Cari lettori e care lettrici di Intercultura blog oggi studieremo i pronomi relativi, quando e come si usano. Questi pronomi vengono usati molto frequentemente sia nella lingua parlata sia in quella scritta, quindi è importante saperli usare correttamente.
Buona lettura!
Prof. Anna
Il pronome relativo ha una duplice funzione:
1- sostituisce un nome;
2- mette in relazione tra loro due proposizioni (frasi), la reggente e la relativa.
L’elemento sostituito dal pronome relativo si chiama antecedente, questo può essere:
– un nome: ho letto il libro che mi hai dato;
– un pronome: disse quello che tutti pensavano;
– un’intera proposizione: Mario ha superato l’esame, il che mi fa molto piacere.
Vediamo ora quali sono e come si usano i pronomi relativi:
• CHE: è invariabile nel genere e nel numero. I verbi, i participi, gli aggettivi della proposizione relativa si concordano nel genere e nel numero con l’antecedente: il ragazzo che è partito; i ragazzi che sono partiti.
Il pronome relativo CHE si può impiegare come soggetto o come complemento oggetto.
→ soggetto: il treno che è appena partito era pieno di gente; c’è qualcuno che sa come come arrivare alla stazione?;
→ complemento oggetto: non ho guardato i film che mi hai consigliato; il rosso è il colore che preferisco.
Quando CHE ha come antecedente un’intera frase significa “e ciò“, “e questo” ed è preceduto dall’articolo “il“: vorrei migliorare i miei voti, il che non è facile; non riesco a imparare a memoria questa poesia per domani, il che è un problema.
Per i complementi indiretti (introdotti da una preposizione) si usa CUI e IL QUALE ( la quale, i quali, le quali) preceduti da una preposizione.
• CUI: è invariabile e si usa soltanto come complemento indiretto, preceduto da una preposizione. La scelta della preposizione dipende da quale preposizione vuole il verbo e quindi dal tipo di complemento indiretto, per esempio: l’argomento di cui voglio parlarti (parlare di qualcosa); la persona a cui sto pensando (pensare a qualcuno); gli amici su cui posso contare (contare su qualcuno); le persone di cui mi fido (fidarsi di qualcuno); l’ufficio in cui lavoro; le persone con cui lavoro.
→ La preposizione a seguita da cui può essere eliminata, per esempio: il professore (a) cui ho parlato; l’agenzia (a) cui mi sono rivolto per vendere casa;
→ cui può essere collocato tra l’articolo determinativo e il nome ed esprime possesso col significato di “del quale”, “della quale”, “dei quali” e “delle quali”. Anche in questo caso non c’è la preposizione. Per esempio: un ristorante il cui indirizzo (= l’indirizzo del quale) ora non ricordo; quel ragazzo, la cui madre (= la madre del quale) è una mia amica, è molto simpatico.
Cui può essere sostituito dalle forme del quale, al quale, nel quale ecc., ma NON dal pronome che.
• Il quale, la quale, i quali, le quali si accordano con il genere e il numero del nome a cui si riferiscono;
→ si usano principalmente con la funzione di complemento indiretto (in alternativa a cui), insieme alle preposizioni semplici di, a, su, in, da che, unite all’articolo determinativo, si trasformano in preposizioni articolate: il libro, del quale ti ho parlato, ha venduto moltissime copie; questo è l’ufficio nel quale lavoro; la persona alla quale ti riferisci, è un mio collega; questi sono i libri sui quali preparo l’esame; queste sono le ragazze con le quali vado in vacanza;
→ si possono usare anche come soggetto, in alternativa a che, per gli usi formali: ci sono persone le quali farebbero di tutto per avere questo lavoro. Ancora più formale è l’uso di questo pronome in funzione di complemento oggetto: le ho prestato un manuale, il quale io stesso ho più volte consultato.
→ Quando è meglio usare il quale?
A differenza degli altri pronomi relativi, il quale ci permette di specificare il genere e il numero dell’antecedente, quindi lo usiamo quando l’uso di che e cui potrebbe produrre frasi poco chiare. In particolare quando:
– indicare il genere e il numero serve a evitare l’ambiguità, per esempio: ho pranzato con il marito della professoressa di matematica, di cui ho molta stima (in questo caso non si capisce bene a chi sia riferito il pronome relativo, alla professoressa o al marito?) → ho pranzato con il marito della professoressa di matematica, del quale (il marito) ho molta stima;
– quando il relativo è distante dall’antecedente: la professoressa ha elencato i libri su cui dobbiamo studiare, che si possono trovare in biblioteca → la professoressa ha elencato i libri su cui dobbiamo studiare, i quali si possono trovare in biblioteca.
mi piace
Cari professori,
grazie degli vostri esercizi e commenti, mi aiutano uno straniero che impara l’italiano da molti anni. Mi restano alcune domande, la prima sui pronomi:
1. Nella seguente frase è possibile sostituire “il che” con altre parole o è l’unico modo di sostituire un’intera proposizione con un pronome: “Mario ha superato l’esame, IL CHE mi fa molto piacere.”
Seguono altre domande che non si riferiscono ai pronomi ma forse mi sembra più facile farle qua.
2. È possibile dire: “Studia l’economia”. Io lo direi sempre senza articolo.
3. Si dice solamente “SULL’autobus” o a volte anche “NELL’autobus”?
3. È giusta la frase: “a causa della mancanza di assistenza DI alcuni genitori” o sarebbe meglio ossia più corretto dire “DA PARTE DI alcuni genitori”?
4. Se uso il vebor confessare in un contesto “positivo” segue il congiuntivo dopo la congiunzione CHE?
Grazie in anticipo!
Gianni
Caro Gianni:
1. puoi eventualmente sostituire “il che” con “questa cosa” oppure “la qual cosa”: Mario ha superato l’esame, questa cosa mi fa molto piacere;
2. la tua opinione è corretta, si dice “studia economia”;
3. l’uso della preposizione SU oppure IN dipende dal verbo usato nella frase, per esempio: sono salito sull’autobus; sono venuto in autobus;
4. è più chiaro se dici “da parte di alcuni genitori”, ma è corretto anche “di alcuni genitori”;
5. l’uso del congiuntivo i questo caso non è necessario, per esempio: confesso che mi sono divertita.
Un saluto
Prof. Anna
opsssssss un po difficile per me..ho sbagliate 4!!! insomma…cmq trovo tutto molto importante ..,grazie
alla 5 c’è un errore ha ha ha haaaahhh
Caro lettore, grazie per la segnalazione.
A presto
Prof. Anna
Gentile prof. Anna, di nuovo le scrivo per chiarire un dubbio.
Nella frase: “E’ da questi comportamenti che derivano i miti sui draghi”. E corretto l’uso del pronome “che”? A quale complemento si riferisce? A me sembra un complemento di origine…
Grazie Alessandra
Cara Alessandra, l’uso di “che” è corretto; la tua ipotesi è giusta, si tratta di un complemento di origine.
Un saluto
Prof. Anna
gentile prof Anna, sono Christos, un ragazzo greco che impara la lingua italiana da 5 anni or sono; nonostante ciò, spesso mi vengono alcuni dubbi a cui non so dare risposte.
Leggendo un’ autobiografia di Primo Levi, mi sono imbattuto in questa frase”….come se ci fosse una regola secondo cui chi desidera veramente un libro …..” e non riesco a spiegarmi il significato del pronome “cui” senza la preposizione; so dai miei studi che la prepos. a può essere omessa, ma qui non credo faccia al caso nostro.
Caro Christos, l’autore usa “cui” perché è preceduto da “secondo” che in questo caso è una preposizione impropria, sarebbe come dire “come se ci fosse una regola per cui chi desidera veramente un libro”.
Un saluto e a presto
Prof. Anna
Salve a tutti,
sto cercando di analizzare la seguente frase:
Le invierò la cartella clinica cui seguiterà una lista di domande
La frase mi sembra corretta, ma se la scompongo c’è qualcosa che non mi torna
1) Le invierò la cartella clinica
2)alla cartella clinica (cui) seguiterà una lista di domande
Nella seconda frase il soggetto è una lista quindi potrei riformulare la frase cosi:
Una lista di domande seguiterà alla cartella clinica ….non si dice la cartella clinica ?
In questa frase manca il complemento oggetto pur essendo il verbo di genere transitivo….mi viene da pensare che sia implicito ..
Forse qui siamo in presenza di qualche eccezione di italiano in quanto credo di capire che sia simile ad un’espressione idiomatica per dire alla fine della cartella clinica troverai una lista di domande..poi non so
Caro Mike, il verbo “seguitare” puà essere sia transitivo sia intransitivo, nella forma intransitiva significa appunto “venire dopo, di seguito” (in questo caso potremmo usare anche il verbo “seguire”, che è più comune); quindi non c’è un complemento oggetto, ma la costruzione è per esempio: nel nostro alfabeto alla A seguita la B; prova a controllare sul dizionario.
Un saluto
Prof. Anna
Professoressa Anna, ho alcuni dubbi su gli esercirzi che in precedenza mi hanno datto a scuola e mi piecerebbe che Lei mi dica se sono corretti oppure sbagliati.
Sostituire i relativi del quale….ecc. con valore possessivo usando cui in modo appropriato.
1.La mia camera, dalla finestra della quale vedo il mare, è molto bella e comoda.
R.La mia camera dalla cui finestra vedo il mare, è molto bella e comoda.
2.Pietro, per il padre del quale lavora mio figlio, è anche un nostro amico
R.Pietro, per il cui padre lavora mio figlo, è anche un nostro amico.
Grazie in anticipo!
Cara Mariela, le frasi che mi scrivi sono giuste: hai usato correttamente i pronomi relativi.
A presto
Prof. Anna
professoressa sono uno studente australiano ma italiano di origine. sto studiando pronomi relativi complemento e Le chiede se con “in cui” si usa congiuntivo o condizionale. questo esempio di un lavoro ipotetico:
mi piacerebbe un lavoro in cui mi svegliassi / mi sveglierei di mattina e andassi / andrei a letto di notte
Caro Tony, non c’è bisogno del congiuntivo dopo il pronome relativo “in cui”, nella frase che mi scrivi possiamo usare l’indicativo: “mi piacerebbe un lavoro in cui mi sveglio la mattina e vado a letto di notte”.
Un saluto
Prof. Anna
Cara prof.Anna io ho dei compiti di grammatica da fare per le vacanze, in un esercizio c’è scritto “SOTTOLINEA IL PRONOME RELATIVO CHE QUANDO è SOGGETTO” in che senso ??
grazie tante
lisa!
Cara Lisa, anche i pronomi relativi hanno una funzione grammaticale: possono fungere da soggetto, complemento oggetto o complementi indiretti; per esempio nella seguente periodo il pronome relativo ha la funzione di soggetto: “c’è qualcuno che sa come è andato l’esame?” in questo caso: “c’è qualcuno” è la frase prinicipale, “che sa” è la relativa e il “che” è il soggetto di questa frase, cioè svolge l’azione in questo caso del “sapere”; mentre per esempio nella frase: “mi piace molto il regalo che Maria mi ha fatto” il pronome “che” ha la funzione di complemento oggetto, mentre “Maria” è il soggetto. Nell’articolo dedicato ai pronomi relativi troverai altri esempi e spiegazioni.
Un saluto
Prof. Anna
però i pronomi sn noiosi
ciao non mi avete aiutato ho sbagliato tutto
scusa ma non avevo capito
Salve prof. Anna,
tre dubbi mi hanno assalito dalla lettura di questa frase tratta da un libro di scuola media di mia nipote:
“Cara Giovanna che hai suscitato in me molte speranze, rammenta il giorno in cui ci siamo incontrati”.
Lasciando perdere il “rammenta” e ciò che segue, le domande sono in buona sostanza:
– “Cara Giovanna” si può considerare vocativo anche se non è seguito da virgola?
– CHE si può considerare come soggetto?
– se invece il soggetto è il TU sottinteso, quale è il valore di CHE? una semplice congiunzione?
Sono stati soprattutto gli ultimi due dubbi sull’entità del soggetto a farmi scrivere qui perciò spero di non essermi sbagliato.
La ringrazio in anticipo per la cortese e (di sicuro) soddisfacente risposta.
Saluti.
Lello.
Caro Lello, “cara Giovanna” è un vocativo, “che” è un pronome relativo che funge da soggetto e si riferisce a “Giovanna” in maniera diretta e quindi “tu”, “tu che”; sicuramente la frase è particolare, soprattutto per il fatto che non c’è la virgola dopo Giovanna; dunque “che” è il soggetto di “hai suscitato”, e “tu” sottinteso è il soggetto di “rammenta”; comunque è possibile trovare queste costruzioni in testi letterari.
Un saluto
Prof. Anna
Gentile professoressa Anna.
Visti i miei ripetuti dubbi volevo porle una domanda:
Se una persona non conosce i pronomi personali (a memoria), in una frase come fa a riconoscerli, ad individuarli? questo vale non solo per i personali ma anche per i pronomi relativi. Aspetto una sua risposta.
Hilary.
Cara Hilary, per riconoscere un pronome personale o un pronome relativo bisogna impararli, questo vale anche per gli altri elementi grammaticali, a volte è possibile desumerli dal contesto e dalla funzione, ma per avere una conferma è necessario conoscerne la forma.
Un saluto
Prof. Anna
Cara prof
Mi puoi dire delle frasi con i quali & le quali??? Xfavoreee mi serve adesso
Carp Georgy, “quei ragazzi, i quali vengono a scuola con me, stanno andando in piscina”; “queste sono le ragazze con le quali sono andata in vacanza”.
Un saluto
Prof. Anna
Carissima professoressa Anna,
Il “CHE” in queste frasi svolge la funzione di pronome relativo?: “-non pensare che io mi sia dimenticato di ciò CHE ti ho promesso.”
“-ciò CHE gli ho detto era vero.”
grazie mille in anticipo…
Cara Vanessa, nella frase “non pensare che”, “che” è una congiunzione, nella frase “ciò che ti ho promesso” è un pronome relativo; nella frase “ciò che gli ho detto ” è un pronome relativo.
A presto
Prof. Anna
Grazie mille professoressa!! A presto
Cara prof anna,
Le volevo chiedere se il “che” in questa frase è un pronome relativo?: “credo ‘che’ doveva svolgere una faccenda importante.”
Grazie.
Cara Vanessa, il “che” in questa frase è una congiunzione, la frase però non è corretta, perché dopo il verbo “credere” ci vuole il congiuntivo, per cui: credo che abbia dovuto svolgere una faccenda importante.
Un saluto
Prof. Anna
Mi incasino quando devo usare i pronomi,spero di aver risposto bene . Comunque vada sarà un successo.Grazie
Faccio fatica con i pronomi.Spero dfi aver risposto bene.Comunque vada sarà un successo.Grazie
Buongiorno.
Ho terminato di leggere la lezione. E affermo che l’ho trovato molto interessante e abbastanza intuitiva.
Tuttavia continua a sorgermi un dubbio su questa frase che sto per citare:
“Sarebbe fuggito, spianandosi la strada nella selvaggia atmosfera, la quale ululava il suo nome in un richiamo battente all’unisono, diventandone così, parte integrante di essa.”
E’ corretto mettere “la quale”?
Caro Francesco, è corretto l’uso di “la quale” riferito a “selvaggia atmosfera”.
Un saluto
Prof. Anna
La ringrazio Prof. Anna
Ricambio il saluto.
nn ho capito nnt 🙁
salve , mi scusi se la disturbo , se mi posso permettere potrei chiederle come si può fare una frase inserendo dentro “chi? ed “alcuni” usadoli come pronomi ?
Cara Anna: “chi di voi sa se alcuni di loro arrivano sempre in ritardo?”.
Un saluto
Prof. Anna
Buonasera, gradirei sapere qual’é la forma corretta e la regola grammaticale per la frase seguente: “il volume a cui parla è molto alto” oppure
“il volume con il quale parla è molto alto”. grazie
Caro Francesco, direi che è più corretto dire “il volume a cui parla” perché si dice, per esempio, “ascoltare la musica A volume alto”, per esprimere questo concetto però è preferibile dire: parla a voce alta.
Un saluto
Prof. Anna
Buonasera, avrei un dubbio riguardo all’utilizzo della virgola nella seguente frase:
– La maggior parte della gente che va a pescare cucina il pesce la sera stessa
Il mio dubbio è:
è corretto l’uso della virgola in questa formula “La maggior parte della gente che va a pescare, cucina il pesce la sera stessa”?
Vi ringrazio per l’attenzione
Silvia
Cara Silvia, la collocazione della virgola nella frase che mi scrivi separerebbe il soggetto (la maggior parte della gente) dal verbo (cucina) quindi non va bene.
U saluto
Prof. Anna
Buongiorno cara Prof. Anna, lei sa come formulare tre frasi con i pronomi relativi- le quali hanno, i quali sono e che hanno???
Car Elena: “le mie amiche, le quali hanno la mia stessa età, vengono a scula con me”; “i miei genitori, i quali sono sposati da molti anni, discutono raramente”; “tutti quelli che hanno passato l’esame si sono impegnati molto”.
Un saluto
Prof. Anna
questo sito aiuta la mia amica straniera a studiare con semplicità e a comprendere il testo scritto! ma sono utili anche per me e i mie compagni italiani compreso carmine!!! ihihihihi
Cari Professori
Da stamattina mi sto lambiccando le meningi per capire se la seguente frase è corretta : Il documento a te già in possesso. Mi chiedo se non sia meglio sostituirla con il documento già in tuo possesso.
Grazie
Fabio
Caro Fabio, la tua intuizione è corretta, meglio dire: “il documento già in tuo possesso”.
A presto
Prof. Anna
Cara Prof.Anna, grazie mille per la sua spiegazione, ma io non riesco a capire quando ” che ” prende la funzione di soggetto o complemento oggetto in una frase!
Grazie,
Alena
Cara Alena, nella frase “il ragazzo che è appena passato è mio cugino” il “che” si riferisce a “ragazzo”, soggetto della principale, ed è il soggetto della frase relativa (è appena passato); mentre nella frase “ho mangiato il panino che mi hai preparato” il “che” si riferisce al complemento oggetto (il panino) ed è il complemento oggetto della frase relativa (mi hai preparato). Spero di aver chiarito il tuo dubbio.
A presto
Prof. Anna
Buonasera.
Vorrei sapere se nella frase:
“la patologia di cui è affetta Maria è la varicella”
“di cui” è corretto oppure se bisogna scrivere “da cui”.
Grazie e cordiali saluti
Luigi
Caro Luigi, come dici tu, bisogna usare “da cui”.
Un saluto
Prof. Anna
sono brasiliana e anche cittadina italiana,sono studente d’ITaliano,pero` il uso corretto dei pronomi relativi sono molte difficile,aspetto imparare con vostre lezione.
Un saluto
Prof. Anna
Cara Ligia, benvenuta su Intercultura blog!
Un saluto
Prof. Anna
nel proverbio ” chi fa da se , fa per tre”, chi è un pronome relativo doppio o …
Caro Singh, in questa frase “chi” è un pronome relativo con funzione di soggetto.
Un saluto
Prof. Anna
nel proverbio “chi fa da sè,fa per tre” , CHI è un pronome relativo doppio o…(non lo so)
Cara Alessia, in questa frase “chi” è un pronome relativo con funzione di soggetto.
Un saluto
Prof. Anna
Non capisco perche funziona la fraza “Non capisco il motivo per cui i musei sono chiusi al pomeriggio.”
Non capisco il motivo per quale i musei sono chiusi al pomeriggio – non e coretta la frasa? Perche?
anche la seguente – Quelle sono le persone a cui ho affitato la casa –
ma sono le persone alle qualle – non e giusta.
Infatti, non so dove mi confondo. Veramente c`e una grande scarsita nella mia conoscenza dei pronomi, ma non so qual`e
Caro Ivo, nelle frasi che mi sciriv “per cui” e “per il quale” sono equivalenti, così come “a cui” e “alle quali”, quindi è possibile usare anche il quale- la quale- i quali- le quali (attenzione però: non capisco il motivo per il quale; quelle sono le persone alle quali”) ma si usa più frequentemente il pronome relativo “cui” (e le varianti con davanti una preposizione) rispetto a “il quale- la quale- i quali- le quali” (e le varianti con davanti una preposizione).
Un saluto
Prof. Anna
Salve professoressa Anna,
ho letto con calma l’articolo ma mi è rimasto un dubbio da chiarire, riguarda l’uso di “su cui – sui quali”.
Mi scusi per la sciocca domanda ma “su cui” può essere usato sia al plurale che al singolare?
Per esempio, la frase “la professoressa ha elencato i libri su cui dobbiamo studiare” mi confonde un po’, in un caso simile non bisognerebbe usare “sui quali”?
Quale regola devo tenere a mente per evitare inutili confusioni?
La ringrazio in anticipo, un saluto!
Cara Tama, “cui” può anche essere usato per il plurale, ma è corretto anche usare “i quali”; in particolare “il quale” ci permette di specificare il genere e il numero dell’antecedente, quindi lo usiamo quando l’uso di “che” e “cui” potrebbe produrre frasi poco chiare; comunque la frase “la professoressa ha elencato i libri su cui dobbiamo studiare” è corretta.
Un saluto
Prof. Anna
E’ corretta la frase “Su cui si è dialogato”?
Non sarebbe più giusto dire “su cui ABBIAMO dialogato”?
Caro Effe, sono corrette entrambe le frasi: nella prima il verbo è usato impersonalmente, mentre nella seconda il verbo è alla prima persona plurale.
Un saluto
Prof. Anna
Salve.mi chiamo Alessia e vorrei sapere se i pronomi relativi si possono confondere con. Gli aggettivi superlativi relativi
Un grande saluto, grazie
Cara Alessia, un pronome relativo si presenta sotto forma di CHE; CUI; IL QUALE (la quale, i quali, le quali); il superlativo relativo esprime il massimo o il minimo grado di una qualità di un aggettivo rispetto ad un insieme di persone o di cose e si forma con l’articolo determinativo più il comparativo, o di maggioranza o di minoranza. Indica appunto una qualità che un soggetto possiede nel confronto con altri soggetti, per esempio: Maria è la più alta della classe. Per un ripasso: http://www.zanichellibenvenuti.it/wordpress/?p=1110.
Un saluto
Prof. Anna
Salve Prof.Anna .
Anch’io sto imparando l’italiano e ho qualche domanda .
come si dice correttamente …Non so perche siano venuti ? oppure non so perche sono venuti ?
L’altra come si dice …mi sono sposato con?
Gli esami C.E.L.I sono molto difficili ?
Grazie in anticipo.
Un saluto ,Celeste.
Cara Celeste, la frase corretta sarebbe “non so perché siano venuti”; non capisco bene la tua seconda domanda, è corretto dire “mi sono sposato con qualcuno”.
Un saluto
Prof. Anna
Buongiorno prof. Anna.
Vorrei chiederle un chiarimento riguardo ad una frase che ho letto e che mi suona davvero molto male, ma soprattutto vorrei sapere se è grammaticamente corretta. La frase è la seguente:
“giovane trentenne di origine rumena Marta Surina, uccisa a Mottella nel mantovano, per l’omicidio della quale è stato fermato il datore di lavoro”
La ringrazio anticipatamente.
Micky
Caro Miky, la frase che mi proponi è corretta.
Un saluto
Prof. Anna
*GrammaticaLmente
Scusate i 3 commenti, ma non posso editare. Nella mia domanda mi riferisco all’uso del pronome relativo “della quale” quando dice:
“…per l’omicidio della quale è stato fermato…”
Scusate ancora per i commenti consecutivi.
Buongiorno a tutti.
Riguardo al periodo “Ci sono tanti peccatori,/ alcuni dei quali si pentono” è corretto dire che la seconda proposizione sia una subordinata relativa appositiva?
Grazie in anticipo, vi saluto!
Coccinely
Cara Coccinely, le tua ipotesi è corretta.
A presto
Prof. Anna
Gent.ma Prof. Anna
avrei un dubbio …potrebbe aiutarmi?
Quando il pronome relativo è preceduto dall’articolo determinativo
Es. il cui o la quale
oppure dalle prep. articolate
Es. del quale
Nell’analisi grammaticale questi due elementi vanno analizzati in modo separato oppure unito?
Es. deL quale=
oppure Del= quale=
Grazie mille
Cara Manu, nell’analisi grammaticale i due elementi vanno analizzati separatamente.
Un saluto
Prof. Anna
Cara professoressa Anna,
mi tolga un dubbio, qualora possibile.
Nel caso della frase che segue, il verbo “andare” deve essere coniugato al plurale?
Il tuo compito si presenta come un caleidoscopio di riferimenti storici che “vanno” dalla prima guerra mondiale all’attentato dell’11 settembre 2011.
Secondo me il pronome “che” fa riferimento – mi scusi il gioco di parole – a “riferimenti storici” e non a “caleidoscopio”, dico bene?
Grazie e buona giornata,
Paolo
Caro Paolo, direi che il pronome relativo, per una questione di significato, si riferisce a “riferimenti storici” e quindi “andare” va al plurale.
Un saluto
Prof. Anna
Professoressa Anna,
nella frase: ”Un partito diverso da quello che, invece, si è dimostrato di essere in questi ultimi tempi.”
Il pronome giusto è “quello” o “quel” che…
La ringrazio,
Stefania
Cara Stefania, in questo caso è corretto “quello”.
Un saluto
Prof. Anna
Cara professoressa Anna,
mi tolga un dubbio, qualora possibile.
Nel caso della frase che segue, il verbo “andare” deve essere coniugato al plurale?
Il tuo compito si presenta come un caleidoscopio di riferimenti storici che “vanno” dalla prima guerra mondiale all’attentato dell’11 settembre 2011.
Secondo me il pronome “che” fa riferimento – mi scusi il gioco di parole – a “riferimenti storici” e non a “caleidoscopio”, dico bene?
Grazie e buona giornata,
Paolo
Professoressa Anna,
nella frase: ”Un partito diverso da quello che, invece, si è dimostrato di essere in questi ultimi tempi.”
Il pronome giusto è “quello” o “quel” che…
La ringrazio,
Stefania
Grazie e buona giornata,
Paolo
Professoressa Anna,
nella frase: ”Un partito diverso da quello che, invece, si è dimostrato di essere in questi ultimi tempi.”
Il pronome giusto è “quello” o “quel” che…
La ringrazio,
Stefania
Grazie e buona giornata,
Stefania
Gentile professoressa Anna,
sono scomparse, o meglio non vediamo più in bacheca, le domande che le abbiamo posto a nome di Paolo e Stefania, pertanto gliele riscriviamo, con la speranza che possa risponderci.
1) Nel caso della frase che segue, il verbo “andare” deve essere coniugato al plurale? “Il tuo compito si presenta come un caleidoscopio di riferimenti storici che “vanno” dalla prima guerra mondiale all’attentato dell’11 settembre 2011.”
Il pronome “che” fa riferimento – mi scusi il gioco di parole – a “riferimenti storici” e non a “caleidoscopio”, diciamo bene?
2) Nella frase ”Un partito diverso da quello che, invece, si è dimostrato di essere in questi ultimi tempi.”
Il pronome giusto è “quello” o “quel”?
La ringraziamo,
Stefania & Paolo
Salve, un’altra domanda: quale dei due pronomi è corretto?
“Un’affermazione ardita ma non per QUESTO infondata” o “…per QUESTA infondata”
Io volevo intendere per “questo (motivo)”
Grazie ancora!
Giovanni
Caro Giovanni, la frase corretta è: “un’affermazione ardita ma non per questo infondata”.
A presto
Prof. Anna
COME SCIOGLIERE I PRONOMI IN GENERALE
Carp Giuseppe, la tua domanda è molto generica, prova a farmi degli esempi.
A presto
Prof. Anna
gentile prof.ssa Anna ho bisogno di un chiarimento: i pronomi ‘cui’ e ‘il quale’ sono intercambiabili?
es. a) la persona di cui ti ho parlato
b) la persona della quale ti ho parlato
una mia amica ritiene che il pronome ‘cui’ vada usato solo con i soggetti indefiniti, mentre il pronome ‘il/la quale’ con tutti quelli numerabili.
Grazie
Cara Marta, “cui” e “il quale” hanno la funzione di complementi indiretti e sono di solito preceduti da una preposizione, sono equivalenti e quindi intercambiabili, si preferisce l’uso di “quale” quando è necessario, per evitare fraintendimenti, specificare il genere e il numero dell’antecedente.
Un saluto
Prof. Anna
Gentile professoressa,
riprendendo in mano un vecchio libro di grammatica mi sono imbattuta in una frase che ha suscitato in me qualche dubbio: “ho incontrato la ragazza, per conquistare la quale avrei dato un tesoro”. Il mio dubbio riguarda l’analisi del periodo: “per conquistare la quale” dev’essere considerata relativa o finale? Mi sembra che “il quale” si trovi in una posizione un po’ particolare, dato che non introduce la frase subordinata ma ne costituisce il complemento oggetto posposto al verbo… e le altre due proposizioni sono entrambe principali?
La ringrazio anticipatamente per il suo aiuto…
Maria Teresa
Cara Maria Teresa, “per conquistare la quale” non è una relativa ma come dici tu è una finale e le altre due proposizioni sono entrambi reggenti ma è la seconda “avrei dato un tesoro” che regge la finale.
Un saluto
Prof. Anna
Gentile Prof. Anna,
le scrivo per chiederle consiglio su un dubbio di analisi del periodo riguardante una frase con pronome relativo.
Sfogliando un vecchio libro di grammatica, mi sono imbattuta nel seguente periodo: “Ho incontrato la ragazza per rivedere la quale avrei dato un tesoro”. Mi sono resa conto che io non sarei stata in grado di svolgere con sicurezza quest’analisi del periodo, proprio perché il pronome “la quale” si trova in una posizione un po’ insolita, e non all’inizio della relativa come al solito… la frase “per rivedere la quale” è una finale? O una relativa? E le altre due sono entrambi principali?
La ringrazio anticipatamente per il suo aiuto e il suo consiglio
Maria Teresa
Grazia per questo lavoro. I scolari hanno imparato tanto e mi è piacuto molto!
Cara Prof. Alessandra, mi fa piacere che gli scolari abbiano imparato tanto.
A presto
Prof. Anna
Questa informazione è molto utile. Grazie.
Cara Elizabeth, benvenuta su Intercultura blog!
A presto
Prof. Anna
Questa informazione è molto utile. Grazie. Elizabeth.
Gent.le Prof.ssa Anna,
potrebbe aiutarmi a capire la particella “ne”, quando cioè si tratti di pronome e quando di avverbio?
La ringrazio anticipatamente
Cara Gina, ti consiglio di leggere questo articolo dedicato alla particella NE: http://www.zanichellibenvenuti.it/wordpress/?p=1930
Se poi hai qualche dubbio, non esitare a scrivermi.
Un saluto
Prof. Anna
Gentile professoressa Anna,
potrebbe aiutarmi a capire nella frase:”vedessi che gattino mi hanno regalato.” se il che è un pronome relativo, un aggettivo esclamativo o un acongiunzione?
La ringrazio anticipatamente
Cara Giovanna, in questo caso “che” ha la funzione di aggettivo esclamativo, ti consiglio di leggere questo articolo sulle varie funzioni di “che”: http://www.zanichellibenvenuti.it/wordpress/?p=5583
Un saluto
Prof. Anna
“Il giorno in cui tu sei andato in palestra…”. Il pronome relativo “in cui”, si dovrebbe utilizzare per un complemento di luogo; quindi, è sbagliato usarlo per un complemento di tempo? Pertanto, quale pronome relativo dovrebbe seguire “il giorno”?
Distinti saluti
Rico
Caro Rico, l’uso del pronome relativo in questa frase è corretto.
A presto
Prof. Anna
Non so fare l’analisi del periodo della seguente frase:
chi studia è promosso. Sono in dubbio: è promosso = principale, ma “chi studia” è una relativa introdotta da un pronome misto o una soggettiva?
Grazie molte
Caro Den si tratta di una relativa introdotta dal pronome doppio “chi”.
A presto
Prof. Anna
Sono difficili soprattutto se non si capisce come funzionano cioè sono complemento o soggetto. Grazie cmq .
La ringrazio, sempre gentilissima.
Distinti saluti
Rico
“A quell’evento a cui hanno partecipato Francesco e Giacomo…”. In questa frase, è corretta la concordanza del participio con i soggetti Francesco e Giacomo, e non con l’antecedente?
Distinti saluti
Rico
Caro Rico, la frase è corretta.
A presto
Prof. Anna
La ringrazio per la risposta.
Distinti saluti
Rico
io non riesco a trovare il pronome relativo in questa frase: ho parlato con la maestra,la quale mi ha detto che francesco parla spesso a scuola
Cara Beatrice, il pronome relativo è “la quale”.
Un saluto
Prof. Anna
“E’ un gioco di cui pochi parlano, che (o di cui?) pochi conoscono”. E perché?
Distinti saluti
Rico
Caro Rico, la frase che mi scrivi (con il “che”) è corretta, in questo caso usiamo “che” perché ha la funzione di complemento oggetto del verbo “conoscere”.
Un saluto
Prof. Anna
“E’ un gioco di cui pochi parlano, che (o di cui?) pochi conoscono”. E perché?
Distinti saluti
Rico
Mentre nella prima parte della frase.”E’ un gioco di cui pochi parlano…”, in questo caso usiamo “di cui” perché ha la funzione di complemento di specificazione? Pochi parlano – di chi? – del gioco? Giusto?
La differenza dei seguenti pronomi relativi: “fra cui” e “di cui”, qual è?
Distinti saluti
Rico
Caro Rico, “di cui” in questo caso è un complemento di argomento (parlare di qualcosa); la differenza tra i due pronomi relativi è che il primo si usa per i complementi introdotti da -fra- e il secondo per quelli introdotti da -di-.
A presto
Prof. Anna
Gentile Prof. Anna,
Mi aiuterebbe con l’analisi del periodo di “tutto è bene quel che finisce bene”? “Che finisce bene” è una relativa o una soggettiva? Aiuto!
E poi… La locuzione “che cosa” che tipo di frase introduce!?ad esempio nel periodo “so che cosa stai pensando”.
Grzie per il suo aiuto!
Cara Maria Teresa, nel primo caso si tratta di una relativa, nel secondo caso di un’interrogativa indiretta.
Un saluto
Prof. Anna
La ringrazio.
Quali sarebbero “complementi introdotti da -fra- e il secondo per quelli introdotti da -di-“? Me ne potrebbe fare un esempio?
Distinti saluti
Rico
Caro Rico, ti consiglio di leggere questi due articoli dedicati alle preposizioni TRA e DI: http://www.zanichellibenvenuti.it/wordpress/?p=754; http://www.zanichellibenvenuti.it/wordpress/?p=599
A presto
Prof. Anna
Grazie prof. Anna ho capito abbastanz÷)
Quando si usa il pronome relativo che?
Caro Bogdan, nell’articolo è spiegato quando si usa “che”, se dopo averlo letto hai dei dubbi, non esitare a scrivermi.
A presto
Prof. Anna
Sono giorni,anni che sono felice! O sono giorni, anni in cui sono felice?
Professoressa, non riesco a capire bene quando usare “che” o “di cui”…
Distinti saluti
Rico
Caro Rico, “che” può essere una congiunzione che introduce una frase temporale con il significato di “quando”, “da quando”, “dopo che”, come nella frase “saranno anni che non lo vedo” (saranno anni da quando non lo vedo), o anche nella frase che mi scrivi “sono giorni, anni che sono felice!” (da quando sono felice), diverso è il significato se usi “in cui” infatti la frase significherebbe che questi sono giorni e anni in cui sei felice; quindi le frasi sono corrette entrambe (anche se con il punto esclamativo mi sembra che il significato sia il primo che ho scritto), dipende dal significato della frase. Spero di aver chiarito il tuo dubbio.
A presto
Prof. Anna
La ringrazio.
Distinti saluti
Rico
Dormo in una stanza con 8 uomini, di cui/fra cui (?) 6 russano…Qual è la differenza? Mi farebbe capire meglio?
Distinti saluti
Rico
Caro Rico, in questo caso vanno bene entrambi in quanto sia la preposizione “di” sia “fra” introducono in questa frse un complemento partitivo che specifica il tutto di cui l’elemento introduttivo rappresenta una parte, non c’è quindi differenza.
A presto
Prof. ANNA
Quando ci sarebbe la differenza fra “di cui” e “fra cui”, quindi?
Distinti saluti
Rico
Caro Rico, useremo “di cui” per i complementi introdotti da “di” per esempio “l’argomento di cui voglio parlarti”, e “fra cui” per i complementi introdotti da “fra”: “ho letto molti libri, fra cui quello che mi hai dato tu”.
A presto
Prof. Anna
Ok, ma come faccio a capire se una frase richieda i complementi “di cui” o “fra cui”?
Distinti saluti
Caro Rico, è necessario conoscere i complementi introdotti dalle due preposizioni: http://www.zanichellibenvenuti.it/wordpress/?p=754; http://www.zanichellibenvenuti.it/wordpress/?p=599
A presto
Prof. Anna
Buongiorno, spero di scrivere nello spazio adeguato, ringrazio anticipatamente:
Si può dire: che freddo che fa, che bello che sei o è meglio che freddo fa? Perché? Grazie mille!
Lia
Cara Lia, sono corrette tutte le frasi che mi scrivi.
A presto
Prof. Anna
“Dall’altro indica la riflessione su questo stesso agire, grazie alla quale/al quale(?)non solamente sono in grado… Alla quale si riferisce a “la riflessione”; “al quale”, invece, ad agire. Quindi non sarebbe più corretto al quale, poiché sostituisce l’antecedente?
Distinti saluti
Rico
Caro Rico, dipende dal significato che vuoi dare alla frase, il pronome relativo può essere riferito sia a “riflessione” sia a “questo stesso agire”.
Un saluto
Prof. Anna
… di quello di cui voglio parlarti; …di ciò di cui voglio parlarti… In questi due casi voglio parlarti ( di quale argomento?) di quello/ di ciò… E’ corretta la mia interpretazione e quindi il ” di cui”?
Distinti saluti
Rico
Caro Rico, la tua interpretazione è corretta.
Un saluto
Prof. Anna
E’una ragazza a cui voglio bene e che gliene vorrò sempre. = Voglio bene (a chi?) una ragazza; vorrò sempre bene (chi?) che gliene? Giusto?
E’ una donna a cui le ho dato molto interesse. Questo “le” è sbagliato, giusto? I pronomi lo/la/li/le non si usano con i pronomi relativi, giusto? E cos’altro non si usa con i pronomi relativi?
Distinti saluti
RIco
Caro Rico, la frase così come è scritta non è corretta, dovresti scrivere “è una ragazza a cui voglio bene e a cui ne vorrò sempre” oppure “è una ragazza a cui voglio bene e glliene vorrò sempre”, anche la seconda non va bene, ma “è una donna a cui ho dato molto interesse”.
Un saluto
Prof. Anna
I pronomi relativi non devono essere seguiti, nella stessa frase, dai pronomi diretti e da quali altre parti grammaticali?
Distinti saluti
Rico
Caro Rico, il punto non è da cosa non possono essere seguiti i pronomi relativi, ma che se il pronome relativo si riferisce a un nome, non avremo bisogno di un altro pronome che si riferisce allo stesso nome, infatti un pronome relativo può essere seguito da un pronome diretto che non si riferisce allo stesso nome, per esempio: “conosci il ragazzo che ha vinto il premio'” “no, non conosco il ragazzo che l’ha vinto”, in questo caso “che” si riferisce al ragazzo e “lo” al premio.
Un saluto
Prof. Anna
E’ una persona con cui non voglio avere a che fare/farci?
La particella “ci” è un’aggiunta inutile, giusto?
Distinti saluti
Rico
Caro Rico, la tua ipotesi è corretta.
A presto
Prof. Anna
utile…molte grazie 🙂
Di quella cosa, vedo che te ne/ti ricordi, qual è la forma corretta? e perché?
Distinti saluti
Rico
Caro Rico, la frase corretta è: “di quella cosa, vedo che te ne ricordi”, si tratta della dislocazione a sinistra, cioè l’anticipazione di un complemento (oggetto o indiretto) nella parte iniziale della frase, in questo caso bisogna usare “ne” che sostituisce “di quella cosa”.
Un saluto
Prof. Anna
un problema che avevo è risolto! 😀
che bello questo sito! mi piacciono gli esercizi.
“Il rispetto delle regole fa sì che ci sia una comunità il quale/le quali, la quale: con “il quale” mi riferirei al rispetto; con “le quali” alle regole; con la quale alla comunità. In questo caso potrei, secondo il significato che io voglia dare alla frase, utilizzare uno dei tre pronomi, senza sbagliare, o no? Ossia c’è una scelta preferibile che dobbiamo osservare, piuttosto che un’altra?
Distinti saluti
Rico
Caro Rico, il pronome relativo solitamente segue il nome a cui si riferisce, altrimenti diventa difficile compredere il significato, quindi sarebbe corretto “la quale” riferito a “comunità”.
Un saluto
Prof. Anna
“E’ stata una serata (o festa) in cui/a cui hanno partecipato molte persone”. Secondo me, entrambi i relativi sono corretti; è corretta la mia interpretazione?
Distinti saluti
Rico
Caro Rico, è corretto “a cui” perché la costruzione del verbo è “partecipare a qualcosa”.
Un saluto
Prof. Anna
“Una serata al cui banchetto hanno partecipato…” = al banchetto della serata hanno partecipato… In questo caso, “al cui” significherebbe “banchetto della serata”, o no?
“Un tavolo “ai cui” spigoli”= ai spigoli del tavolo, o no?
Distinti saluti
Rico
Caro Rico, le tue ipotesi sono corrette, attenzione però si dice “agli spigoli”.
Un saluto
Prof. Anna
“Il plurale dei nomi che terminano in… si forma aggiungendo…”. Il soggetto è ” il plurale”; il verbo “che terminano”, in questo caso, è riferito a “dei nomi”, ma potrebbe accordarsi anche al soggetto ” il plurale”, con il verbo al singolare “che termina”, o no? E il verbo “si forma”, accordato al soggetto “il plurale”, potrebbe accordarsi anche a “dei nomi”, mutando la desinenza in “si formano”, o no?
Distinti saluti
Rico
Caro Rico, “il plurale” è il soggetto e “si forma” è il suo predicato, “che terminano in…” è un’altra frase introdotta dal un pronome relativo “che” che si riferisce a “dei nomi”.
Un saluto
Prof. Anna
“Il rispetto delle regole fa sì che ci sia una comunità democratica”. Potrei utilizzare il pronome personale “esso” se mi riferissi a”il rispetto”; “esse”, a “delle regole”; ed “essa”, a “comunità democratica”, o no? Potrei utilizzare uno dei tre pronomi personale, secondo il significato che io voglia dare alla frase, o no? Ossia c’è una scelta preferibile che dobbiamo osservare, piuttosto che un’altra?
Distinti saluti
Rico
Caro Rico, puoi usare “esso” per riferirti al “rispetto”, “esse” per le “regole” e “essa” per “comunità democratica”.
Un saluto
Prof. Anna
Quali sono i casi un cui bisogna omettere i pronomi (la-lo) in presenza del si, particella pronominale? A volte è obbligatoria, ma quando non lo è? In questo caso, la frase “a volte è obbligatoria” si riferisce a “particella pronominale”; è corretta o avrei dovuto far riferimento al soggetto della frase “i casi in cui”, e accordarlo con esso?
Distinti saluti
Rico
Caro Rico, l’accordo con “particella” è corretto.
Un saluto
Prof. Anna
Scusi da sempre non capisco la differenza degli esempi sopra….per esempio,IL LIBRO DEL QUALE TI HO PARLATO perchè non posso dire IL LIBRO DI CUI TI HO PARLATO? L’UFFICIO NEL QUAALE LAVORO e perchè no L’UFFICIO in cui lavoro?? NON CAPIRo’ MAI!! SCUSI MA NON RIESCO A TROVARE CHI ME LO SAPPIA SPIEGARE da farmelo capire……..
Cara Franca, sono corrette sia le frasi con “quale” sia quelle con “cui”, “il quale” ci permette di specificare il genere e il numero dell’antecedente, quindi lo usiamo quando l’uso di che e cui potrebbe produrre frasi poco chiare, se leggi questo articolo “i pronomi relativi” alla fine troverai i casi in cui è meglio usare “il quale”.
A presto
Prof. Anna
E’ stata una serata (o festa) in cui/a cui hanno partecipato molte persone”. Secondo me, entrambi i relativi sono corretti; è corretta la mia interpretazione?
La sua risposta “Caro Rico, è corretto “a cui” perché la costruzione del verbo è “partecipare a qualcosa”.
E’ stata una serata (o festa) in cui/a cui sono intervenute molte persone”. E’corretto “a cui” per la costruzione del verbo “intervenire”, o no?
Distinti saluti
Rico
Caro Rico, la frase che mi scrivi è corretta.
Un saluto
Prof. Anna
Vorrei capire se le persone (ci sono anche scrittori che lo fanno) che usano CHE al posto di IN CUI, quando c’è un valore temporale, usano una forma corretta, oppure no.
Ricordandomi ciò che mi è stato insegnato a scuola, ogni insegnante di lettere avrebbe corretto in rosso, ma pare che oggi i figli della scrittura creativa possano infrangere le regole e forse a loro avviso sono più spiritosi, liberi e creativi, appunto.
Faccio un esempio.
L’anno che morì il mio gatto. Non si dovrebbe dire: L’anno in cui…?
A me viene il pelo irto a sentire certe cose, anche se non sono un gatto, ma forse sono antica…
Cara Rossana, sarebbe corretto infatti usare “in cui”.
Un saluto
Prof. Anna
1. “Hai delle magliette che utilizzi poco, che/di cui protesti prestarmi?”. E’corretto “che” perché risponde alla domanda “che cosa?”:potresti prestarmi (che cosa?) delle magliette? Giusto?
2. “Mi piace quel giubbino, il cui bottone è giallo e la cui cerniera è poco spessa”. Il cui= il bottone del giubbino. La cui, in questo caso, si riferisce all’antecedente “giallo” o a “quel giubbino” (la cerniera del quale)? Quindi, è corretto o sbagliato il secondo “la cui”?
Distinti saluti
Rico
Caro Rico, è corretta la frase “Hai delle magliette che utilizzi poco, che protesti prestarmi?” ed è corretta anche la frase “Mi piace quel giubbino, il cui bottone è giallo e la cui cerniera è poco spessa”, “la cui” significa “la cerniera del giubbino”.
Un saluto
Prof. Anna
Il pronome relativo “in cui” si deve utilizzare quando indica un valore temporale e spaziale. Giusto?
La situazione che/in cui? L’epoca che/in cui? Diversi anni in cui/che?
Dieci anni “che” ( e non in cui) perché indica la durata di un’azione. Giusto?
Distinti saluti
Rico
Caro Rico, le tue considerazioni sono giuste.
Un saluto
Prof. Anna
Dei giorni che/in cui stiamo vivendo…
Del tempo che/in cui stiamo dedicando…
Secondo me, “in cui” è il pronome relativo corretto. Giusto?
Caro Rico, anche in questo caso “che” funge da complemento oggetto, quindi: “dei giorni che stiamo vivendo” e “del tempo che stiamo dedicando”.
Un saluto
Prof. Anna
Qual è la forma più corretta: “Ad ogni singolo” o “a ogni singolo”; “ed effettiva o “e effettiva..” e via dicendo.
Poi è corretta iniziale una frase con il congiuntivo “MA”. Grazie
Caro Roberto, di solito usiamo la -d- eufonica quando si incontrano due vocali uguali (ed effettiva); “ma” è una congiunzione avversativa, mette cioè in contrapposizione una frase con l’altra o due elementi in una stessa frase; non è scorretto iniziare un frase con -ma-, tuttavia è necessario farlo in maniera consapevole, spesso all’inizio di frase può indicare il passaggio ad un altro argomento.
Un saluto
Prof. Anna
“Dei giorni che/in cui stiamo vivendo…
Del tempo che/in cui stiamo dedicando…”
La sua risposta:”Caro Rico, anche in questo caso “che” funge da complemento oggetto, quindi: “dei giorni che stiamo vivendo” e “del tempo che stiamo dedicando”.
“La situazione che/in cui stavo vivendo era difficile…”. Sembrano corretti entrambi i pronomi relativi… O no?
“Del tempo che stiamo dedicando”: stiamo dedicando (che cosa?)del tempo? Perciò ci vuole il “che”. Giusto?
Distinti saluti
Rico
Caro Rico, le tue ipotesi sono corrette, le prime due frasi sono entrambe corrette, mentre è corretta solo “del tempo che stiamo dedicando”.
Un saluto
Prof. Anna
Cari Professori è corretto dire:” la biblioteca,alla quale andiamo, è vicino casa nostra o la biblioteca, nella quale andiamo,è vicino casa nostra”?
Che confusione…
Grazie
Cara Agata, è meglio – nella quale- o -in cui-.
A presto
Prof. Anna
Bello esercizio
Cara Chiara, benvenuta su Intercultura blog! Attenzione si scrive: bell’esercizio.
A presto
Prof. Anna
Cara prof. anna le volevo chiedere, in previsione alla mia verifica di domani, se il “che” può essere sostituito da: le forme di cui e di quale la quale…
Grazie mille!
Thomas
Caro Tom, “che” può essere sptitito da “il quale” o “la quale”, trovaerai nell’articolo tutte le precisazioni al riguardo.
Un saluto
Prof. Anna
Cara prof. Anna, avrei un dubbio
Nella frase: non sono bravo a dirle, le bugie
il pronome “le” è di troppo o si può utilizzare?
Caro Lorenzo, la frase che mi scrivi è corretta, questa costruzione è chiamata dislocazione a destra e serve per enfatizzare il complemento (le bugie), ti consiglio questo articolo per approfondire: http://www.zanichellibenvenuti.it/wordpress/?p=7871
A presto
Prof. Anna
Cara Professoressa Anna;siamo un grupo de studente urugayanne.
Vorrei sappere si Tu mi puoi inviare esercizi su pronomi relativi.
grazie mille
Cara Gaby, benvenuta su Intercultura blog e un benvenuto a tutto il gruppo!
Ecco alcuni esercizio sui pronomi relativi: http://www.zanichellibenvenuti.it/wordpress/?p=2407; http://www.zanichellibenvenuti.it/wordpress/?p=4691
Un saluto e a presto
Prof. Anna
Buongiorno. Ho trovato la forma …” Ti ho mancato di rispetto, DEL CHE ti chiedo scusa”. A me, ad una prima lettura, sembra sia una forma sbagliata…. Non sarebbe meglio dire ”Ti ho mancato di rispetto PER CUI ti chiedo scusa” ? Grazie.
Cara Mariana, non è scorretto ma solo poco usato, il verbo “scusarsi” può reggere sia la preposizione “di” sia la reposizione “per”, quindi si può dire “ti ho mancato di rispetto, del che (della qual cosa) mi scuso” o “ti ho mancato di ripetto, per cui (per la qual cosa) mi scuso”.
A presto
Prof. Anna
Gentili Professori, ecco il mio quesito:
Nella seguente frase: “Nel quadro di tale connessione essenziale tra medicina e filosofia, un libro come quello di Pinco Pallo, che qui presentiamo, trova il proprio ambito di riferimento ideale”, come ovviare, se è poi necessario ovviare, al fatto che il pronome relativo parrebbe riferirsi alla persona dell’autore mentre, in realtà, è del libro che s’intende parlare, e che in effetti si parla nel resto dello scritto? In altre parole, il contesto dovrebbe rendere inequivocabile il riferimento del “che”, mentre mi è stato fatto notare come si tratti di un’ambiguità che il testo (la presentazione di una facciata) non può, per così dire, sopportare. In altre parole, ciò si configurerebbe non tanto come un vero e proprio errore grammaticale, ma quanto come una fonte di ambivalenza lessicale. Possibile? Vi ringrazio sin d’ora per la cortese risposta.
Cara Adriana, anche se credo che, visto il contesto, sarebbe difficile fraintendere, per evitare qualsiasi ambivalenza si potrebbe scrivere così : “…un libro come quello che qui presentiamo, dell’autore Pinco Pallo o di Pinco Pallo o scritto da Pinco Pallo o di cui l’autore è Pinco Pallo o il cui autore è Pinco Pallo, trova il proprio ambito di riferimento ideale”.
Un saluto
Prof. Anna
Gentile prof. Anna,
Domani ho una verifica sui pronomi relativo …vorrei chiarire un dubbio…
Nella frase ad esempio : ” il passerotto che cinguetta è caduto dal nido ” , se tipo io devo fare l’analisi logica , il “che” in questo caso mi sempre che sia soggetto ma quello che mi mette in difficoltà è se in quella frase il passerotto è soggetto …?
-un altra domanda è : nella frase l’agenzia di assicurazione a cui ti sei rivolto è molto seria , “a cui” è un complemento indiretto ?
Grazie
Caro Tassnim, nel primo caso “che” ha funzione di soggetto della frase relativa (il quale cinguetta) e “il passerotto” è il soggetto della frase che ha per predicato “è caduto”; nel secondo caso la tua ipotesi è corretta: si tratta di un complemento indiretto perché è introdotto da una preposizione.
Un saluto
Prof. Anna
Non ho ancora capito abbastanza chiaro, mi spieghi come si usa il quale (la quale , i quali ecc.) e cui (il cui , in cui , a cui ecc. ?
Caro Sandro, se mi dici quali sono in particolare i tuoi dubbi sull’uso dei pronomi relativi, potrò risponderti più chiaramente. Prova a leggere di nuovo l’articolo e scrivermi che cosa non ti è chiaro.
A presto
Prof. Anna
un sito molto utile
Dopo la prima frase dei duplici hai scritto sostutuito al posto di sostituito!!!!!!!
Cara Sofia, grazie per la segnalazione.
A presto
Prof. Anna
ciao ,mi puoi aiutare con i pronomi relativi senza preposizioni?
Cara Maria, per poterti aiutare dovresti dirmi cosa esattamente non hai capito. Aspetto un tuo chiarimento.
A presto
Prof. Anna
Egregia professoressa Anna,
non sarebbe stato il caso di introdurre in questo articolo anche l’uso del pronome “chi”, anche nelle frasi affermative, del tipo:
– Ho fatto un rimprovero a chi non lo meritava affatto;:
– Ho avuto questo dispiacere da chi non mi sarei mai aspettato;
data la grande confusione che gli stranieri fanno nell’uso di “che” e “chi”?
Caro Lucio, i pronomi relativi doppi sono stati trattati in un altro articolo: https://int-aulalingue.scuola.zanichelli.it/benvenuti/2015/02/19/i-pronomi-doppi/. Grazie per il suggerimento.
A presto
Prof. Anna
Carìssimi insegnanti,
Sono alunna del Istituto Italiano di Cultura a Montevideo e vorrei ringrazziarle tutti gli esercizi che ci sono nella vostra pagina su internet.
Vengo in avanti grazie anche alle sue pubblicazioni.
Cordiali Saluti.
Car Alicia, benvenuta su Intercultura blog!
Un saluto e a presto
Prof. Anna
Buongiorno.
Chiedo scusa, ma ho un dubbio.
Premetto che sono italiana di madrelingua italiana e ci tengo a parlare e scrivere in modo corretto.
Il quale/la quale possono essere usati anche se riferiti a cose? A me è stato detto che andrebbero riferiti solo a persone, per esempio: “Le Quattro Stagioni furono composte da Vivaldi, il quale…” oppure “Numerosi libri furono scritti dalla scrittrice, la quale”, invece non sarebbe corretto scrivere “I libri, i quali sono stati acquistati da Luca, sono molto belli”, o “quello stile, il quale indicava chiaramente…” per esempio.
Potreste aiutarmi a chiarire questo dubbio? Grazie.
Cara lettrice, le forme “il quale, la quale, i quali, le quali” possono essere usare anche in riferimento a cose, sono meno frequenti rispetto a “che” e per lo più limitate ad un linguaggio formale, soprattutto scritto, ma mettono in maggiore evidenza il termine che sostituiscono.
Un saluto
Prof. Anna
cara professoressa mi potrebbe fare un frase con il complemento predicativo d’oggetto?
Caro Ludovico, “l’esperienza ha reso maturo (maturo = complemento predicativo dell’oggetto) il ragazzo”, per approfondire questo argomento, ti consiglio di leggere questo articolo: https://int-aulalingue.scuola.zanichelli.it/benvenuti/2014/02/13/i-complementi-i-complementi-diretti/.
Un saluto
Prof. Anna
Grazie
Grazie
Cara professoressa, riguardo ai pronomi relativi, ho trovato su un libro di esercizi queste due frasi, le sembrano entrambe corrette? A me la prima sembra un po’ dubbia. Grazie dei suoi commenti
La Ferrari, il fascino di cui e’ indiscutibile, rappresenta il sogno di molti italiani
La Ferrari, il fascino della quale e’ indiscutibile, rappresenta il sogno di molti italiani
Cara Selene, le frasi non sono scorrette, ma il modo migliore per utilizzare il relativo in questo caso è: “La Ferrari, il cui fascino è indiscutibile, rappresenta il sogno di molti italiani”.
Un saluto
Prof. Anna
Salve prof.,vorrei sapere quali sono i complementi che rispondono di cui,con cui,in cui,da cui,a cui,su cui e per cui.Grazie in anticipo
Cara Fede, tutti quelli che le preposizioni da cui sono formati introducono, quindi è necessario sapere quali complementi introducono di, con, da, a, su e per. Ti consiglio di leggere i seguenti articoli per conoscere i complementi introdotti dalle diverse preposizioni: https://int-aulalingue.scuola.zanichelli.it/benvenuti/2015/07/10/uso-della-preposizione-di-approfondimento/; https://int-aulalingue.scuola.zanichelli.it/benvenuti/2016/05/26/uso-della-preposizione-per/; https://int-aulalingue.scuola.zanichelli.it/benvenuti/2015/12/03/approfondimento-uso-della-preposizione-da/; https://int-aulalingue.scuola.zanichelli.it/benvenuti/2015/05/14/uso-della-preposizione-in-approfondimento/; https://int-aulalingue.scuola.zanichelli.it/benvenuti/2015/05/14/uso-della-preposizione-in-approfondimento/; https://int-aulalingue.scuola.zanichelli.it/benvenuti/2016/10/06/uso-delle-preposizioni-con-e-su/.
Un saluto
Prof. Anna
salve prof,quindi sapendo i complementi sarò in grado di utilizzare i pronomi,quando ho nella frase lo strumento con cui lavoro,qual è il complemento che viene usato?
Cara Fede, in questo caso si tratta di un complemento di mezzo, che è infatti uno dei complementi introdotti dalla preposizione “con”.
Un saluto
Prof. Anna
prof.qual è il complemento che introduce di cui,è sbagliato se dicessi 1200 persone di cui 200 sono stranieri,che complemento ho usato?
Cara Fra, si tratta di un complemento partitivo.
Un saluto
Prof. Anna
cara prof,non riesco a capire come si utilizzino i pronomi relativi.
Caro Luca, i pronomi relativi sostituiscono un nome che è stato menzionato poco prima nella frase: ho mangiato i biscotti che mi hai portato, in questa frase “che” sostituisce “i biscotti”. Il pronome relativo può anche sostituire un pronome o un’intera frase (nell’articolo troverai vari esempi). I pronomi relativi possono avere la funzione di soggetto o di complemento oggetto (anche per questi casi troverai vari esempi nell’articolo), possono anche introdurre dei complementi indiretti, ma in questo caso usiamo “il quale” o “cui” preceduti da preposizione. Prova a rileggere attentamente questo articolo e a fare l’esercizio. Se hai ancora dei dubbi, non esitare a scrivermi, spiegandomi cosa esattamente non riesci a capire sull’uso di questi pronomi.
Un saluto e a presto
Prof. Anna
la funzione del che la ho capita,ma cui non riesco a capirlo come si utilizza
Caro Luca, il pronome relativo serve per mettere in relazione due frasi e sostituisce il nome: “ho letto il giornale (prima frase-reggente), che (sostiutisce “il giornale”) ho comprato stamattina (seconda frase relativa)”. Prova a scrivermi qualche frase usando il relativo “che”, sarò felice di corregerle per capire insieme quali sono le tue difficoltà.
A presto
Prof. Anna
Buonasera. Sono Federica, un’insegnante della scuola primaria. Presto presenterò i pronomi relativi ai miei ragazzi di quinta e mi è venuto un dubbio relativamente all’analisi grammaticale del pronome “il quale”. Mi chiedevo se vada analizzato insieme all’articolo o no. Perché se penso a frasi del tipo “La bambina della quale ti parlo abita vicino casa mia” “della” vale come preposizione articolata, quindi l’articolo che accompagna il pronome “quale” viene assorbito. Grazie in anticipo per ogni chiarimento.
Federica
Cara Federica, è necessario analizzare “il quale” nella sua interezza, in quanto ha valore di pronome relativo solo quando è preceduto da articolo determinativo o preposizione articolata.
A presto
Prof. Anna
Grazie mille per il chiarimento!
prof. che è sbagliato dire ti darò tutto quello di cui hai bisogno,poi se dovesse essere giusta quale complemento è stato usato
Caro Luca, la frase “ti darò tutto quello di cui hai bisogno” è corretta, il complemento introdotto dalla preposizione “di” è di specificazione.
Un saluto
Prof. Anna
Sono un barista . Ogni giorno sento questa frase : “mi prepara due caffe’ di cui uno macchiato ” . E’ corretta come frase ? Non dovrebbe essere : ” mi prepara due caffe, dei quali uno macchiato ” ? .
Caro Riccardo, l’uso di “di cui” è corretto, significa in questa frase “dei quali”; “cui” è invariabile e si usa soltanto come complemento indiretto solitamente preceduto da una preposizione. Le due frasi sono quindi entrambe corrette.
A presto
Prof. Anna
Grazie
prof.non riesco a capire quale preposizione devo mettere per esempio di cui,non so come si utilizza e se le mi dicesse fammi una frase con il di cui non la so fare.
Caro Luca, “di cui” si usa con i verbi che reggono complementi introdotti dalla preposizione “di”, ti faccio qualche esempio: “non conosco la ragazza di cui mi parli”, “il progetto di cui abbiamo discusso ieri è stato approvato”, “i miei amici sono persone di cui mi fido”.
Un saluto
Prof. Anna
ciao prof,quali sono i verbi che reggono i complementi introdotti dalle preposizione?
Caro Luca, sono tantissimi, è impossibile fare un elenco. Sul vocabolario viene riportata la costruzione di ogni verbo, ovvero se regge un complemento introdotto da una preposizione e di quale (o quali) preposizione si tratta.
Un saluto
Prof. Anna
prof,ma come faccio a non sbagliare i pronomi relativi?
Caro Anndrea, se mi chiarisci quali diffoltà incontri con nell’uso dei pronomi relativi, posso essere più precisa nella mia risposta.
A presto
Prof. Anna
buon sito. sempre faccio una visita quando ho dubbi
Cara Giovanna, benvenuta su Intercultura blog! Se hai dei dubbi non esitare a scrivermi.
A presto
Prof. Anna
Prof è sbagliato dire non ho niente di cui replicare
Caro Luca, la frase che mi scrivi non è corretta, meglio dire: “non ho niente da replicare”.
Un saluto
Prof. Anna
Cara professoressa Anna. Vorrei chiarire un dubbio. Si deve dire: ho mangiato una pera e mezza oppure una pera e mezzo? Grazie mille e salutoni dal Brasile. Tadeu
Caro Tadeu, sono corrette entrambe le soluzioni.
A presto
Prof. Anna
questo sito mi è piaciuto sempre
ogni tanto cercoesempli ed esercizi
grazie mille
Cara Giovanna, benvenuta su Intercultra blog, se hai dubbi o domande non esitare a scrivermi.
A Presto
Prof. Anna
C’è un frase errata, la sesta.
Cara Maria Pia, perché è sbagliata?
A presto
Prof. Anna
prof, è correto dire la bambina di cui mi occupo non è in casa?
Caro Francesco, la frase che mi scrivi è corretta.
Un saluto
Prof. Anna
salve prof anna,
volevo sapere in questa frasE: la nebbia è il fenomeno meteorologico per il quale una nube si forma a contatto con il suolo., il termine per il quale va inteso come complemento di mezzo o di modo?
Caro Alessandro, direi un complemento di causa: “la nebbia è un fenomeno meteorologico a causa del quale una nube si forma a contatto con il suolo”.
Un saluto
Prof. Anna
Gentile Prof.ssa Anna,
qual è invece la differenza tra “che” e “chi”? Perchè posso dire “Maria è la mia unica amica CHE non si è iscritta a Facebook” e non ” M. è la mia unica amica CHI non si è iscritta a Fb.”?
Grazie mille
Take
Cara Take, “chi”, come pronome relativo, significa “colei la quale” e “che” significa “la quale” e quindi, se trasformi la frase, è corretto dire “Maria è la mia amica la quale non si è iscritta a Fb”.
Un saluto
Prof. Anna
Salve, mi può dire se il ragionamento che faccio riguardo ai pronomi relativi sia giusto ? Le faccio alcuni esempi :
– ” Ho la comparsata DI CUI ti ho parlato ( Ti ho parlato… DI CHE COSA ? Della comparsata , complemento di argomento o di specificazione ? )
– ” Ho incontrato il fornaio A CUI ho ceduto l’attività ” ( Ho ceduto l’attività…A CHI ? Al fornaio , complemento di termine )
– ” Vi mostro il sasso SU CUI sono caduta ” ( Sono caduta… DOVE ? Sul sasso , complemento di stato in luogo o di moto a luogo ? )
– ” Vado al mare con Gemma CON CUI mi trovo bene ” ( Mi trovo bene… CON CHI ? INSIEME A CHI ? Con Gemma , complemento di compagnia )
– ” Ti ho indicato il cane DA CUI stare alla larga ” ( Stare alla larga… DA CHI ? Dal cane , complemento d’agente ? ) Spero che il mio ragionamento sia giusto. Al contrario , non sono sicuro completamente dei vari complementi indiretti che ho inserito … Mi aiuterebbe , grazie !
Caro Roberto, il tuo ragionamento è giusto e anche i complementi, solo un paio di correzioni: 1-complemento di argomento; 3-moto a luogo; 5-complemento di allontanamento.
A presto
Prof. Anna
Buona sera professoressa Anna circa l’analisi grammaticale dei pronomi relativi volevo sapere come si analizzano “a cui” “del quale” ” su cui” ecc., poi ho letto in una risposta che quando sono preceduti da preposizioni o articoli vanno analizzati separatamente, ma mentre mi è chiaro che le preposizioni vadano analizzate a parte (anche se la grammatica riporta “inserisci nelle frasi i seguenti pronomi relativi:a cui, su cui, del quale” da qui il mio dubbio) non capisco perché vadano analizzati separatamente anche il quale, la quale, i quali , le quali visto che i pronomi relativi sono oltre che che e cui, “il quale”,”la quale”,”i quali”,” le quali”…e non “quale”…inoltre il libro di grammatica dice che mentre che e cui sono invariabili (quindi analizzerei “le cui” così: le=art det femm plur e cui= pronome relativo invariabile), il quale è variabile ( per cui io farei il quale=pronome relativo maschile singolare e non il = art.det.m.sing. e quale= pronome relativo maschile plurale…anche perché quale può essere anche femminile…e neanche posso dire invariabile perché è variabile.. .) e quindi nel caso di ” il quale”…forse dovrebbe essere analizzato come
pronome relativo anche “del quale”tutto insieme…altrimenti come separo? Del= prep.art.propria e il quale= pronome relativo m.sing.?
Grazie
Caro Tullio, l’analisi grammaticale descrive a una a una le parole in base alla loro natura e alla loro struttura, quindi è corretto analizzare, ad esempio, “il quale” separando l’articolo dal pronome relativo, oppure “dal quale” separando “del” e “quale”.
Un saluto
Prof. Anna
Buongiorno prof. si può dire quella è la cosa di cui ti dicevo?
Caro Andrea, non è corretto. Meglio dire: “quella è la cosa di cui ti parlavo”.
Un saluto
Prof. Anna
Perché il verbo dire non supporta la preposizione di?
Caro Luca, “dire” è un verbo transitivo e quindi regge un oggetto diretto, non introdotto da preposizione: “dire qualcosa” (e non: “dire di qualcosa”), reggerà la preposizione “di” quando introduce un complemento di argomento o nelle espressioni “dire di sì”, “dire di no”.
Un saluto
Prof. Anna
Salve Professoressa, la mia domanda riguarda la differenza fra “cui” e “il quale”.
Oggi ho ricevuto il compito di italiano corretto, in una frase mi è stato però sbarrato “il quale” e sostituito da “cui”, pensavo che questi 2 pronomi fossero intercambiabili dato che così avevo letto. Mi sbaglio?
Caro Francesco, “cui” si usa soltanto come complemento indiretto, preceduto da una preposizione (a cui, di cui, con cui), la preposizione “a” seguita da “cui” può essere eliminata, per esempio: il professore (a) cui ho parlato; anche “il quale” si usa principalmente con la funzione di complemento indiretto insieme alle preposizioni semplici “di, a, su, in, da” che, unite all’articolo determinativo, si trasformano in preposizioni articolate, “il quale” si può usare anche come soggetto, in alternativa a “che”, per gli usi formali. Quindi i due pronomi non sono intercambiabili, dipende poi dalla frase in cui hai inserito “il quale”. Per approfondire l’argomente ti consiglio di leggere questo articolo sui pronomi relativi.
A presto
Prof. Anna
CHE O IL QUALE :
I due pronomi sarebbero interscambiabili tra di loro ? Se si , quando e come ? … Avrei dei dubbi …
So che il ” che ” si usa in funzione di ” soggetto ” o ” complemento oggetto ” ; mentre ” il quale ” ( e tutte le sue forme ) in funzione di soggetto , più raramente in funzione di complemento oggetto e in funzione di complemento indiretto .
Tuttavia , non saprei scambiarli tra di loro … Mi aiuterebbe , cortesemente ?
Per iniziare farei alcuni esempi :
1) il ragazzo che sta parlando è un mio amico = il ragazzo il quale sta parlando è un mio amico ( che e il quale si scambiano , perché in funzione di soggetto ) … E’ giusto ?
2) Non capisco la donna che sta parlando = non capisco la donna la quale sta parlando . Se non sbaglio , qui abbiamo un complemento oggetto ( cioè rispondiamo alla domanda : ” sta parlando ” , chi ? La donna ) , quindi credo che sia accettabile la forma ” la quale ” , ma non ne sono certo , anzi , ora che ci penso , credo che non sia accettabile , in quanto non in funzione di soggetto … ) Che ne penserebbe ? Mi aiuti , la prego …
3) Non capisco la donna alla quale avete regalato i libri = non capisco la donna a cui avete regalato i libri . E non ” non capisco la donna che avete regalato i libri ; in questo caso è errato l’uso del che , in quanto non in funzione di soggetto o di complemento oggetto , ma di complemento di termine ( avete regalato i libri , a chi ? alla donna … ) .
Attendo con ansia i suoi aiuti … Cordialità
Caro Gian, “il quale, la quale, i quali, le quali” si possono usare anche come soggetto (oltre che per formare complementi indiretti preceduti da preposizioni), in alternativa a “che”, per gli usi formali: “ci sono persone le quali farebbero di tutto per avere questo lavoro”. Ancora più formale è l’uso di questo pronome in funzione di complemento oggetto: “le ho prestato un manuale, il quale io stesso ho più volte consultato”. Quando è meglio usare il quale?
A differenza degli altri pronomi relativi, “il quale” ci permette di specificare il genere e il numero dell’antecedente, quindi lo usiamo quando l’uso di che e cui potrebbe produrre frasi poco chiare. In particolare quando: indicare il genere e il numero serve a evitare l’ambiguità, per esempio: “ho pranzato con il marito della professoressa di matematica, di cui ho molta stima” (in questo caso non si capisce bene a chi sia riferito il pronome relativo, alla professoressa o al marito?) → “ho pranzato con il marito della professoressa di matematica, del quale (il marito) ho molta stima”; quando il relativo è distante dall’antecedente: “la professoressa ha elencato i libri su cui dobbiamo studiare, che si possono trovare in biblioteca” → “la professoressa ha elencato i libri su cui dobbiamo studiare, i quali si possono trovare in biblioteca”.
Per quanto riguarda le frasi che mi prononi, nelle prime due frasi il relativo ha funzione di soggetto (anche nella seconda in cui “la quale” è il soggetto di “sta parlando”) quindi è possibile usare “il quale” al posto di “che”. Nella terza frase usare “alla quale” è corretto, ma è scorretto usare “che” per il motivo che hai giustamente esposto. Spero di aver chiarito il tuo dubbio.
A presto
Prof. Anna
Grazie
Ho letto un articolo a cui credo molto…
Credo sia giusta la mia frase… È come se dicessi : ” Credo molto ( a che cosa?) all’articolo (sottointeso” che ho letto “) … Giusto??
Quindi complemento di termine… Dove” a cui ” può essere sostituito da” al quale “.
Cara Azzurra, la frase che mi scrivi è corretta.
Un saluto
Prof. Anna
” questo è il canale che guardo”… In questa frase, se volessi sostituire il “che” con “il quale”, sarebbe corretto oppure no?
Se sostituissi il “che” con “il canale”, verrebbe fuori :” questo è il canale, il canale guardo” che secondo me non ha senso… lei cosa ne pensa?
Prof., pensandoci bene, forse il “che” in questo caso ha valore di congiunzione e non di pronome relativo, in quanto provando la sostituzione del “che” con “il quale”, la frase non ha un senso logico e compiuto ; mentre, nel nostro caso, secondo me, ma potrei sbagliare, il “che” introduce una proposizione oggettiva (complemento oggetto), e risponde alla domanda ( guardo, che cosa? Il canale)
Cara Linda, si tratta di una proposizione relativa, non di un’oggettiva, in cui il pronome relativo ha la funzione di complemento oggetto.
Un saluto
Prof. Anna
Cara Linda, “il quale, la quale, i quali, le quali” si usano principalmente con la funzione di complemento indiretto (in alternativa a cui), insieme alle preposizioni semplici “di, a, su, in, da” che, unite all’articolo determinativo, si trasformano in preposizioni articolate;si possono usare anche come soggetto, in alternativa a “che”, per gli usi formali: “ci sono persone le quali farebbero di tutto per avere questo lavoro”. Ancora più formale è l’uso di questo pronome in funzione di complemento oggetto (e sarebbe il caso della frase che mi scrivi): “le ho prestato un manuale, il quale io stesso ho più volte consultato”. Se quindi la frase che mi scrivi non è inserita un registro molto formale, ti consiglio di non usare “il quale”, ma di usare “che”.
Un saluto
Prof. Anna
E’ giusto scrivere : ” La canzone da cui i cantanti presero la melodia ? ”
P.S : E’ come se dicessi : ” I cantanti presero la melodia ( DA CHI ? Dalla canzone )
… Oppure è meglio dire : ” La canzone a cui i cantanti presero la melodia ” … ( i cantanti presero la melodia a ( A CHI ? Alla canzone ) …
In più, nella prima frase ( la canzone da cui i cantanti presero la melodia ) , che tipo di complemento abbiamo ? Di provenienza ?
Caro Davide, la tua ipotesi è esatta.
A presto
Prof. Anna
Caro Davide, la frase che mi scrivi è corretta.
Un saluto
Prof. Anna
Salve!
Sull’esercizio 1, l’uso del “che” è dovuto a cosa?
“Ho visto uno spettacolo che non mi è piaciuto affatto.”
Piacere è un verbo intransitivo, quindi, sarebbe giusto dire: Ho visto uno spettacolo il quale / il cui non mi è piaciuto affatto?
Saluti.
Natasha G.
Cara Natasha, nella frase che mi scrivi il pronome relativo ha funzione di soggetto (“che” sostituisce la parola spettacolo: “ho visto uno spettacolo, questo spettacolo non mi è piaciuto), in questo caso è meglio usare “che”, raramente e solo in usi particolarmente formali si usa “il quale” con funzione di soggetto, mentre “il cui” (“cui” può essere collocato tra l’articolo determinativo e il nome ed esprime possesso) significa “del quale”, “della quale”, “dei quali” e “delle quali”.
Un saluto
Prof. Anna
Gentile Professoressa,
Ho due domande per lei 😀
1) le tue chiavi sono sul tavolo dove ci sono anche i libri di chimica. ( È corretta? )
2) ho incontrato l’amico di Paolo il quale lavora in banca. ( Anche se si dice que il pronome “il/la quale…” Si usa per evitare equivoci, credo che in questo caso non sia così ). Sbaglio?
Grazie mille in anticipo per la risposta
Cara Evi, la prima frase che mi scrivi è corretta, nella seconda frase l’uso di “il quale” non è scorretto, anche se questo pronome relativo viene usato con funzione di soggetto solo in registri formali, mentre solitamente si usa con la funzione di complemento indiretto, quindi per un uso informale in questo caso è megio usare “che”.
Un saluto
Prof. Anna
Infatti. Ma sia usiamo il pronome “che” sia il pronome “il quale” non si capisce chi lavori in banca. È l’ amico o Paolo?
Cara Evi, è più verosimile che si tratti dell’amico, ma la frase è soggetta a fraintendimenti.
Un saluto
Prof. Anna
“L’ appuntamento al quale non è andato “… E’ giusta la mia frase ? … Sarebbe ” non è andato ( Dove ? ) all’appuntamento ” (Complemento di termine ) .
Oppure potremmo dire : ” L’appuntamento verso cui (verso il quale) non è andato ” .
Caro Dario, il periodo che mi scrivi è corretto, ma non si tratta di un complemento di termine, ma di un complemento di luogo.
A presto
Prof. Anna
Gentile professoressa,
nella frase ” C’e’ stata una battaglia violenta durante cui sono morte molte persone” è grammaticalmente corretto far seguire alla preposizione impropria “durante” il pronome relativo “cui”? A me suona male e credo che sarebbe meglio utilizzare ” la quale”, ma non riesco a trovare una regola grammaticale che mi spieghi il perchè. Se così fosse, le chiedo se ci sono altri casi analoghi (per esempio con altre preposizioni improprie).
La ringrazio per il Suo aiuto e Le faccio i miei complimenti per il blog.
Cara Renata, “durante” ha anche funzione di preposizione, ma è il participio presente del verbo “durare” e la regola dice che è possibile usare solo “il quale” (e non “cui”) dopo un verbo implicito (come in questo caso), quindi è corretto dire “durante la quale”.
Un saluto
Prof. Anna
” Per non parlare di mia zia , il cui figlio ( il figlio della quale ) è carcerato ” .
” Per non parlare di mia zia , la cui figlia ( la figlia della quale ) è carcerata ” .
Sono esatte le mie frasi ?
Caro Gianluca, le frasi che mi scrivi sono corrette.
A presto
Prof. Anna
Gentile professoressa, c’è una regola generale di quando usare DOVE e quando usare invece IN CUI?
La ringrazio
Per quando*
Errata corrige: Per quando usare DOVE e quando invece IN CUI?
Caro Albert, quando “in cui” introduce un complemento di luogo, può essere sostituito da “dove”.
Un saluto
Prof. Anna
” Hai chiuso la finestra da cui ( dalla quale ) è rientrato il cane ? ” … È giusta? Che poi sarebbe : il cane è rientrato ( da dove ? ) dalla finestra …
Caro Fausto, il periodo che mi scrivi è corretto.
A presto
Prof. Anna
Molto utile. Avevo bisogno di capire qual è la differenza tra cui e il quale.
Si può dire “dal momento in cui” o è completamente sbagliato?
Cara Makkia, l’espressione che mi srivi è corretta.
A presto
Prof. Anna
Ottimo metodo, lavoro efficace. Prof Valter Violi
Mi risulta però laborioso andare a cercare gli ultimi interventi in fondo alla pagina. Non sarebbe più utile invertire l’ordine ?
Caro Valter, terrò in considerazione il tuo suggerimento.
Grazie e a presto
Prof. Anna
Grazie
quando ho un dubbiosempre mi convolgo a voi e sepre incontro una risposta
Cara Raquel, quando hai un dubbio continua a rivolgerti a noi, cercheremo di risolverlo.
A presto
Prof. Anna
Cari professori,
vorrei sapere se è corretto dire “Marie Curie fu la prima donna a vincere il Nobel per la fisica” o devo necessariamente dire ” fu la prima donna a vincere il Nobel…”
Grazie
Maria
Scusate,
mi son resa conto di aver scritto due volte la stessa frase.
Volevo sapere se è possibile dire ” Marie Curie fu la prima donna che vinse il premio Nobel per la fisicae
Grazie
Cara Maria, sono corrette entrambe le costruzioni.
A presto
Prof. Anna
Gentili professori,
È corretto dire:”Dal momento in cui non posso iscrivermi ad un appello?”
Personalmente per una migliore resa della frase, sostituirei “Dal momento in cui” con “Dal momento che”. Grazie per la disponibilità.
Cara Marty, se vuoi dire “poiché”, “dato che” è corretto scrivere “dal momento che”.
A presto
Prof. Anna
http://www.italyamonews.com/2014/06/03/paschetto-artista-poliedrico-e-padre-dellemblema-della-repubblica-c1-c2/
Cara Tanya, grazie per l’interessante contributo.
A presto
Prof. Anna
Salve , è corretto questo periodo : ” Per non parlare di alcune ragazze sfortunate , le quali immagini sono finite in rete ” . ( sarebbe ” le immagini delle quali / ragazze sono finite in rete ) .
Caro Davide, l’uso del relativo non è corretto, con questo tipo di costruzione non è possibile usare “quali”, ma è necessario usare “cui”: “per non parlare di alcune ragazze sfortunate, le cui immagini sono finite in rete”, se vuoi usare “quali” devi dire “le immagini delle quali”.
A presto
Prof. Anna
intanto ho comprato una macchina il cui bagagliaio non funziona …
e’ giusta la frase ?
Cara Anna, il periodo che mi scrivi è corretto.
A presto
Prof. Anna
Come devo comportarmi in questo caso ? Qual è quella giusta ? L’ultima sono sicuro che è errata …
– ” Vorrei sapere se l’esemplare in questione è un pezzo unico oppure se ce ne sono altri in circolazione
– ” Vorrei sapere se l’esemplare in questione sia un pezzo unico oppure se ce ne siano altri in circolazione
– ” Vorrei sapere se l’esemplare fosse un pezzo unico oppure se ce ne fossero altri in circolazione
– ” Vorrei sapere se l’esemplare sarebbe un pezzo unico oppure se ce ne sarebbero altri in circolazione
Caro Gino, la proposizione introdotta da “se” è un’interrogativa indiretta totale, le interrogative indirette possono avere il verbo all’indicativo, al congiuntivo (per sottolineare il valore dubitativo della frase) e al condizionale. Quando l’interrogativa è retta dal verbo “sapere” generalmente c’è l’indicativo, quindi il periodo più appropriato è il primo. Per approfondire la scelta del modo verbale nelle interrogative indirette, ti consiglio questo articolo: https://int-aulalingue.scuola.zanichelli.it/benvenuti/2015/11/05/la-frase-complessa-le-interrogative-indirette-seconda-parte/.
Un saluto
Prof. Anna
Gent.ma Professoressa Anna,
ho un dubbio circa la combinazione “durante” + pronome relativo.
Nonostante non abbia mai letto una regola precisa sull’argomento, pare sia piu’ comune la combinazione “durante” + “il quale” piuttosto che “durante” + “cui”.
Le chiedo, quindi
1. Esiste una regola precisa, oppure e’ solo un “fatto” di forma?
2. Ci sono altre parole dopo le quali e’ preferibile utilizzare “il quale” piuttosto che “cui”?
come sempre, moltissime grazie.
Luca.
Caro Luca, “durante” è una preposizione impropria, è un participio del verbo “durare”, l’espressione “durante qualcosa” è ciò che rimane di un ablativo assoluto (della grammatica latina), e significa “mentre qualcosa dura” o “mentre qualcosa durava”, dunque una frase del tipo: “la lezione di storia, durante la quale sono stato interrogato, era molto interessante” diventa: “la lezione di storia, mentre durava la quale sono stato interrogato, era molto interessante”, mentre se dicessimo “…, mentre dura cui, …” sarebbe sbagliato. Spero di aver chiarito il tuo dubbio.
A presto
Prof. Anna
Salve si può dire “Questo è il ragazzo contro cui (o contro il quale) ho combattuto” e al plurale “Questi sono i ragazzi contro cui (o contro i quali) ho combattuto”. Cui è invariabile nella forma, può essere singolare o plurale, maschile o femminile: L’amico cui diedi il libro” significa “L’amico al quale diedi il libro”. Idem nel plurale: “Gli amici cui ho dato ascolto”, cioè “Gli amici ai quali ho dato ascolto”. E in un’ultima analisi: anche nel complemento di specificazione “di cui” vediamo cadere la preposizione reggente “di” (come per il complemento di termine “a cui”=”cui”) se anticipiamo il complemento rispetto al nome cui si riferisce. Per capirci, ecco un esempio: “Marco, il cui libro è nelle mie mani” è una frase più fluente, che prende felicemente il posto di “Marco, il libro del quale è nelle mie mani (la quale frase è comunque corretta)”. Oppure “Per non parlare di mia zia, il cui figlio ( il figlio della quale ) è simpatico ” o anche, altrettanto corretta, “Per non parlare di mia zia, il figlio della quale è simpatico ”.
Grazie, e mi sembra corretto
Cara Gemma, è corretto.
Anche questa: “È uscito un articolo secondo cui (o “secondo il quale”, anche va bene) saresti in bancarotta”. Per quanto riguarda la scelta verbale, in questo caso, è corretto il condizionale perché si usa per esprimere qualcosa di cui non si è certi o di cui si è avuta notizia da altri (condizionale di dissociazione)
Caro Filippo Maria, è corretto.
grazie è stato utile, ho fatto solo 2 errori
Molto bene Sandra, ottimo risultato.
Se hai dubbi o domande, non esitare a scrivermi.
A presto
Il pronome relativo “chi” con valore di indefinito nella principale e nel senso di “chiunque” (col verbo al congiuntivo): “chi (chiunque) mi ama mi segua”; “chi (chiunque) lo vuole, se lo prenda (o “lo prenda”), ecc. Non di rado ha valore ipotetico, “se uno, se qualcuno”: “se uno mi ama, mi segua”; “se qualcuno lo vuole, se lo prenda”, ecc.
È corretto?
È corretto?
Il pronome relativo “chi” con valore di indefinito nella principale e nel senso di “chiunque” (col verbo al congiuntivo): “chi (chiunque) mi ama mi segua”; “chi (chiunque) lo vuole, se lo prenda (o “lo prenda”), ecc. Non di rado ha valore ipotetico, “se uno, se qualcuno”: “se uno mi ama, mi segua”; “se qualcuno lo vuole, se lo prenda”, ecc.
Caro Giovanni, è corretto.
“Ho fatto alcune cose tra le quali…”
“Ho fatto alcune cose tra cui…”
…Ho letto che si può scrivere in entrambi i modi, significano la stessa cosa. “Cui” è invariabile, e cioè mantiene invariata la sua forma sia al maschile che al femminile come pure al singolare e al plurale; “quale” accorda con il genere e il numero del nome a cui si riferiscono. In più, da quello che ho letto, l’uso di “quale (e le altre forme)” è più formale di “cui”, che invece risulta più informale.
Esatto?
Caro Francesco, ciò che scrivi è esatto.
ho imparato abbastanza
“Avrei voluto un ragazzo che me lo dicesse in faccia!”
…la relativa (che me lo dicesse in faccia!) è al congiuntivo imperfetto (in riferimento al passato) e con valore direi limitativo (in questo genere di frasi il congiuntivo esprime un requisito o una limitazione relativamente all’oggetto desiderato; in questo caso al passato).
Suppongo sia corretto…
Caro Marco, è corretto.
1) Sono stato ad aspettare quattro ore, due delle quali sotto al sole
2) Sono stato ad aspettare quattro ore, di cui due sotto al sole
..sono entrambe corrette, e i pronomi relativi “cui” e “quali” (degli esempi) indicano dei complementi indiretti, combinati alle preposizioni “di” e “delle”. Ah, i pronomi relativi in questione (cui, quali) sostituiscono, in entrambe le frasi, il sostantivo “ore”.
Corretto?
Cara Laura, è corretto.
1)”La teoria secondo cui i dinosauri sarebbero morti”
2)’La teoria secondo la quale i dinosauri sarebbero morti”
…”secondo cui” o “secondo la quale” rappresentano la stessa cosa e sono intercambiabili.
3)”Gli articoli di giornale secondo cui i politici…”
4)”Gli articoli di giornale secondo i quali i politici…”
…anche qui “secondo cui” o “secondo i quali” rappresentano la stessa cosa e sono intercambiabili.
A differenza degli altri pronomi relativi, il “quale”, rispetto a “cui”, che invece è invariabile, ci permette di specificare il genere e il numero (quindi è variabile) dell’antecedente, quindi lo usiamo quando l’uso di “cui ” potrebbe produrre frasi poco chiare. In particolare quando indicare il genere e il numero serve a evitare l’ambiguità.
Tutto corretto?
Caro Stefano, è esatto.
Prof, dimenticavo… L’espressione “La teoria secondo la quale (e simili)” ho letto che può reggere sia il condizionale, sia l’indicativo sia il congiuntivo:
1)la teoria secondo cui potrebbe non esserci la privatizzazione dei mezzi di produzione (condizionale)
2)la teoria secondo cui i traditori hanno un controllo formidabile sulle condizioni meteorologiche (indicativo)
3)la teoria secondo cui i temnospondili siano gli antenati di tutti i lissanfibi (congiuntivo)
…la scelta del modo verbale, probabilmente, dipende anche dal grado di veridicità della teoria…
Penso sia corretto
Caro Stefano, l’opzione con il congiuntivo non la includerei.
Buonasera,
è più corretto: “…vi sveleremo quali saranno i protagonisti della serata”, oppure: “…vi sveleremo chi saranno i protagonisti della serata”? E cosa motiva la scelta?
Grazie molte
Riccardo
Caro Riccardo, sono corrette entrambe le opzioni.
Salve Prof. Anna, le scrivo per chiederle un chiarimento.
”Dove” può essere sostituito dal pronome relativo ” in cui” solo quando ci si riferisce ad un luogo. Per esempio: la città dove (in cui sono nata) è Palermo; questo è l’ufficio dove (in cui) lavoro. Invece, per indicare un luogo in senso figurato si dovrebbe usare solo il pronome: il giornale nel quale (da cui) ho letto la notizia è sparito. E’ corretto?
Grazie sempre per la sua disponibilità.
C.S.
Cara Simone, “in cui” può essere sostituito da “dove” sia se si tratta di un luogo reale sia se il luogo è figurato; quindi le frasi che mi scrivi sono corrette, ma non è scorretto usare “dove” anche in relazione al “giornale”: “il giornale dove ho letto la notizia è sparito”, anche se forse è meno preciso e meno elegante, più adatto a un registro colloquiale.
Un saluto
“Queste sono due frasi, i cui eventi…”
“Cui” può essere collocato tra l’articolo determinativo (i) e il nome (eventi) ed esprime possesso col significato di “delle quali”: “Queste sono due frasi, gli eventi delle quali…”
Corretto?
Corretto.
2)”Grazie a chi (chiunque) mi è stato vicino”
….il “chi” funge da relativo e indefinito allo stesso tempo con il significato di “chiunque”; usiamo l’indicativo passato prossimo perché il fatto viene presentato come reale.
Penso sia ok
Cara Luisa, è giusto.
mi piace tantismo il suo sito. Vorrei sapere con piacere il suo nome intero per aiutarmi nella mia tesi, prof Anna.
Cara Walaa, benvenuta e se hai domande o dubbi sulla lingua italiana, non esitare a scrivermi.
A presto
Gentile prof.Anna
quando sono costruiti le frasi addizionali (descrittiva),di solito sono racchiusi tra due virgole ma la relativa implicita e pronome relativo possono usare al modo distante dall’ antecedente?
“Anna,che ha preparato la torta, verrà più tardi.”—”Anna verrà più tardi,che ha preparato la torta.”
“i nuovi carri armati,disegnati per combattere in città,sono stati consegnati all’esercito.”—”i nuovi carri armati sono stati consegnati all’esercito, disegnati per…..”
se mio ragionamento è corretta,quindi la relativa
descrittiva non è sempre racchiuso tra due virgole?
grazie mille
Caro Luca, quella tra due virgole è una relativa appositiva, ha la funzione di fornire un’informazione che però non è indispensabile; questo tipo di relative spesso si trova tra due virgole, se venisse cancellata però il significato non risulterebbe danneggiato al punto di non comprendere il messaggio; inoltre il pronome relativo non può essere così distante dall’elemento a cui si riferisce, perché c’è il rischio che il significato del periodo non sia chiaro.
Un saluto
Gentile prof.Anna
“il K. dal 1823 al ’26 con la nave Predprinjatie, a bordo della quale era anche il fisico Emilio Lenz….”
“Questo argomento riveste particolare importanza per l’UE, due Stati membri della quale possiedono armi nucleari.”
“della quale” nelle frasi sono comunque utilizzate come complemento indiretto,e si riferiscono l’elemento”pre-antecedente” ,il mio ragionamento è corretta?
grazie mille
Caro Luca, 1) a bordo della quale: “della quale” si riferisce a “nave”; 2) due stati membri della quale: in questo modo però la frase non ha senso, non si dice “membri della quale”, in questo caso è già implicito nel termine “membri” il fatto che siano membri dell’UE, quindi basterà dire “due Stati membri che possiedono armi nucleari”.
Un saluto
“CUI o QUALE”?
Sebbene la scelta tra “cui” e “quale” sia libera, in alcuni contesti è possibile usare solo “quale” (il quale/ la quale/ i quali/ le quali): o dopo un verbo implicito: “C’è stata una battaglia violenta durante la quale (e non “durante cui”) sono morte molte persone”: infatti “durante”, che ha anche funzione di preposizione, è però il participio presente del verbo “durare”, e la regola dice che è possibile usare solo “la quale” (il quale/ i quali/ le quali), e non “cui”, dopo un verbo implicito: infatti, come in questo caso, “durante” è il participio presente, quindi forma, verbo implicito, del verbo “durare”. Oppure c’è anche un altro caso in cui, invece, non possiamo usare “cui” ma dobbiamo ricorrere al pronome relativo variabile (il quale, la quale, i quali, le quali): e cioè quando il pronome relativo segue un numero o un pronome indefinito, come nelle frasi seguenti: “In italiano ci sono diverse forme di pronome relativo, due delle quali invariabili” e non “In italiano ci sono diverse forme di pronome relativo, *due di cui invariabili” e “Sono emersi diversi problemi per ognuno dei quali si è cercata una soluzione” e non “Sono emersi diversi problemi, *per ognuno di cui si è cercata una soluzione”. Diversamente, “cui” e “quale” (il quale/ la quale/ i quali/ le quali) sono intercambiabili: “Ecco la ferrovia lungo la quale vado a correre”, ma anche “Ecco la ferrovia lungo cui vado a correre”; e ancora: “Il parco davanti al quale abito è verdissimo” ma anche “Il parco davanti (a) cui abito è verdissimo”. Altro esempio: “La teoria secondo cui i dinosauri sarebbero morti”, ma anche “La teoria secondo la quale i dinosauri sarebbero morti”. In merito alla seguente frase “Indicare il mese nel quale / in cui / durante il quale / durante cui si intende realizzare l’attività”, le forme sono tutte corrette; lsi differenziano sul piano della formalità e su quello della precisione. Le forme con “cui” (“Indicare il mese in cui si intende realizzare l’attività”) sono più formali di quelle con preposizione articolata “+ quale” (“Indicare il mese nel quale si intende realizzare l’attività”), ma non modificano la sostanza; “durante”, rispetto a “in”, sottolinea che le attività avranno una certa durata. Si tratta di una sfumatura, perché “in” non esclude che le attività abbiano una durata; lo lascia, però, in secondo piano, facendo risaltare solamente che si svolgeranno nei limiti temporali del mese. In generale, “cui” è invariabile e si usa soltanto come complemento indiretto, preceduto da una preposizione propria (semplice o articolata) o impropria (es. “lungo”, “secondo”, “durante”, ecc…). “Quale” (Il quale, la quale, i quali, le quali) si accorda con il genere e il numero del nome a cui si riferiscono e si usano principalmente con la funzione di complemento indiretto (in alternativa a “cui”), insieme alle preposizioni semplici (ma anche a quelle “improprie”) che, unite all’articolo determinativo, si trasformano in preposizioni articolate: queste forme, e cioè “il quale, la quale, alla quale, delle quali, ecc…”, indicano esplicitamente genere e numero, evitando quindi casi ambigui e permettendo di individuare con precisione e senza equivoci l’antecedente. Tuttavia, salvo alcuni casi particolari, nella lingua parlata e scritta il pronome “quale” (il quale/ la quale/ i quali/ le quali) è sostituito molto spesso dai più comuni “che” e “cui”. In sintesi, per i complementi indiretti (introdotti da una preposizione) si usa CUI e IL QUALE ( la quale, i quali, le quali) preceduti da una preposizione (anche impropria, es. “secondo”, “sotto”, “sopra”, ecc…) a differenza degli altri pronomi relativi, “il quale” (“la quale”, ecc…) ci permette di specificare il genere e il numero dell’antecedente, quindi lo usiamo quando l’uso di “che e cui” potrebbe produrre frasi poco chiare. In particolare quando indicare il genere e il numero serve a evitare l’ambiguità, per esempio: “Ho pranzato con il marito della professoressa di matematica, di cui ho molta stima” (in questo caso non si capisce bene a chi sia riferito il pronome relativo, alla professoressa o al marito?) → “Ho pranzato con il marito della professoressa di matematica, del quale (il marito) ho molta stima”; oppure quando il relativo è distante dall’antecedente: “La professoressa ha elencato i libri su cui dobbiamo studiare, che si possono trovare in biblioteca” → “La professoressa ha elencato i libri su cui dobbiamo studiare, i quali si possono trovare in biblioteca”. Altri esempi in cui “cui” e “quale” sono intercambiabili: “Questo è il tetto sotto il quale ci siamo riparati” ma anche “Questo è il tetto sotto cui ci siamo riparati”, ma anche, visto che l’impropria “sotto” può reggere “a”: “Questo è il tetto sotto al quale ci siamo riparati” oppure “Questo è il tetto sotto a cui (ma anche solamente “cui”) ci siamo riparati”.
Penso sia ok.
Caro Filippo Maria, è tutto corretto.
Stesso discorso per questa: “Troverai molti tipi di nemici contro i quali puoi usare diverse abilità di combattimento”, ma anche “Troverai molti tipi di nemici contro cui (che significa “…contro i quali” appunto) puoi usare diverse abilità di combattimento”. Anche qui “contro cui” o “contro i quali” rappresentano la stessa cosa e sono intercambiabili. A differenza degli altri pronomi relativi, il “quale”, rispetto a “cui”, che invece è invariabile, ci permette di specificare il genere e il numero (quindi è variabile) dell’antecedente, quindi lo usiamo quando l’uso di “cui ” potrebbe produrre frasi poco chiare; e in particolare quando indicare il genere e il numero serve a evitare l’ambiguità. Quindi le nostre frasi si possono scrivere in entrambi i modi, e significano la stessa cosa. “Cui” è invariabile, e cioè mantiene invariata la sua forma sia al maschile che al femminile come pure al singolare e al plurale (infatti nel nostro esempio “cui” al plurale significa “i quali”= “…contro cui…” e cioè “…contro i quali…” in cui “cui”, o “i quali”, significa “i nemici”, che è l’antecedente); “quale” accorda con il genere e il numero del nome a cui si riferiscono.
Penso sia giusto
Caro Filippo Maria, è giusto.
“Chi” pronome relativo: indicativo o congiuntivo (presente, passato, imperfetto o trapassato)?
Tutti i modi e i tempi sono giusti a seconda dei casi…
1)”Chi fosse interessato, mi contatti in privato”
2)“Per chi se lo fosse perso, consiglio di visitarlo il prossimo anno”
3)”C’è ancora del vino per chi ne volesse”
4)”Avviso per chi non lo sapesse che domani c’è sciopero”
5)”Chi volesse partecipare alla cena, potrà telefonarmi”
6)”Chi fosse interessato risponda all’inserzione”
7)”Grazie a chi mi è stato/sia stato vicino”
Nella prima il “chi” è un pronome relativo indefinito con valore ipotetico e significa “se uno, se qualcuno”: “Se qualcuno/uno fosse interessato…” (in questi casi il congiuntivo imperfetto è corretto); nella seconda il “chi”, per me, è sempre un pronome relativo indefinito, con il medesimo valore ipotetico, ma significa però “chiunque”: “Per chiunque se lo fosse perso…” (in questi casi il congiuntivo trapassato mi sembra appropriato). Nella terza stesso discorso della seconda: quindi il “chi” è pronome relativo indefinito, con valore ipotetico, e con il significato di “chiunque”: “C’è ancora del vino per chiunque ne volesse” (anche qui il congiuntivo imperfetto è a suo agio in riferimento al presente, come se intendessimo un periodo ipotetico della possibilità). Per alcuni versi, in riferimento alla seconda e alla terza frase, quindi con valore ipotetico, è come se le stesse frasi si avvicinassero ad un periodo ipotetico: “Se qualcuno/uno se lo fosse perso, consiglierei di visitarlo il prossimo anno” e “Se qualcuno/uno lo volesse, c’è ancora del vino”. Nella quarta stesso discorso della terza: il “chi” è pronome relativo indefinito, con valore ipotetico, e con il significato di “chiunque”: “Avviso per chiunque non lo sapesse che domani c’è sciopero” (anche qui il congiuntivo imperfetto è a suo agio in riferimento al presente, come se intendessimo un periodo ipotetico della possibilità = “Se qualcuno/uno non lo sapesse, domani ci sarebbe sciopero”). Nella quinta il “chi” è un pronome relativo indefinito con valore ipotetico e significa “se uno, se qualcuno”: “Se qualcuno/uno volesse partecipare alla cena, potrà (potrebbe) telefonarmi”. Nella sesta frase stesso discorso della quinta: “Se qualcuno/uno fosse interessato risponda all’inserzione”. Per quanto riguarda la settima frase, io penso che il “chi”, in base a ciò che dirò, abbia ora valore di pronome relativo dimostrativo e con il significato di «colui che, colei che»; ora, di pronome relativo indefinito e con il significato di “chiunque”. Tuttavia, useremmo l’indicativo passato prossimo se il fatto venisse presentato come reale: “Grazie a chi (colui/colei che) mi è stato vicino” (infatti, usando l’indicativo, intendiamo che “qualcuno che mi è stato vicino c’è stato in quel momento”). Se usassi il congiuntivo passato, allora il “chi”, per me, si avvicinerebbe più al significato di “chiunque”, e quindi con valore non più di pronome relativo dimostrativo, ma relativo indefinito: “Grazie a chiunque mi sia stato vicino” (…infatti il “chi” si comporterebbe come “chiunque”, il quale contiene un tratto di forte indeterminatezza, che ne favorisce l’associazione al congiuntivo in questo caso “passato”, particolarmente coerente con la sfumatura non-fattuale, o di un fatto di cui sappiamo poco, attribuita al congiuntivo).
Penso sia giusto
Caro Francesco, è corretto.
“Che” o “il quale” intercambiabili?
…Intanto “che” è come pronome relativo può svolgere la funzione di soggetto o di complemento oggetto: “La donna che vende i pomodori è mia amica” e “La donna che vedi è mia cugina”. Nella frase subordinata del primo esempio, il pronome “che” riveste il ruolo di soggetto (”la donna vende”), mentre nel secondo esempio riveste il ruolo di complemento oggetto perché il soggetto della relativa è “tu” (”tu vedi la donna”). Al contrario “Il quale” (insieme alle altre forme “la quale, i quali, le quali”, e che svolge lo stesso ruolo di “che”, però è un po’ più formale e pertanto tipico del linguaggio scritto, ed è usato per evitare ambiguità o talvolta per dare un tono più elevato o formale alla frase, specialmente quando ha funzione di soggetto o complemento oggetto) è sempre un pronome relativo e può venir usato anch’esso come soggetto o come complemento oggetto: “Il maestro ci ha consigliato diversi libri da leggere, i quali si trovano in biblioteca”: in questa frase il pronome relativo maschile plurale “i quali” ha la funzione di soggetto (“…i libri si trovano in biblioteca”). “La torta, la quale ha preparato la nonna, è buonissima”: in questo caso il pronome relativo femminile “la quale” singolare funge da complemento oggetto perché il soggetto è “la nonna” (“…la nonna ha preparato la torta…”), ma la costruzione della frase risulta inutilmente complicata e, soprattutto in contesti non formali, è decisamente meglio usare “che”. Tuttavia, ci sono due tipi di frasi relative: “esplicativa (detta anche “appositiva” o “aggiuntiva”)” e “limitativa (detta anche “attributiva” o “restrittiva” o “determinativa’)”. Le “esplicative” offrono una predicazione integrativa, non indispensabile per esprimere compiutamente il significato dell’antecedente, e possono essere omesse senza compromettere semanticamente l’enunciato (questo tipo di relative spesso si trovano tra due virgole, se venissero cancellate però il significato non risulterebbe danneggiato al punto di non comprendere il messaggio); le “limitative”, invece, trasmettono una determinazione indispensabile per l’individuazione del significato dell’antecedente (questo tipo di relative apportano una precisazione necessaria al nome a cui si riferiscono, se si cancellano il senso del periodo verrebbe danneggiato). Ah, dal punto di vista grafico il contrasto tra relativa ‘limitativa” e relativa “esplicativa” è indicato racchiudendo quest’ultima tra virgole. Come si notalerà, la virgola va posta all’inizio e alla fine delle relative “esplicative” (“Latina, che fu fondata nel 1932, è la seconda città del Lazio”; esplicativa), mentre non può interporsi tra la reggente e la relativa “limitativa” (“L’uomo che io amo”; limitativa). Quindi la “limitativa” si usa per precisare il senso dell’antecedente a cui si riferiscono: “Questa è la macchina che ho comprato ieri”; e poi c’è “l’esplicativa” che precisa il senso dell’antecedente, ma non è indispensabile, e, spesso, si trova tra due virgole: “Fabio, che studia tardi, è molto stanco oggi”. La particolarità è che le frasi relative cambiano valore (e senso) a seconda che siano separate o meno con una virgola dalla reggente: in “Gli uomini che credevano in lui lo seguirono” cioè significa che”…lo seguirono solo quelli che credevano in lui, e non altri” c’è una relativa “limitativa”; mentre “Gli uomini, che credevano in lui, lo seguirono” ovvero significa che”…lo seguirono tutti gli uomini (nessuno escluso) perché credevano in lui” è una relativa “esplicativa”. E a proposito della virgola davanti ad un pronome relativo, faccio qualche esempio: “Non seguo i programmi televisivi che mi sembrano scadenti. (senza virgola)” e “Non seguo i programmi televisivi, che mi sembrano scadenti. (con virgola)”. Con gli esempi qui sopra ci troviamo davanti a due diverse frasi relative. La prima, non preceduta da virgola, è una relativa “limitativa”: dice infatti quali sono i programmi che non seguo, cioè solo quelli che sono scadenti e non tutti (secondo il mio parere); in questo caso il senso è chiarissimo: guardo la tv, ma non tutto, infatti rifiuto di seguire quei programmi che mi sembrano scadenti. La seconda, preceduta da virgola, è una relativa “esplicativa”: essa lascia intendere che a mio parere tutti i programmi televisivi sono scadenti; qui il senso è uno solo: non guardo proprio la tv, poiché i programmi (tutti i programmi) mi sembrano scadenti. Insomma, se non è preceduta da virgola, la relativa è “limitativa”; se le si antepone la virgola (o qualora ce ne fossero due di virgole, una all’inizio e una alla fine) è “esplicativa”. Insomma, “Non seguo i programmi televisivi che mi sembrano scadenti. [solo quelli che…]”, “Non seguo i programmi televisivi, che mi sembrano scadenti. [tutti sono scadenti]”. In pratica, la virgola non viene selezionata con le relative “limitative”, in quanto sono necessarie per identificare il referente dell’antecedente. Al contrario, la virgola viene invece scelta obbligatoriamente nel caso di una relativa “esplicativa”; infatti questa subordinata offre un’informazione autonoma e facoltativa rispetto al contenuto della reggente, come mostra il fatto che può essere eliminata senza incidere sull’accettabilità della reggente: “Maria, che ho visto ieri, in questo periodo non sta bene”. In chiusura, per quanto riguarda la scelta tra “che” o “il quale” (insieme alle altre forme “la quale, i quali, le quali”), il pronome relativo “il quale (insieme alle altre forme “la quale, i quali, le quali”)” con funzione di soggetto può sostituire “che” soltanto nelle relative “esplicative”: “Ho incontrato la moglie di Carlo, la quale ti manda i suoi saluti” (frase in cui, comunque, “la quale” ha la funzione di soggetto: “…la moglie di Carlo ti manda…”) che equivale a “Ho incontrato la moglie di Carlo, che (la quale) ti manda i suoi saluti”. Nelle relative “limitative” l’uso di “il quale” come soggetto è inaccettabile: “Stava alla finestra a osservare le persone che (e non *le quali) passavano. E ancora, l’uso di “il quale” come complemento oggetto è oggi inaccettabile sia nelle relative “esplicative” (in cui comunque non è raro trovarlo) sia nelle relative “limitative”. Esempio di “esplicativa”: Maria e Lucia, che (e non *le quali) hai conosciuto alla mia festa di compleanno, si sono trasferite nell’appartameno di fronte al mio” (frase in cui, comunque, “che” funge da complemento oggetto perché il soggetto della relativa è “tu”: “…tu hai conosciuto Maria e Lucia…”). Esempio di limitativa: “Non dire a nessuno la cosa che (e non *la quale) ti ho confidato” (frase in cui, comunque, “che” funge da complemento oggetto perché il soggetto della relativa è “io”: “…io ti ho confidato la cosa…”).Tornando però all’uso di “il quale” (insieme alle altre forme “la quale, i quali, le quali”) come soggetto e complemento oggetto, la relativa “esplicativa” seleziona i pronomi relativi in maniera peculiare: “il quale (e simili)” in funzione di soggetto e oggetto si usa quasi solo nell’esplicativa: “I miei figli, i quali (ma anche “che”) amano la montagna, sono partiti per un’escursione (soggetto)” e “La nostra patria, la quale (ma anche “che”) tutti onoriamo e amiamo, va difesa in ogni occasione (complemento oggetto)”. Mentre nelle “limitative” non compare mai come soggetto: “*I ragazzi i quali amano la montagna sono partiti per un’escursione”, ma si dirà “I ragazzi che amano la montagna sono partiti per un’escursione”; od oggetto: “*Ho parlato al ragazzo il quale hai invitato”, ma si dirà “Ho parlato al ragazzo che hai invitato”. Ricapitolando, portando alcuni esempi, “il quale (insieme alle altre forme “la quale, i quali, le quali”)” in funzione di soggetto (il pronome relativo “il quale”- insieme alle altre forme “la quale, i quali, le quali”- con funzione di soggetto può sostituire “che” soltanto nelle relative esplicative appunto) e oggetto si usa quasi solo nell’esplicativa (40-41): (40) “I miei figli, i quali amano la montagna, sono partiti per un’escursione” (“i quali”, che sostituisce “i miei figli”, funge da soggetto nella relativa esplicativa = “…i miei figli amano la montagna…”) e (41) “La nostra patria, la quale tutti onoriamo e amiamo, va difesa in ogni occasione” (“la quale”, che sostituisce “la nostra patria”, funge da complemento oggetto perché il soggetto della relativa esplicativa di “onoriamo e amiamo” è “noi” sottointeso = “…noi onoriamo e amiamo la nostra patria…”). Le forme “il quale, la quale, i quali, le quali” quindi possono avere funzione di soggetto o (più raramente) di oggetto in frasi esplicative (come gli esempi 40 e 41): (42) “La funzionaria del governo, la quale peraltro aveva già scritto il suo memorandum, sostiene che…” (“la quale”, che sostituisce “la funzionaria”, funge da soggetto nella relativa esplicativa = “…la funzionaria aveva già scritto…”) e (43) “L’attore, il quale avete visto in molti film, sarà ospite…” (“il quale, che sostituisce “l’attore”, funge da complemento oggetto nella relativa esplicativa perché il soggetto di “avete visto” è “voi” sottointeso = “…voi avete visto l’attore in molti film…”). Poi quando la proposizione relativa aggiunge un’informazione supplementare (relativa esplicativa) si possono usare sia “che” sia “il quale” (come gli esempi 40 e 41 e 42 e 43). Mentre nelle limitative “il quale” (insieme alle altre forme “la quale, i quali, le quali”) non compare mai come soggetto (difatti nelle relative limitative l’uso di “il quale”, insieme alle altre forme, come soggetto è inaccettabile) (38) od oggetto (39). (38) *”I ragazzi i quali amano la montagna sono partiti per un’escursione”, ma “…che amano la montagna…” (in questa frase “che”, e non “i quali’ che non è corretto, che sostituisce “i ragazzi”, funge da soggetto nella relativa limitativa = “.. i ragazzi amano la montagna…”) e (39) *”Ho parlato al ragazzo il quale hai invitato”, ma “…che hai invitato” (in questa frase “che”, e non “il quale” che non è corretto, che sostituisce “ragazzo”, funge da complemento oggetto perché il soggetto della relativa limitativa è “tu” sottointeso = “…tu hai invitato il ragazzo…”). E quindi nelle frasi limitative, questa funzione delle forme ”articolo” + “quale” (insieme alle altre forme “la quale, i quali, le quali”) è preclusa, vietata: e cioè quando la proposizione relativa determina il nome a cui si riferisce distinguendolo in modo univoco da un insieme più ampio di persone, animali o cose (relativa limitativa perciò), si può usare solo “che”. In finale, l’uso di “il quale” (insieme alle altre forme) come complemento oggetto è oggi sì inaccettabile nelle relative “limitative” (in cui è scorretto anche come soggetto), ma ancora rintracciabile nelle “esplicative” (nelle quali comunque è più raro). Esempio di esplicativa con funzione di complemento oggetto: “Maria e Lucia, che (meno “le quali”) hai conosciuto alla mia festa di compleanno, si sono trasferite nell’appartameno di fronte al mio” (frase in cui il pronome “che”/le quali” funge da complemento oggetto perché il soggetto della relativa esplicativa è “tu” sottointeso = “…tu hai conosciuto Maria e Lucia alla mia festa…”. Esempio di limitativa con funzione sempre di complemento oggetto in cui “il quale”, e le altre forme, è scorretto: “Non dire a nessuno la cosa che (non *la quale) ti ho confidato” (frase in cui il pronome “che” funge da complemento oggetto perché il soggetto della relativa limitativa è “io” sottointeso = “…io ti ho confidato la cosa…”). Chiudo dicendo che nel dubbio sulla scelta tra “che” o “quale” (il quale, la quale, i quali, le quali), spesso si pone una scelta su quale usare, scegliendo “che” non si sbaglia mai perché benché virtualmente intercambiabili, la frequenza d’utilizzo pone la nostra attenzione su “che”; infatti un più semplice e diretto “che” è spesso preferito alla forma composta il quale (e le altre forme); “il quale” (e le altre forme) è più ricorrente invece in alcuni usi formali. Esso però, può tornare utile in certi casi per dissipare possibili equivoci: «Ho visto la sorella di Paolo, che ha una laurea in legge» [Serianni]. Chi? ha una laurea in legge: Paolo o la sorella? Impossibile il fraintendimento, invece, con la forma variabile: «Ho visto la sorella di Paolo, la quale ha una laurea in legge». Quindi tutti gli esempi che ho scritto in questo intervento, in cui sono presenti le subordinate relative esplicative e limitative con annessi pronomi relativi con funzione di soggetto o complemento oggetto, e nonostante l’intercambiabilità dei pronomi che ho analizzato, possono essere semplicemente scritti anche con il semplice “che” per evitare appunto di cadere in errore e confusione: “Il maestro ci ha consigliato diversi libri da leggere, che (i quali) si trovano in biblioteca”, “La torta, che (la quale) ha preparato la nonna, è buonissima”; “Ho incontrato la moglie di Carlo, che (la quale) ti manda i suoi saluti”; “I miei figli, che (i quali) amano la montagna, sono partiti per un’escursione” e “La nostra patria, che (la quale) tutti onoriamo e amiamo, va difesa in ogni occasione”; “La funzionaria del governo, che (la quale) peraltro aveva già scritto il suo memorandum, sostiene che…”, “L’attore, che (il quale) avete visto in molti film, sarà ospite…”. “Maria e Lucia, che (meno “le quali”) hai conosciuto alla mia festa di compleanno, si sono trasferite nell’appartameno di fronte al mio”.
Penso sia giusto tutto
Caro Filippo Maria, è corretto.
Dimenticavo di aggiungere che il discorso sull’intercambiabilità tra i pronomi relativi “che”/”quale”(“…nel dubbio sulla scelta tra “che” o “quale”- “il quale, la quale, i quali, le quali”-, scegliendo “che” non si sbaglia mai perché benché virtualmente intercambiabili, la frequenza d’utilizzo pone la nostra attenzione su “che”; infatti un più semplice e diretto “che” è spesso preferito alla forma composta il quale -e le altre forme-…”) è valido, ovviamente, per qualsiasi subordinata relativa introdotta appunto dal “che” (e non solo negli esempi riportati sul finale dell’intervento precedentemente sovrascritto). Esempio inventato (ma il discorso come dicevo è valido in generale): “Ci sono persone che (il semplice “che”, con cui non si sbaglia mai, sostituisce il più formale “le quali”, qualora fossimo in dubbio sulla scelta appunto tra “che” o “quale”, ecc…) farebbero di tutto per avere questo lavoro”, ecc…
Ora penso sia completo
Esempi inventati, per chiudere, da analizzare:
1)”Il professore che mi ha parlato mi ha convinto a continuare” (subordinata limitativa con pronome relativo con funzione di soggetto).
2)”Il professore, che/il quale mi ha parlato, mi ha convinto a continuare” (subordinata esplicativa con pronome relativo con funzione di soggetto).
3)”Gli striscioni che abbiamo esposto sono rovinati” (subordinata limitativa con pronome relativo con funzione di complemento oggetto).
4)”Francesco, che/il quale hai salutato l’altro giorno, è benestante” (subordinata esplicativa con pronome relativo con funzione di complemento oggetto).
…Nella subordinata relativa limitativa della frase numero 1 il “che” funge da soggetto perché sarebbe “…il professore mi ha parlato…”; e come abbiamo studiato, nelle limitative “il quale” (insieme alle altre forme “la quale, i quali, le quali”) non compare mai come soggetto, difatti nelle relative limitative l’uso di “il quale” (insieme alle altre forme) come soggetto è inaccettabile: ragion per cui nella frase numero 1 il “che” è l’unica forma accettata (non *”il quale”): “Il professore che mi ha parlato mi ha convinto a continuare” (subordinata limitativa)”. Nella subordinata relativa esplicativa della frase numero 2 il “che” funge sempre da soggetto, perché sarebbe “…il professore mi ha parlato…”, ma, rispetto alla subordinata limitativa della frase numero 1, il “che”, in questo caso, si può sostituire con “il quale”, in quanto, come abbiamo studiato, “…Le forme “il quale, la quale, i quali, le quali” quindi possono avere funzione di soggetto (come appunto la subordinata esplicativa della frase numero 2) o (più raramente) di oggetto in frasi esplicative…”: “Il professore, che/il quale mi ha parlato, mi ha convinto a continuare” (subordinata esplicativa)”. Nella subordinata relativa limitativa della frase numero 3 il “che” funge da complemento oggetto perché sarebbe “…noi abbiamo esposto gli striscioni…”; e, in questo caso, “i quali”, come abbiamo studiato, “…come complemento oggetto è oggi inaccettabile nelle relative “limitative”…”. Ragion per cui nella frase numero 3 il “che” è l’unica forma accettata (non *”i quali”): “Gli striscioni che abbiamo esposto sono rovinati”. Nella subordinata relativa esplicativa della frase numero 4 il “che” funge da complemento oggetto perché sarebbe “…tu hai salutato l’altro giorno Francesco…”; ma, rispetto alla subordinata limitativa della frase numero 3, il “che”, in questo caso, si può sostituire con “il quale”, in quanto (come abbiamo studiato) “…l’uso di “il quale” (insieme alle altre forme) come complemento oggetto è oggi sì inaccettabile nelle relative “limitative” (frase numero 3), ma ancora rintracciabile nelle “esplicative” (nelle quali comunque è più raro; e quindi frase numero 4)…”. Nonostante tutto, come dicevo negli altri due precedenti interventi, qualora fossimo, in generale, e non solo per quanto riguarda gli esempi, in dubbio, potremmo usare più semplicemente il comune e semplice “che”: “Il professore che mi ha parlato mi ha convinto a continuare”, “Il professore, che mi ha parlato, mi ha convinto a continuare”; “Gli striscioni che abbiamo esposto sono rovinati”, “Francesco, che hai salutato l’altro giorno, è benestante”.
Ora è completo…
Caro Filippo Maria, è giusto.
Caro Filippo Maria, è corretto.
“Subordinata relativa limitativa” e “subordinata relativa esplicativa”: come riconoscerle e distinguerle.
Professoressa, volevo dire altre cose rispetto al tema delle relative, in aggiunta anche all’intercambiabilità dei pronomi relativi…
1)”Penso spesso ai miei parenti che sono in America”.
2)”Penso spesso ai miei parenti, che sono in America”.
3)”Le bici che hanno molti rapporti permettono di superare anche salite impegnative”.
4)”Le bici, che sono economiche ed ecologiche, in città permettono di muoversi facilmente”.
5)”L’amore che hai dedicato al lavoro e alla famiglia sarà per noi un grande esempio di vita”
6)”Piero, che è il figlio di Martino, è un bravo ragazzo”.
7)”Cerco il figlio di Gianni che è venuto qui ieri (non l’altro)”.
8)”Più tardi verrà a trovarci il nuovo vicino, che si è trasferito qui da soli quindici giorni”.
9)”Gli utenti che non amano la lingua italiana sono pregati di lasciare il forum”.
10)”Paolino Paperino, che non ama la lingua italiana, è pregato di lasciare il forum”.
11)”I colleghi di lavoro che sono d’accordo con me hanno appoggiato la mia proposta”.
12)”I colleghi di lavoro, che sono d’accordo con me, hanno appoggiato la mia proposta”.
13)”Il professore che mi ha parlato mi ha convinto a continuare”
14)”ll professore, che mi ha parlato, mi ha convinto a continuare”.
15)”Gli svizzeri che sono ricchi sono contrari all’apertura delle frontiere europee”.
16)”Gli svizzeri, che sono ricchi, sono contrari all’apertura delle frontiere europee”.
Nella 1 e 2 la differenza sta, appunto, nel senso. Nella 1, dove non ci sono virgole, l’informazione “che sono in America” è essenziale, abbiamo quindi una relativa limitativa. Nella 2, invece, l’informazione “che sono in America” è isolata da una virgola, per cui risulta essere un’aggiunta, un qualcosa del quale si potrebbe anche fare a meno e si tratta di una relativa esplicativa che aggiunge, cioè, delle informazioni ulteriori non necessariamente indispensabili. Se andiamo, poi, alle sfumature di significato, nella 1 (subordinata limitativa) il soggetto specifica che sente la mancanza soltanto dei parenti che sono in America, mentre nella 2 (subordinata esplicativa) specifica che sente la mancanza di tutti i suoi parenti, che vivono in America. Nella 3 abbiamo una relativa limitativa che permette l’effettiva comprensione dell’affermazione che riguarda soltanto la bici con molti rapporti (e non le altre). Nella 4 abbiamo una relativa esplicativa che non è indispensabile, ma che comunque fornisce informazioni che riguardano tutte le bici, e non solo alcune. Nella 5, che è una relativa limitativa, c’è l’informazione indispensabile che “restringe” il tipo di amore di cui vogliamo parlare all’amore dedicato al lavoro e alla famiglia” e solo a quello (e non all’amore in generale). Nella 6 c’è una relativa esplicativa e può essere omessa senza compromettere semanticamente l’enunciato: infatti nella 6 è importante sapere che Piero sia un bravo ragazzo, e quindi che sia poi il figlio di Martino non è necessario saperlo, è un’informazione aggiuntiva. Mentre nella 7 che è una relativa limitativa viene trasmessa una determinazione indispensabile per l’individuazione del significato dell’antecedente: infatti tra i figli di Gianni sto cercando uno in particolare e cioè quello che è venuto qui ieri, e non un altro. Nella 8 abbiamo una relativa esplicativa perché preceduta da una virgola; in più, anche qui, l’informazione “che si è trasferito qui da soli quindici giorni” non è necessaria ai fini della comprensione della frase complessivamente: infatti che il vicino si sia trasferito da quindici giorni è un’informazione che può anche essere omessa e non rischierebbe di compromettere il senso generale della frase, quindi la proposizione relativa esplicativa fornisce un’aggiunta accessoria, non indispensabile, ed è quindi legata all’antecedente da un rapporto meno stretto (per questo la relativa esplicativa viene separata dall’antecedente da una pausa segnalta da una virgola). Nella 9, che è una relativa limitativa, non si fa riferimento a tutti gli utenti del forum, ma esclusivamente a quelli che non amano la lingua italiana: infatti solo quelli che non amano l’italiano sono pregati di lasciare il forum. Nella 10, invece, chè una relativa esplicativa si spiega qualcosa in merito a Paolino Paperino, si aggiungono cioè delle informazioni su di lui che non sono strettamente necessarie e che, se omesse, non comprometterebbero il senso della frase: infatti, in generale, ciò che importa è che Paolino Paperino lasci il forum, poi se ama o meno la lingua italiana, non ha importanza (insomma, non c’è molto da aggiungere, ma per rendere ancor più chiara la differenza voglio solo esemplificare come una determinata frase può far parte dell’una o dell’altra categoria, e cioè limitativa od esplicativa, semplicemente in virtù dell’utilizzo o meno della virgola: “Tutti gli elettori che la pensano come te ti voteranno [= solo loro – limitativa]” e “Tutti gli elettori, che la pensano come te, ti voteranno [= tutti – esplicativa]”). Nella 11, andando avanti, che è una relativa limitativa, il significato è che “…la mia proposta è stata appoggiata non da tutti i colleghi, ma solo da quelli che sono d’accordo con me”; quindi la proposizione relativa limitativa introduce un’informazione necessaria per determinare il significato dell’antecedente “i colleghi”. Nella 12 invece, che è una relativa esplicativa, il significato è che “…la mia proposta è stata appoggiata da tutti i colleghi, e non solo da alcuni”; quindi la proposizione relativa esplicativa fornisce un’aggiunta accessoria, non indispensabile, ed è quindi legata all’antecedente da un rapporto meno stretto (per questo viene separata dall’antecedente da una pausa e viene racchiusa tra due virgole, o, in altri casi, da una virgola sola). Nella 13 abbiamo una limitativa in cui la precisazione “che mi ha parlato” è fondamentale per poter capire a chi si riferisce il soggetto della frase reggente (e cioè “il professore”): “restringe” l’insieme dei professori all’unico membro che ha parlato con il parlante/lo scrivente, e cioè “proprio quel professore che mi ha parlato”, “solo quello” e “non un altro”. Cioè dire “Il professore che mi ha parlato mi ha convinto a continuare” significa, in sintesi, che “con me ha parlato proprio quel professore, solo quello specificatamente, e non un altro”. Nella 14, che è una esplicativa (e le virgole ce lo fanno notare), è chiaro chi è il professore a cui si fa riferimento (cosa che avevamo constato nella limitativa della frase numero 13), perciò la relativa esplicativa in questione aggiunge solamente l’informazione che il professore, già individuato, ha parlato con il parlante/lo scrivente, informazione omissibile. Nella 15 c’è una relativa limitativa (constatabile dall’assenza delle virgole) il cui significato è che “solo gli svizzeri ricchi sono contrari all’apertura delle frontiere”; mentre nella 16, che è una rellativa esplicativa, “tutti gli svizzeri, essendo ricchi, sono contrari all’apertura delle frontiere”. Prima di chiudere, è curioso constatare che in molte relative esplicative (racchiuse da virgole) si potrebbero parafrasare con un’altra subordinata diversa, mettendo in evidenza una sfumatura di significato. Ad esempio: “Il professore, che mi ha parlato, mi ha convinto a continuare” = “Il professore, avendomi parlato, mi ha convinto a continuare” o “Il professore, poiché mi ha parlato, mi ha convinto a continuare”; “Gli svizzeri, che sono ricchi, sono contrari all’apertura delle frontiere europee” = “Gli svizzeri, essendo ricchi, sono contrari all’apertura delle frontiere europee” o “Gli svizzeri, poiché sono ricchi, sono contrari all’apertura delle frontiere europee”. “Le bici, che sono economiche ed ecologiche, in città permettono di muoversi facilmente” = “Le bici, essendo economiche ed ecologiche, in città permettono di muoversi facilmente”, “Paolino Paperino, che non ama la lingua italiana, è pregato di lasciare il forum” = “Paolino Paperino, poiché non ama la lingua italiana, è pregato di lasciare il forum”. Come si può notare dagli esempi, le relative limitative e le relative esplicative presentano una diversa interpunzione: le limitative relative non sono separate dalla principale da una virgola, mentre nelle esplicative relative la virgola è necessaria (o una oppure due che segnerebbero un inciso); quindi se troviamo delle virgole prima di una relativa, ci troviamo di fronte ad una relativa esplicativa (in cui la virgola viene invece scelta obbligatoriamente), altrimenti, senza virgola, una relativa limitativa, in quanto necessaria per identificare il referente dell’antecedente: “L’uomo che ho conosciuto ieri è molto simpatico”, proprio quello che ho conosciuto ieri, e non un altro. La presenza o l’assenza della virgola prima e dopo una proposizione relativa può fare assumere alla frase significati diversi: “Gli amici, che credono in te, non ti abbandoneranno”, in questo caso si fa riferimento a “tutti gli amici”, mentre nella frase: “Gli amici che credono in te non ti abbandoneranno” non si fa riferimento a “tutti gli amici” ma “solo a quelli che credono in te”. Nel primo caso la relativa aggiunge un’informazione nuova (non necessaria), nel secondo circoscrive il significato dell’antecedente ed è una informazione necessaria. In una frase come: “Il serpente, che non ha né mani né piedi, si muove strisciando” le virgole delimitano un’informazione accessoria, di cui è possibile fare a meno, rispetto al nome “serpente” (si tratta di una relativa esplicativa), perchè è chiaro, per nostra conoscenza, che il “serpente” non possiede arti di alcun tipo; per cui l’esplicativa relativa in questione trasmette un’informazione, se vogliamo, un po’ superflua. Al contrario, senza le virgole (e quindi “Il serpente che non ha né mani né piedi si muove strisciando”, relativa limitativa) quella stessa informazione finirebbe invece col delimitare, restringere invece un particolare tipo di serpente (“proprio quello che non ha né mani né piedi”), lasciando intuire di conseguenza che esistano serpenti muniti di mani o di piedi, e che comunque ci sia appunto un serpente stranamente senza arti. Come notiamo la presenza, o l’assenza, di una o più virgole stravolge completamente il significato di una relativa: “Non ho ancora restituito alla biblioteca il libro che avevo preso in prestito”, relativa limitativa in cui il soggetto “io” deve ancora restituire proprio, e solo, quel libro di cui parla; e in questo caso la virgola prima del “che”, qualora venisse inserita, interromperebbe il significato dell’antecedente (principale) e ciò sarebbe scorretto. “Domani telefonerò a un mio amico, che è appena tornato a casa dall’ospedale”, relativa esplicativa in che fornisce un’indicazione in più, non strettamente necessaria per il significato della principale. Riassumendo. nelle relative limitative la virgola prima del “che” non è necessaria; in quelle esplicative, al contrario, è necessaria, se non obbligatoria. Fra l’antecedente e la relativa limitativa non si mette la virgola perché c’è un rapporto stretto che è fondamentale per precisare il senso dell’antecedente: “Adoro i cannoli alla ricotta che fanno alla pasticceria in piazza”, e cioè “solo quelli che fanno in quella determinata pasticceria”. Mentre fra l’antecedente e la relativa esplicativa si mette la virgola perché il rapporto, tra la relativa esplicativa (che fornisce un’aggiunta di per sé non indispensabile alla compitezza dell’antecedente) e l’antecedente, è meno stretto: “Adoro i cannoli alla ricotta, che sono un dolce tipico della Sicilia”, frase in cui non è necessario sapere che è un dolce tipicamente siciliano, ma basta sapere, ed ha un senso compiuto, che “adoro, amo, apprezzo i cannoli alla ricotta”. Le proposizioni relative restrittive, come suggerisce il nome, svolgono un ruolo fondamentale nel delineare, restringere il sostantivo che modificano. Ad esempio, “Lo studente che ha vinto il concorso era felicissimo” utilizza la proposizione relativa restrittiva “che ha vinto il concorso” per specificare di quale studente stiamo parlando; in questo caso si parla “proprio di quello studente”, e non un altro. Confrontiamola con una proposizione relativa esplicativa: “La mia migliore amica, che è un’artista affermata, verrà a trovarmi la prossima settimana”; in questo esempio la proposizione relativa esplicativa “che è un artista affermata” offre informazioni aggiuntive sul talento dell’amica senza alterare il messaggio principale. E ancora dire “La preside rimproverò gli alunni che si erano comportati male” non è la stessa cosa che “La preside rimproverò gli alunni, che si erano comportati male”. Nel primo caso, la relativa è restrittiva perché limita, restringe il campo dell’azione (il rimprovero) a un certo numero di alunni, solo quelli o proprio quegli alunni in particolare, non altri; nel secondo, la virgola fa sì che la relativa esplicativa non serva più ad identificare i soggetti ma solo ad aggiungere una determinazione: “tutti gli alunni si sono comportati male”. La virgola determina lo statuto delle frasi relative: se non è preceduta dalla virgola, la relativa è detta restrittiva (o limitativa o determinativa o specificativa o attributiva), in quanto serve a completare la specificazione dell’elemento a cui si riferisce: “Ho lavato le lenzuola che erano state usate” [= «solo quelle che erano state usate»]. Quando invece è preceduta da una virgola, la relativa è detta esplicativa (o appositiva o aggiuntiva), in quanto ciò che essa contiene serve ad aggiungere una descrizione a un oggetto già individuato (e cioè “Le lenzuola”), di cui comunque non cambiano né l’entità né l’estensione: “Ho lavato le lenzuola, che erano state usate” [= «tutte le lenzuola, in quanto tutte usate»]. In finale, abbiamo due categorie: limitative e esplicative. Le relative, quindi, possono restringere il campo dei referenti (persone o cose cui facciamo riferimento) o aggiungere informazioni sui referenti. Limitativa: “Ho visto il carabiniere che ha preso i fogli e gli ho parlato” (= proprio quello, fra tutti, e non dico niente sugli altri). Esplicativa: “Ho visto il carabiniere, che ha preso i fogli, e gli ho parlato” (= dico qualcosa in più su quel carabiniere).
Penso sia corretto…
Prof, una conferma… nella frase “Il professore che mi ha parlato mi ha convinto a continuare” viene spiegato, in rete, che “Nelle relative restrittive (e la frase presa ad esame ne è un esempio), il contenuto della relativa è necessario per individuare il referente dell’antecedente”. Ecco, le volevo chiedere, ma penso di aver capito, ma il “referente” dell’antecedente è “Il professore”, giusto? e ancora, sempre in riferimento alla frase “Il professore che mi ha parlato mi ha convinto a continuare”, viene poi spiegato che “…Le due frasi presentano una differenza di significato dal momento che nella prima il referente si riferisce a qualcosa/qualcuno di specifico nella realtà che viene individuato dalla subordinata relativa (“proprio quel professore che mi ha parlato”…)…”, ecco, anche in questo caso, soffermandomi alla parola “referente”, le volevo chiedere, ma anche qui penso di aver capito, ma il “referente” è sempre “il professore”, corretto? In sintesi, nelle spiegazioni il referente è il “professore”? e quindi “Nelle relative restrittive (e la frase presa ad esame ne è un esempio), il contenuto della relativa è necessario per individuare il referente (e cioè “Il professore”) dell’antecedente” e “…”Le due frasi presentano una differenza di significato dal momento che nella prima il referente (e cioè “il professore”) si riferisce a qualcosa/qualcuno di specifico nella realtà che viene individuato dalla subordinata relativa (“proprio quel professore che mi ha parlato”…)…”
Penso sia giusto; me lo può confermare?
Caro Filippo Maria, te lo confermo.
Caro Filippo Maria, è corretto.
“Relativa limitativa ed esplicativa”:
Professoressa, una conferma sul come distinguere una relativa limitativa da una relativa esplicativa sia nello scritto sia nel parlato… Allora, nello scritto è facile cogliere la differenza in quanto le relative limitative e le relative esplicative presentano una diversa interpunzione: le limitative relative non sono separate dalla principale da una virgola, mentre nelle esplicative relative la virgola è necessaria, se non obbligatoria (o una oppure due che segnerebbero un inciso); quindi se troviamo delle virgole prima di una relativa, ci troviamo di fronte ad una relativa esplicativa (in cui la virgola viene invece scelta obbligatoriamente), altrimenti, senza virgola, una relativa limitativa. Mentre nel parlato, se ho ben capito, tra l’antecedente e la relativa esplicativa può esserci una pausa (segnalata nello scritto da una virgola), e la curva intonativa (“curva melodica” da quel che leggo sulla Treccani) propria da incidentale segnala che l’informazione veicolata ha carattere incidentale e accessorio: “Giovanni, che tu conosci bene, ha appena vinto le elezioni” (immaginiamocela, la frase, nel parlato). Quindi, al contrario, e questo non c’è scritto sulla Treccani, ma vado di logica, sempre nel parlato, una curva intonativa, per così dire, “continua”, “senza interruzione”, segnalerebbe, invece, una relativa limitativa: “Cerco un’interprete che conosca bene cinese e coreano” (immaginiamocela, la frase, nel parlato). E sempre nel parlato, ma come nello scritto, la scelta tra una subordinata relativa limitativa ed una relativa esplicativa dipende anche da quello che vogliamo esprimere, da quello che abbiamo in mente; e di conseguenza, nello scritto, metteremmo la virgola, se intendessimo quello che abbiamo in mente, da mettere nero su bianco, come una subordinata relativa esplicativa; altrimenti, senza virgola, se intendessimo quello che abbiamo in mente, da mettere nero su bianco, come una subordinata relativa limitativa. Al contrario, nel parlato, la scelta tra una subordinata relativa limitativa ed una relativa esplicativa dipenderà, come dicevo, come dice la Treccani, dalla “curva intonativa”, ecc.
Penso sia corretto…
Caro Filippo Maria, è corretto.