva sarebbe: “(lui) è stato bocciato all’esame dal professore (che, alla forma passiva, come abbiamo visto può essere anche sottinteso)”. Come abbiamo visto, nel passaggio dalla frase attiva a quella passiva cambiano i ruoli sintattici degli elementi che formano la frase: il soggetto della forma attiva “il professore” è diventato il complemento d’agente della forma passiva (“dal professore”); mentre il complemento oggetto della forma attiva “lui” è diventato il soggetto della forma passiva (“lui”). Ah, un “soggetto” è comunemente posposto nelle frasi passive (per evidenziare il soggetto) e nei costrutti introdotti da un si passivante: in questa frase passiva “È stato rubato un quadro”, in cui “un quadro” è il soggetto, il complemento d’agente è assente perché o sconosciuto (non si sa chi sia stato a commettere il furto) o perché, probabilmente per stendere un velo, non si vuole specificarlo (l’agente potrebbe essere “dai ladri”, ma non lo si vuole dire). Per chiudere, se la frase attiva “I malviventi (o “i ladri”) hanno rapinato il famoso cantante” (che al passivo sarebbe “Il famoso cantante è stato rapinato dai malviventi, dai ladri”) la scrivessimo nel seguente modo: “Hanno rapinato il famoso cantante”, il soggetto nell’attivo (quindi nella forma attiva) sarebbe indeterminato, e cioè non precisato, e quindi non espresso, ma al limite sottointeso, e quindi individuabile dal contesto (Es. loro, qualcuno, i ladri, i malviventi), al passivo non si esprimerebbe il complemento d’agente, che al massimo, anche qui, è individuabile dal contesto, quindi sottinteso (Es. da loro, da qualcuno, dai ladri, dai malviventi): “È stato rapinato il famoso cantante (“dai ladri”)” = “(“I ladri”) hanno rapinato il famoso cantante”. In casi come questo il passivo risponde a esigenze comunicative nobili, come ad esempio, quando parliamo di azioni di cui non conosciamo l’autore (“È stato rapinato il famoso cantante”: se non è stato individuato il ladro, il passivo è l’unica soluzione); oppure quando parliamo di azioni per le quali indicare l’autore può essere stucchevole o quanto meno ovvio e superfluo (sarebbe un esempio di buona comunicazione dire “I ladri hanno rapinato il famoso cantante”, invece di “Il famoso cantante è stato rapinato”? la forma al passivo è sicuramente più adatta).
Penso sia completo
Caro Filippo Maria, è ok.
Caro Filippo Maria, è corretto.
1)”Il pacco è arrivato?”, ma anche “È arrivato il pacco?”
2)”È stato consegnato il pacco?”, ma anche “Il pacco è stato consegnato?”
Allora per quanto riguarda la frase numero uno, il verbo è l’intransitivo “arrivare” il quale non ha la forma passiva (come tutti gli intransitivi); relativamente al soggetto, lo stesso, sempre della frase numero uno, è “il pacco”; e per quanto concerne la sua posizione all’interno della frase, di solito il soggetto si trova prima del verbo (“Il pacco è arrivato?”), ma in alcuni casi, per evidenziare il soggetto ad esempio, può anche essere messo dopo (“È arrivato il pacco?”). Sul versante della frase numero due, il verbo è il transitivo “consegnare”, ma in forma passiva, in cui il soggetto è “il pacco”. Anche in questo caso la posizione del soggetto può variare: di solito il soggetto si trova prima del verbo (“Il pacco è stato consegnato?”), ma in alcuni casi, per evidenziare il soggetto ad esempio, può anche essere messo dopo (“È stato consegnato il pacco?”). Ah, in una frase passiva, in generale, è presente il complemento d’agente o causa efficiente che indica, in presenza di un verbo in forma passiva (“consegnare”), la persona o l’animale o la cosa che compie l’azione indicata dal verbo, cioè l’agente; e il complemento può essere costituito, comunemente, da un sostantivo preceduto dalla preposizioni “da”. In più si può avere la forma passiva anche senza che il complemento d’agente sia specificato: affermare quindi “Il pacco è stato consegnato? (o “È stato consegnato il pacco?”)”, non dicendo “da chi”, permette di stendere un velo (e cioè di non parlare di qualcosa che si desidera o dimenticare, e far dimenticare, oppure semplicemente non nominare: difatti noi sappiamo, anche per logica, chi ha consegnato il pacco (che può essere “un corriere” o comunque “qualcuno”), ma magari non ne vogliamo parlare. In sintesi, nelle frasi passive l’agente non è sempre presente, e può non esserci se non lo si conosce, se non è rilevante, o se è sottinteso. Quindi possiamo scrivere anche “È stato consegnato il pacco dal corriere?” (ma anche “Il pacco è stato consegnato dal corriere?”) oppure non inserire, e lasciarlo sottinteso, l’agente (“dal corriere”, “da qualcuno”, ecc.): “È stato consegnato il pacco?”, ma anche “Il pacco è stato consegnato?”.
Penso sia giusto
Caro Francesco, è giusto.
1)”Qualcosa è aperto”
…”Qualcosa”, che si è grammaticalizzato come maschile, richiede appunto la concordanza al maschile, anche con il participio passato: infatti “(è) aperto” è il participio passato del verbo “aprire”. Quindi, come si legge nella Treccani, quando “qualcosa” regge un verbo al tempo composto, il participio passato del verbo può avere la concordanza sia al maschile del genere grammaticale del pronome, sia al femminile di “cosa” (la seconda opzione è meno comune). Tuttavia, l’accordo al femminile, in linea di massima, è da evitare, perché “qualcosa” è maschile sia come pronome, sia come nome (un qualcosa, non *una qualcosa). Ah, “aperto”, è prima participio passato ma che funge anche da aggettivo con cui “qualcosa”, come abbiamo visto, si accorda al maschile: “Qualcosa è aperto”. In sintesi, fra i nomi neutri possiamo considerare anche “qualcosa”, con il quale è largamente prevalente l’accordo -o di un aggettivo o di un participio- al maschile (specie se “qualcosa” segue il verbo: è successo qualcosa): “Qualcosa è buono” (“buono” è aggettivo con cui “qualcosa” trova l’accordo al maschile, più raro “buona” al femminile); “Qualcosa è successo” (“successo” è participio passato -ma può funzionare anche da aggettivo- con cui “qualcosa” trova l’accordo al maschile). Certamente ricorre talvolta anche al femminile, per effetto del soggiacente “cosa” (ma è raro): “…all’interno della maggioranza qualcosa è cambiata da quel 10 agosto («La Repubblica» 20 agosto 1985)”; e “…qualcosa deve essere andata evidentemente storta («La Repubblica» 11 giugno 2004)”.
Penso sia giusto
Caro Filippo Maria, “qualcosa” richiede sempre l’accordo al maschile, mentre “qualche cosa” al femminile.
Un saluto
Quindi diremo “Qualcosa è aperto” (maschile), ma “Qualche cosa è aperta” (femminile).
Mi sembra corretto
Esatto.
Professoressa, ho un dubbio… nella frase “Voi state fresche” il verbo “stare” è un verbo copulativo effettivo (che serve quindi per indicare uno stato, una sembianza o una trasformazione) il quale si costruisce con un complemento predicativo del soggetto che è un nome o un aggettivo (fresche) che completa il significato del verbo (stare, state) e si riferisce al soggetto (voi, sottinteso) della frase. Fino a qui tutto ok; tuttavia, sulla Treccani c’è scritto che Il complemento predicativo del soggetto si accompagna ai diversi tipi di verbi copulativi come ad esempio i verbi effettivi passivi. Ma se il verbo “stare” non ha la forma passiva, perché è intransitivo, allora come fa, per accompagnarsi al complemento predicativo del soggetto, ad essere un verbo effettivo passivo, se, appunto, il verbo “stare”, essendo solo intransitivo, non ha la forma passiva? Che di passivo il verbo “stare” abbia soltanto l’aspetto esteriore proprio perché lo stesso verbo, come intransitivo, possiede l’ausiliare “essere”, tipico della forma passiva dei verbi transitivi (che hanno appunto la forma passiva)?
Spero di essermi spiegato correttamente, professoressa…
Cara Marina, “stare” non è un verbo effettivo passivo, ma un verbo copulativo, come divenire, sembrare, parere, apparire, rimanere ecc.
Un saluto
Quindi, se ho ben capito, il complemento predicativo del soggetto non si accompagna solo ed esclusivamente ai verbi effettivi passivi, come si legge nella Treccani, o, come ho letto sulla Wikipedia, ai verbi copulativi alla diatesi passiva,e
e cioè “il passivo” (anche a quelli, ma non solo a quelli), ma anche la maggior parte degli altri verbi può reggere un complemento predicativo del soggetto? Tuttavia, nella nostra frase “Voi state fresche”, “fresco” è un aggettivo e può significare “che mostra piena salute, florido”. Nell’esempio “stare” è un verbo copulativo effettivo (che serve per indicare uno stato, una sembianza o una trasformazione) il quale si costruisce con un complemento predicativo del soggetto che è un nome o un aggettivo (fresche) che completa il significato del verbo (stare, state) e si riferisce al soggetto (voi, sottinteso) della frase.
Penso sia corretto ora…
Cara Marina, il tuo ragionamento è corretto.