Cari lettori e care lettrici di Intercultura blog, andiamo avanti con lo studio del modo congiuntivo, studiando come si coniuga e come si usa il congiuntivo passato.
Buona lettura!
Prof. Anna
FORMAZIONE E CONIUGAZIONE DEL CONGIUNTIVO PASSATO
Il congiuntivo passato è formato dall’ausiliare ESSERE o AVERE al modo congiuntivo + il participio passato del verbo:
Ausiliare ESSERE al congiuntivo presente | Participio passato del verbo | Ausiliare AVERE al congiuntivo presente | Participio passato del verbo |
che io sia | stato – a | che io abbia | avuto |
che tu sia | andato – a | che tu abbia | sognato |
che lui, lei sia | partito – a | che lui, lei abbia | visto |
che noi siamo | venuti – e | che noi abbiamo | bevuto |
che voi siate | usciti – e | che voi abbiate | letto |
che loro siano | arrivati – e | che loro abbiano | scritto |
USO DEL CONGIUNTIVO PASSATO NELLA FRASE SECONDARIA
L’uso del congiuntivo passato è vincolato dal tempo della frase principale e dal rapporto di tempo che intercorre tra la principale e la subordinata.
Il tempo passato del congiuntivo si usa per esprimere anteriorità rispetto al verbo principale che è al tempo presente dell’indicativo, cioè per esprimere un’azione avvenuta prima rispetto a quella espressa nella frase principale:
credo (oggi → indicativo presente) che tu sia stato (ieri →congiuntivo passato) bravo.
⇒ Il congiuntivo passato si usa per esprimere anteriorità rispetto al momento presente indicato nella principale nelle frasi secondarie introdotte dal presente indicativo dei verbi che vogliono il congiuntivo:
• credo che lo spettacolo sia stato molto divertente;
• spero che tu sia andato a fare la spesa;
• pensate che a Roma ieri sia piovuto?
⇒ Il congiuntivo passato viene anche usato nelle frasi secondarie introdotte da congiunzioni come senza che, prima che, nonostante, malgrado, a meno che, a condizione che con il valore di passato:
• Mario è partito senza che tu lo abbia salutato.
• Nonostante tu abbia studiato molto, hai paura dell’esame di domani.
• Ti consiglio di leggere questo libro, a meno che tu non l’abbia già fatto.
• Mia sorella può uscire con te a condizione che abbia finito i compiti per domani.
Professoressa Anna,
La ringrazio per questa lezione chiara, come tutte le altre
lezioni. Ottima spiegazione…
Un caro saluto dal
Brasile.
Gema Dalva.
Cara Gema Dalva, un saluto anche a te!
A presto
Prof. Anna
Cara Prof.Anna,
mi piace sempre questi esercizi.
Avrei una domanda sul numero 4:
Perche’ “mi hai ferita?” e non “mi hai ferito?”
Cara Kie, quando abbiamo il passato prossimo e un pronome personale diretto di prima e seconda persona singolare o plurale, il participio passato può conconrdare oppure no: mi hai ferito, mi hai ferita, sono entrambe corrette; mentre con le terze persone il participio passato deve concordare: hai comprato la pasta? Sì, l’ho comprata; hai comprato le uova? Sì, le ho comprate.
Un saluto
Prof. Anna
Cara Professoressa Anna,
La ringrazio per sui notevole esplicazione per questa lezione, fu un tanto buona per me.
Cordiali saluti,
Milton.
Caro Milton, grazie a te per il tuo intervento.
A presto
Prof. Anna
2)Incredibile mi sono tinta i capelli oggi!
Dopo il Suo spiegazione gli esercizi sono facile perche possiamo segliere fra 3 possibilita. Ma credo che fare questi frasi la mia stessa sia un’altra cosa! Grazie Prof. Anna.
Cara Prof. Anna,
grazie per la Sua risposta, e scusi se Le distrubo ancora.
In questo caso, significa che questa persona (=’mi’) e’ femminile, giusto?
Un saluto dal Giappone,
Kie
Cara Kie, è proprio così, significa che “questa persona” è femminile.
A presto
Prof. Anna
La ringrazio tantissimo per le sue lezioni chiare e divertenti, saluti.
Caro Christian, un saluto anche a te.
Prof. Anna
Onerevole Prof.Anna !
Volio ringraziarvi per il vostro metodo,che mi fa pensare, che anche a me ,un vechio in 75-anni,mi se ofri la posibilita per imparare l’italiano…
Amichevoli saluti
Ferid
Caro Ferid, grazie a te per il tuo prezioso intervento.
A presto
Prof. Anna
cara prof .Anna! Ha raggione sig.Ferid…il suo aiuto è a dir’ poco grandioso…Ma mi permette un consiglio:ci correga quanto li scriviammo per poter’ comprendere meglio..Grazie Concetta
Grazie Concetta per il consiglio, lo seguirò sicuramente!
Correggiamo dunque un paio di errori:
– ci corregga quando Le scriviamo (NON ci correga quanto li scriviammo);
– poter comprendere (NON poter’ comprendere).
Un saluto
Prof. Anna
Cara prof.Anna
il suo consiglio per me è fondamentale.Grazie
Grazie mille… cordiali saluti Concetta.
Cara Anna non ho capito l` ottavo esercizio . Perchè la corretta non è la prima?Grazie Silvia
Cara Silvia, nella frase 8 c’è il verbo “sapere” che non vuole il congiuntivo perché non è un verbo di opinione come per esempio “credere” o “pensare”.
Un saluto
Prof. Anna
Cara Anna,
Ho un dubbio sul esercizio 10. Non ho capito “li abbia invitati”
il Participio passato del verbo invitare non e invitato?
Grazie mille,
Fabiana
Cara Fabiana, in questo caso il participio passato “invitato” concorda nel genere e nel numero con il pronome diretto “li”: invitati.
A presto
Prof. Anna
Cara Professoressa Anna,
Complementi per quest’aiuto infinito sullo studio dell’Italiano. Come ha fatto kie, le vorrei chiedere perche nella frase 4, ha scritto ” mi hai ferita” mentre il complemento non e impiegato prima del passato prossimo. Credo che questa concordanza sia simile a quella del francese. Coe il participio passato di un verbo al passato prossimo con l’ausialare avere si concorda se il complemento e impiegato prima del passato prossimo. Facio un esempio: “La camicia che ho comprata” ieri e smarita; ” l’hai presa?” mentre “hai preso una camicia”(non c’e la concordanza nella seconda frase perche il complemento e impiegato dopo il passato prossimo.Se mi sono sbagliato, mi puo spiegare bene per favore?
A presto!
Caro Marin, come ho risposto a Kie, quando abbiamo il passato prossimo e un pronome personale diretto di prima e seconda persona singolare o plurale, il participio passato può conconrdare oppure no: mi hai ferito, mi hai ferita, sono entrambe corrette (“mi hai ferita”: si capisce che chi parla è una donna, ma è corretto anche “mi hai ferito”); mentre con le terze persone il participio passato deve concordare. Per quanto riguarda l’accordo del participio passato con un pronome relativo “la camicia che ho comprata” è corretto ma è poco usato, è più comune non accordare il participio passato con il pronome relativo “la camicia che ho comprato”; comunque quello che mi scrivi è corretto.
Un saluto
Prof. Anna
Grazie Prof. Anna , ho un altro dubbio sul 10. esercizio
10. Loro sono venuti a casa mia senza che io li abbia invitati .
Il cogniuntivo di invitare non sarebbe abbia invitato ( avere + invitato ).
Saluti Silvia
Cara Silvia, in questo caso il participio passato “invitato” concorda nel genere e nel numero con il pronome diretto “li”, quindi: invitati.
Un saluto
Prof. Anna
Cara Anna , il mio dubbio é che il participio passato del verbo invitare è invitato e chiede il verbo avere ossia ” ho invitato” ,se fosse con l`ausiliare essere sarebbe siamo invitati ma con il verbo avere è invariabile non è vero?Scusa ma non ho capito. Grazie mille
Cara Silvia, il participio passato concorda nel genere e nel numero quando c’è un pronome diretto: – hai parcheggiato il motorino? Sì, l’ho parcheggiato; – avete visto la nuova casa? Sì, l’abbiamo vista; – hai piegato i vestiti? Sì, li ho piegati;- hai comprato le scarpe? Sì, le ho comprate. L’accordo del participio passato con l’oggetto è:
• obbligatorio: quando appunto è costituito dai pronomi atoni di terza persona lo, la, li, le e con ne: devo comprare una camicia: ne ho viste alcune molto belle;
• facoltativo: ma abbastanza diffuso, con i pronomi atoni non di terza persona: Marco ci ha salutati (o ci ha salutato); non vi avevo visti (o non vi avevo visto).
Ti consiglio di ripassare l’articolo sull’uso dei pronomi diretti con il passato prossimo.
Un saluto
Prof. Anna
A che scuola insigni??
Grazie Prof Anna adesso ho capito …mi ero scordata dei pronomi diretti
Prof Anna,
è possibile dire nella numero 3 ” Credo che voi non siete mai venuti a casa mia.” se si vuole dare l’idea che si è certi del fatto e quindi si utilizza l’indicativo? Magari solo in contesti informali?
Grazie mille
Andrea
Caro Andrea, io non userei il verbo “credere” con l’indicativo in quanto questo verbo conferisce sempre una sfumatura di incertezza, ma userei “sono certo” o “sono sicuro” con l’indicativo.
A presto
Prof. Anna
si può dire: “Credevo che la ragazza che preferisse fosse quella che aveva il vestito rosso”? oppure Va meglio “che preferiva”?
Si anch’io penso lo stesso. Però chiedevo, perché in Spagnolo e Francese “io credo” e “io penso” reggono l’indicativo quindi ogni tanto mi vengono dubbi.
Grazie mille
Andrea
salve; professoressa
per favore;volevo il vostro aiuto in questo esercizio.per completare questa frase io scelgo la quarta risposta.vorrei sapere se questa risposta sia corretta o no? grazie mille
“Signor Rossi, ha spedito quei documenti alla signora Bianchi?” “Non ancora, ma sto per … ”
1- spedirglielo
2- spedirglieli
3- spedirgliela
4- spedirleli
Cara Khadija, la risposta giusta è la 2; nei pronomi combinati prima abbiamo il pronome indiretto seguito da quello diretto, quindi: spedire i documenti (=li) a lei (=”gli” nei pronomi combinati si usa anche per “a lei” mentre “le=a lei” nei pronomi combinati non c’è), gli + li = glieli. Ti consiglio di ripassare l’articolo sui pronomi combinati: http://www.zanichellibenvenuti.it/wordpress/?p=2144.
Un saluto
Prof. Anna
3- spedirgliela
Cara Jesmina, la risposta corretta è la 2-“spedirglieli” (i documenti): “Signor Rossi, ha spedito quei documenti alla signora Bianchi?” “Non ancora, ma sto per spedirglieli”.
A presto
Ciao prof. Anna,
nella frase n. 2, perchè la risposta giusta non è: ho notato che si sia tinta i capelli, visto che stiamo parlando del congiuntivo passato? penso che sia perchè non è un dubbio, o una opinione, ma sono confusa.
un altro dubbio: nella frase: Sappiamo che Marta ha vissuto all’estero per alcuni anni, non é congiuntivo perchè non esprime nessuna delle ideia del congiuntivo? dubbio, desiderio, timore e ecc?
la ringrazio per l’aiuto, e devo dire che mi piaciono molto le sue lezioni e i suoi esercizi.
un saluto!
Cara Wellen, la tua intuizione è corretta: nella frase 2 non c’è nessun verbo di opinione o di dubbio, ma il fatto viene presentato come reale, quindi usiamo l’indicativo; stesso discorso vale per la frase successiva, il verbo “sapere” presenta il fatto come reale e non come un dubbio.
A presto
Prof. Anna
ciao come butta grazie per l’ aiuto
grazie molto per l’ aiuto che mi avete dato.
grazie tanto
arrivederci
grazie per il commento che mi avete dato
ciao, è un ottimo web
Salve prof, si dice “Ho chiesto al professore se fosse stato possibile sostenere l’esame” oppure “Ho chiesto al professore se sarebbe stato possibile sostenere l’esame”? Grazie
Cara De, si dice: “ho chiesto al professore se sarebbe stato possibile sostenere l’esame”.
Un saluto
Prof. Anna
Ciao Proff. Anna: perché nel punto 4 la risposta corretta è: Mi hai ferita nonostante tu non TE ne sia reso conto, e nel punto 9 la risposta corretta è: Ho avuto l’impressione che tu non TI sia divertita alla festa. Il mio problemma è il TE e il TI
Grazie mile
Un saluto
Susana
Cara Susanna, il pronome TI si trasforma in TE davanti a NE e davanti a un altro pronome; in generale i pronomi MI, TI, CI, VI, SI quando sono seguiti da un altro pronome, cambiano in: ME, TE, CE, VE, SE. Inoltre LE (femminile singolare) e GLI diventano GLIE-. Queste forme possono essere seguite dai pronomi LO, LA, LI, LE, NE, dando origine alle seguenti forme: ME LO, TE LA, SE LI, CE LE, VE NE ecc. Ti consiglio di ripassare i pronomi combinati: http://www.zanichellibenvenuti.it/wordpress/?p=2144.
Un saluto
Prof. Anna
grazie molto per l’ aiuto. Un altro dubbio, come se coniuga il verbo AVERCELO e che vuole dire?
Susanna
Cara Susana, la forma verbale “avercelo” è formata dal verbo “avere” + la particella “ci” + il pronome diretto “lo”; in questo caso la particella “ci” è usata come elemento rafforzativo; quest’uso è più frequente nel registro colloquiale; “avercelo” significa “avere qualcosa” dove “qualcosa” è di genere maschile e singolare; per esempio: “hai il quaderno nel tuo zaino?” “non credo di avercelo” (ma si potrebbe anche dire “non credo di averlo”); la coniugazione è: io ce l’ho; tu ce l’hai; lui ce l’ha, ecc.
Un saluto
Prof. Anna
Ho appena scoperto questo sito.
Grazie Prof. Anna è la prima cosa che voglio dire.
La seconda dico w il web sano, efficace, utile. Questa è la vera rivoluzione: l’ Istruzione per tutti senza muri da abbattere. Complimenti per l’ iniziativa, la trovo, io che sono “ignorante a vita”, utilissima e piacevolissima. Un saluto, Vince
Caro Vincenzo, benvenuto su Intercultura blog!
Un saluto e a presto
Prof. Anna
GRAZIE TANTO PER L’AIUTO QUE ME AVETE DATTO,E MOLTO UTILISSIMA.A PRESTO.
Ciao prof. Anna,
vorrei chiederLe se e` possibile usare il congiuntivo trapassao nella frase “Mario è partito senza che tu lo abbia salutato.” c.e` ” Mario è partito senza che tu lo avessi salutato.” (secondo la concordanza dei tempi nel Congiuntivo)?
Grazie in anticipo,
Tatiana
Cara Tatiana, la frase più corretta è sicuramente quella con il congiuntivo passato: “Mario è partito senza che tu lo abbia salutato.”
Un saluto
Prof. Anna
buongiorno Prof. Anna, la mia domanda e’: perché’ si dice :” ho paura che le sia successo qualcosa” inteso come a lei (dativo) ma anche :” ho paura che gli sia successo qualcosa” inteso come a loro (dativo ma di terza persona plurale) ? L’ausiliare essere nella terza persona plurale al congiuntivo non e’ siano? e allora perché’ anche nella seconda frase si dice anche gli sia? grazie in anticipo.
Caro Michael, il soggetto della frase è “qualcosa” ed è singolare (ho paura che qualcosa sia successo a loro), non è il complemento di termine che determina la persona del verbo, ma è soggetto.
Un saluto
Prof. Anna
Buongiorno professoressa Anna.
L’altro giorno ho scritto un racconto, ma oggi correggendolo mi è venuto un dubbio a proposito della coniugazione verbale di questa frase:
“Come poteva sapere se anche questa volta il suo lavoro risultava credibile e ben fatto? Avrebbe avuto bisogno di qualcuno che gli avesse dato una sua opinione; che avesse identificato quegli errori che lui non sarebbe stato in grado di notare. Insomma, avrebbe avuto bisogno di un lettore ideale.”
Secondo lei i tempi verbali sono corretti?
La rigrazio per il suo tempo.
Spero che darà una risposta a questo mio dubbio imbarazzante.
Caro Federico, i verbi sono coniugati correttamente, potresti usare il condizionale passato nel primo periodo: “come poteva sapere se il suo lavoro sarebbe risultato credibile…”.
Un saluto
Prof. Anna
Una frase al congiuntivo presente mela potrestinpotresti dire???? Grazie per l aiuto
Caro Marino: credo che faccia (congiuntivo presente) freddo fuori.
Un saluto
Prof. Anna
Buongiorno prof.ssa Anna, grazie alla tua spiegazione. Ho qualche confusione tra CONGIUNTIVO PASSATO e IMPERFETTO: ”Ho sperato che tu sia stato a casa.” e ”Ho sperato che tu fossi a casa.” Penso che queste due frasi siano giuste con lo stesso significato, no? La ringrazio per l’aiuto.
Cara Celeste, nella frase che mi scrivi è corretto usare il congiuntivo imperfetto, ti consiglio di leggere questo articolo sulla concordanza dei tempi con il congiuntivo: http://www.zanichellibenvenuti.it/wordpress/?p=4258; http://www.zanichellibenvenuti.it/wordpress/?p=4306
A presto
Prof. Anna
Gentile Professoressa,
quale delle due forme è corretta (o quale delle due è più corretta)?
1) Spero CHE abbia una caffettiera
2) Spero abbia una caffettiera
Grazie,
Giovanni
Caro Giovanni, entrambe le frasi sono corrette, nelle soggettive e oggettive esplicite è possibile omettere la congiunzione -che- quando il verbo della subordinata è al congiuntivo.
A presto
Prof. Anna
Grazie per questo sito- che l’ho scoperto ( :
posso ricevere una spiegazione per la frase 8-?
grazie
Cara Kdela, la frase corretta è quella con l’indicativo (ha vissuto) perché il verbo reggente (ho saputo) non necessita del congiuntivo in quanto non si esprime né un dubbio, né una supposizione, ma si esprime una certezza.
A presto
Prof. Anna
Forse perche’ e’ un fatto
Buongiorno
Vorrei chidere sulla frase 8 perche’la risposra e’quella
grazie
Grazie Prof. Anna
A presto e’ il mercoledi?????
Cara Kdela, non ho capito la tua domanda, comunque l’articolo viene pubblicato il giovedì.
Apresto
Prof. Anna
Grazie ancora
sto continuando a studiare il congiuntivo e l’italiano
grazie
ci vediamo a presto
kdela?????
Molto bene Kdela, attenzione: si dice “ci vediamo presto”.
Un saluto
Prof. Anna
Grazie ancora Prof. Anna
ci vediamo presto- la piccola differenza tra l’italiano corretto e l’italiano ,diciamo, “non corretto”.
Ti ringrazio
kdela
Buenos dias. prof. Anna, oggi sarò più rapido che mai!! tempo fa mi disse che con stavo pensando che si deve usare indicativo. Se invece dico stavo ipotizzando che è correetto usare congiuntivo? stavo ipotizzando che mi avessero preso in giro. gracias y hasta pronto.
Caro Stefano, è corretto usare il congiuntivo, ma non è un espressione molto comune, direi piuttosto “credevo che mi avessero preso in giro” o “mi sembrava che mi stessero prendendo in giro”.
Un saluto
Prof. Anna
Gentile prof.sa Anna, a volte ho dei buddi atroci sui congiuntivi. Le chiedo la cortesia di dirmi quali sono, tra le seguenti frasi, quelle corrette:
1. “Risulta che poco dopo l’agguato un soldato sia apparso sulla scena e abbia scattato una foto al cadavere, dopo essere stato ostacolato nel fare ciò da un altro militare.”
2. “Risulta che poco dopo l’agguato un soldato è apparso sulla scena e ha scattato una foto al cadavere, dopo essere stato ostacolato nel fare ciò da un altro militare.”
3. “Risulta che poco dopo l’agguato un soldato apparve sulla scena e scattò una foto al cadavere, dopo essere stato ostacolato nel fare ciò da un altro militare.”
1b. “In base a tali testimonianze sarebbe dunque lecito dare per certo che quel giorno i manifesti non solo erano presenti, ma furono anche strappati dal muro.”
2b. “In base a tali testimonianze sarebbe dunque lecito dare per certo che quel giorno i manifesti non solo fossero presenti, ma fossero stati anche strappati dal muro.”
1c. “Piuttosto, non è più logico pensare che in realtà l’imputato non abbia mai strappato i manifesti da quel muro, proprio perché non era affatto necessario?”
2c. “Piuttosto, non è più logico pensare che in realtà l’imputato non avesse mai strappato i manifesti da quel muro, proprio perché non era affatto necessario?”
3c. “Piuttosto, non è più logico pensare che in realtà l’imputato non strappò mai i manifesti da quel muro, proprio perché non era affatto necessario?”
1d.“Ora, poco cambia che il delitto fosse avvenuto alle due o alle tre, ma resta il fatto che… ”
2d. “Ora, poco cambia se il delitto avvenne alle due o alle tre, ma resta il fatto che…”
La ringrazio in anticipo,
Steve
Caro Steve. le regole che determinano la scelta tra indicativoe congiuntivo non sono sempre così nette e a volte può dipendere da una scelta del parlante, dopo “risulta che” se c’è un margine di dubbio può esserci il congiuntivo, se invece si vuole dare all’azione un aspetto oggettivo è corretto l’indicativo, questo vale anche per il secondo gruppo di frasi e per 1c e 3c (non è correto l’uso del trapassato congiuntivo in 2c), anche 1d il congiuntivo è corretto, meglio però il congiuntivo passato (sia avvenuto), anche 2d è corretta. Per approfondire l’argomento ti consiglio questo articolo: http://www.zanichellibenvenuti.it/wordpress/?p=6742.
A presto
Prof. Anna
Arrivano i messaggi
La ringrazio molto, professoressa. A presto con altri dubbi.
Un caro saluto saluto,
Steve
E’ GIUSTO DIRE:SONO PROPRIO CONTENTA CHE L’ABBIATE GRADITA (RIFERENDOSI AL REGALO DI UNA SCATOLA DI BISCOTTI) GRAZIE
Cara Giovanna, la frase che mi scrivi è corretta.
A presto
Prof. Anna
Graziee melee perché questi esercizi mi piace molto
Cara Chanez, grazie mille a te per il tuo commento, sono contenta che gli esercizi ti piacciano.
A presto
Prof. Anna
ottima spiegazione!
grazie
ECCELLENTE!!
Prof. Anna
grazie mille!!
nel secondo esercizio perche’ abbiamo usato il passato prossimo e non il congiiuntivo ( si sia tinta ) ?
Caro Basant, dopo il verbo “notare” (che significa “accorgersi di qualcosa, osservare qualcosa”) non è necessario il congiuntivo perché questo verbo non esprime un’azione incerta, dubbia o soggettiva, quindi è correto usare l’indicativo.
A presto
Prof. Anna
Professoressa ANNA sono dal Venezuela ho fatto il corso d’italiano per tre anni ,ho fatto due volte l’esame del CELI3 Solo ho passato l’esame orale l’ho scritto non sono riuscita bene .Poi sono andata in Italia a presentare l’esame del CILS in questo esame ho passato quasi tutto l’unica cosa che non sono riuscita a passare fu lo scritto e la letturra.Le professoresse mi hanno chiesto .Perchè metti solo l’imperfetto e il passato prossimo .Sinceramente ancora mi fa molto difficoltà il congiuntivo forse fu questo la causa del mio fallimento nello scritto e nella lettura soltanto mi mancava un punto per passare l’esame
Vorrei migliorare il congiuntivo sia al presente che al passato
SANTINA SAGLIMBENI
Cara Santina, in molti casi il congiuntivo è necessario, potrai rendertene conto leggendo questi articoli: https://int-aulalingue.scuola.zanichelli.it/benvenuti/2011/10/06/il-congiuntivo-nelle-frasi-dipendenti/; https://int-aulalingue.scuola.zanichelli.it/benvenuti/2011/10/27/test-14-il-congiuntivo-nelle-frasi-dipendenti/.
Ti consiglio di cercare tutti gli articoli sul congiuntivo pubblicati in questo blog, pui trovarli selezionando la categoria “congiuntivo” nel menu a tendina sulla sinistra della pagina, sotto la scritta “argomenti”. Ci sono anche molti esercizi che puoi fare. Se hai altri dubbi o domande su questo argomento, non esitare a scrivermi.
Un saluto
Prof. Anna
gentile prof anna,
mi piace tantissimo la sua spiegazione, ma ho notato numero 8 il verbo vivere e venuto con avere, pensavo che( vivere) venisse con (essere) quale corretto?.
grazie mille
omar
Caro Omar, nei tempi composti il verbo “vivere” può essere usato sia con l’ausiliare “essere” sia con l’ausiliare “avere”.
A presto
Prof. Anna
Vorrei sapere se è giusta la frase :se eravamo ancora al lavoro sarebbe stato peggio.
Cara Maria, il periodo che mi scrivi è corretto, è diffuso nella lingua parlata, si tratta di un periodo ipotetico misto, lo eviterei nella lingua scritta o in registri particolarmente formali.
Un saluto
Prof. Anna
” Pensi ( lei ) a qualcosa che la turbi ( congiuntivo presente ) / turba ( presente indicativo ) veramente ” …
” Pensa ( tu ) a qualcosa che ti turba / turbi ( congiuntivo ) veramente ”
Nella prima frase , considerando il verbo ” pensare ” alla principale , credo sia esatto inserire ” turbi ” ( congiuntivo presente ) alla subordinata … Anche se l’indicativo presente non credo sia una ipotesi da scartare …
Nella seconda frase credo che il ragionamento sia lo stesso della prima frase , ma non ne sono certo … Forse parliamo di sfumature e di contesti …. Me lo potrebbe spiegare dettagliatamente ?
Caro Girolamo, in entrambi i casi “che” introduce una proposizione relativa (l’antecedente del pronome relativo “che” è “qualcosa”) e non oggettiva, quindi la subordinata non è retta dal verbo “pensare” e non necessita del congiuntivo, ma dell’indicativo: “pensi a qualcosa che la turba veramente”, “pensa a qualcosa che ti turba veramente”.
Un saluto
Prof. Anna
No, questo sito non mi piace proprio non ho trovato quello che cercavo:-\
Caro Anonimo, cosa cercavi?
A presto
Prof. Anna
Salve prof si dice:
-volevo sapere perché se ne fosse andata
-volevo sapere perché era andata via
Caro Michii, sono corretti entrambi i periodi. Le interrogative indirette possono avere il verbo sia all’indicativo sia al congiuntivo.
Un saluto
Prof. Anna
gentile prof. Anna,
e corretto dire ” lho visitato nonostante non mi avrebbe voluto che lo vedessi in questa situazione” ?
grazie a lei.
Caro Omar, la congiunzione “nonostante” è seguita dal congiuntivo: “l’ho visitato nonostante non volesse essere visto in questa situazione”.
Un saluto
Prof. Anna
” credo che sia piovuto”.
” credo che avesse piovuto”.
quale e la frase giusta?
Caro Omar, le frasi corrette sono “credo che piova” per la contemporaneità, “credo che sia piovuto” per l’anteriorità, “credo che pioverà” per la posteriorità.
Un saluto
Prof. Anna
credo che il medioevo fosse un periodo stupendo
credo che il medioevo sia stato un periodo stupendo
qual e’ la differenza fra le due frasi in senso temporale ? Sembrerebbero simili … la seconda frase , nonostante il congiuntivo passato, credo esprima più certezza rispetto alla prima
Caro Luca, per esprimere anteriorità in dipendenza da un tempo presente (credo) si usa il congiuntivo passato (sia stato) oppure il congiuntivo imperfetto (fosse) se l’azione ha valore durativo.
Un saluto
Prof. Anna
“Pare che Teodora non si limitasse a sfiorare le dita altrui”;
“Credo che le prendessero dall esterno le cose che dipingevano”;
Per esprimere anteriorità a volte è possibile trovare il congiuntivo imperfetto anche quando il verbo della principale è al presente, in questo caso indica un’abitudine nel passato (come negli esempi).
Caro Paolo, l’anteriorità rispetto a un presente o a un futuro può essere espressa con il congiuntivo imperfetto quando il fatto del passato ha un valore durativo, ovvero esprime una situazione in corso nel passato o abituale nel passato.
Un saluto
Quindi è giusto?
Sì, tutto giusto.
“Penserei che sia stato lui a commettere quel misfatto”;
“Guarderei volentieri un film che sappia emozionarmi”;
…salve, perché nelle subordinate c’è il congiuntivo passato nella prima e il congiuntivo presente nella seconda? non dovrebbero esserci il trapassato congiuntivo nella prima e il congiuntivo imperfetto nella seconda? visto che nella subordinata c’è un condizionale presente?
Cara Lory, nel primo caso il congiuntivo passato esprime anteriorità rispetto alla principale col verbo al condizionale presente, nel secondo il congiuntivo presente è il verbo della proposizione relativa introdotta da “che”, entrambi i verbi (quello della principale e quello della relativa) sono al presente perché si parla di avvenimenti nel presente.
Un saluto
Allora, credo d aver capito…
nel primo caso il congiuntivo passato esprime anteriorità rispetto alla principale col verbo al condizionale presente (è come se al posto di “penserei” avessimo “penso”, e quindi è come se seguissimo la normale concordanza dei tempi al congiuntivo e quindi con l uso del congiuntivo passato rispetto all anteriorità; in più, la differenza sta nel fatto che il condizionale presente viene utilizzato per attenuare il valore di ciò che viene espresso nella subordinata, e ha la funzione di attenuare il presente indicativo [penso]; e il condizionale “penserei” fa riferimento al presente; perciò è corretto usare un tempo passato nella subordinata).
Nel secondo caso invece il congiuntivo presente è il verbo della proposizione relativa introdotta da “che”, ed entrambi i verbi (quello della principale e quello della relativa) sono al presente perché si parla di avvenimenti nel presente (e quindi c’è contemporaneità al presente, ed è come se dicessimo “voglio/vorrei guardare un film che sappia emozionarmi e stiamo esprimendo un desiderio; e poi perché “il condizionale “guarderei” fa riferimento al presente; perciò è corretto usare un tempo presente, congiuntivo “sappia”); e poi il congiuntivo presente nella relativa attribiusce alla frase una sfumatura limitativa; in questo genere di frasi il congiuntivo esprime un requisito o una limitazione relativamente all’oggetto desiderato: In questa frase il soggetto desidera qualcosa ma pone delle condizioni (la condizione è quella di guardare un film emozionante).
Giusto?
Cara Lory, è tutto giusto.
salve, avrei bispgno dell’aiuto per il congiuntivo passato nella frase: Nonostante che/ benche le previsioni ci abbiano ingannato, abbiamo passato una bellissima giornata. La domanda è se la frase congiuntivo passato + passato prossimo regge, e se cosi fosse, quale sarebbe la regola per questo caso perche non trovo la spiegazione da nessuna parte. grazie
Cara Natalia, l’uso dei tempi nel periodo che mi scrivi è corretto: proposizione concessiva al congiuntivo passato e reggente al passato prossimo, entrambi i tempi sono al passato perché stai descrivendo eventi nel passato.
Un saluto
Cara profesoressa, un piacera averla trovata, non sono italiana sto imparando, il congiuntivo mi viene dificile, ma con questa classe ho chiarito tanti dubbi.
vorrei potere seguirla con altri lessioni.
grazie mille
Cara Giselda, benvenuta su Intercultura blog! Ci sono moltissimi articoli sul congiuntivo con relativi esercizi su questo blog, puoi provare a farne altri. Se hai dubbi o domande, non esitare a scrivermi.
A presto
“Stare+gerundio” per indicare un’azione in divenire ma al passato:
“È (oggi) come se (ieri) Tizia stesse facendo una conferenza” (usiamo però il congiuntivo perché la dipendente è retta dall espressione “come se”)
…la stessa struttura (stare+gerundio) possiamo utilizzarla anche in riferimento al presente:
“È (oggi) come se (oggi) Tizia stesse facendo una conferenza” (usiamo sempre il congiuntivo perché la dipendente è retta dall espressione “come se”)
…chiudo dicendo che le due frasi risultano identiche nelle dipendenti perché “Come se” ammette solo il congiuntivo imperfetto o trapassato; e per il tipo di struttura (stare+gerundio) che abbiamo adottato, la forma stessa esprime un’azione che si svolge in un momento preciso (ora, adesso), enfatizzando quindi lo svolgimento dell’azione medesima, ma anche in un momento passato (ieri). Viceversa, se non utilizziamo la struttura “stare+gerundio”, mantenendo però “come se”, allora useremmo il congiuntivo imperfetto per il presente, e il trapassato per il passato (tempi tipici dell espressione “Come se”):
“È (oggi) come se (oggi) fossi sfasato” (presente)
“È (oggi) come se (ieri) fossi stato sfasato” (passato)
Corretto?
Caro Antonio, è corretto.
Grazie
Molto aiutante
Jonathan
Caro Jonathan, benvenuto su Intercultura blog. Se hai dubbi o domande, non esitare a scrivermi.
A presto
1)”È convinta che sia stato io a buttarle i vestiti!”
…Con verbi che esprimono certezza, sicurezza, convinzione, l’indicativo è corretto e normale (quindi si può scrivere anche “È convinta che sono stato io a buttarle i vestiti!”); tuttavia, dopo un verbo che esprime certezza, se invece si vuole comunque sottolineare l’elemento della soggettività, anche nell’ambito di una cosa data per certa (come dire: non è sicuro per tutti, non è una realtà scientifica e oggettiva, è una certezza, convinzione sua, della sua mente), allora può essere anche stilisticamente più raffinato scegliere il congiuntivo.
Esatto?
Caro Guglielmo, è corretto.
“Succede che”:
Costruzioni come questa possono reggere entrambi i modi verbali. Spesso sarà preferibile l’indicativo, se veramente si parla di qualcosa che “succede”, e non che si ipotizza, o spera, o immagina. Ma la locuzione “succede che” si può usare anche con una sfumatura molto vicina a “può succedere che”, e allora ha senso usare il congiuntivo. Anzi, è proprio la scelta del modo verbale della subordinata che chiarisce in che senso stiamo usando quel “succede che”. Esempi:
1) “È successo che il treno era in ritardo a causa della neve” (l’indicativo, come nell’esempio, si trova molto a suo agio sopratutto in riferimento ad eventi passati, avvenuti, accaduti)
2) “(Può succedere che) Succede che dica delle falsità”.
Penso sia giusto
Caro Federico, è giusto.
Il verbo “pensare” quando significa “Avere una certa opinione su qualcuno o qualcosa” ma anche “ritenere” “giudicare”, “credere” e “supporre” richiede il congiuntivo:
1)”C’è gente che pensa (suppone, ritiene, ecc) che sia colpa mia”.
Penso sia ok
Cara Marina, è corretto.